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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Famiglia di imprenditore rapinata in villa: da Fasano richiesta di incontro con il prefetto

FASANO – Una catena di rapine contro noti imprenditori del posto, che lascia pensare alle azioni mirate di un’unica banda, come è già avvenuto due estati fa in Valle d’Itria e sino a Grottaglie. Fasano riscopre l’insicurezza di vivere fuori dal centro abitato, e dopo l’ultimo episodio avvenuto nella tarda serata di ieri ai danni della famiglia dell’imprenditore Gianni Lepore, tenuta in ostaggio per alcuni, lunghi minuti in assenza del padrone di casa, amministratore del gruppo Lepore Mare, dal Comune parte una richiesta di incontro urgente al prefetto Nicola Prete. Appena la sera dell’11 gennaio era stato rapinato a pochi metri dalla propria villa alla Selva di Fasano anche l’assessore comunale Vito Nicola Napoletano.

FASANO – Una catena di rapine contro noti imprenditori del posto, che lascia pensare alle azioni mirate di un’unica banda, come è già avvenuto due estati fa in Valle d’Itria e sino a Grottaglie. Fasano riscopre l’insicurezza di vivere fuori dal centro abitato, e dopo l’ultimo episodio avvenuto nella tarda serata di ieri ai danni della famiglia dell’imprenditore Gianni Lepore, tenuta in ostaggio per alcuni, lunghi minuti in assenza del padrone di casa, amministratore del gruppo Lepore Mare, dal Comune parte una richiesta di incontro urgente al prefetto Nicola Prete. Appena la sera dell’11 gennaio era stato rapinato a pochi metri dalla propria villa alla Selva di Fasano anche l’assessore comunale Vito Nicola Napoletano.

“La preoccupazione per la drammatica rapina a mano armata consumatasi nella notte scorsa a Fasano ai danni della famiglia Lepore, e di quella registratasi qualche giorno addietro ai danni dell’assessore comunale Vito Nicola Napoletano, mi spingono a chiederle, con urgenza, - scrive il vice sindaco Antonio Scianaro al prefetto -  che Ella si faccia carico di convocare un incontro con tutte le forze dell’ordine, alla Sua presenza e dell’Amministrazione comunale fasanese, per discutere dei problemi legati all’ordine pubblico ed alla sicurezza nel nostro territorio. La preoccupazione è tanto più avvertita – sottolinea Scianaro - considerato che nell’ultimo anno e mezzo sono state messe a segno altre rapine dello stesso tenore ai danni di imprenditori di questa città”.

Fasano era già stata al centro di alcuni vertici sull’ordine pubblico dopo la catena di furti di macchine e attrezzature ai danni di aziende agricole tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010. Ma adesso si ricomincia con le rapine in villa. Dopo i casi ai danni delle famiglie Clarizio e Zaccaria, avvenuti nell’ultimo anno e mezzo, il 2011 comincia male. Alle 22 circa di ieri, dunque, secondo la ricostruzione dei carabinieri, un gruppo di incappucciati ha atteso al varco la moglie dell’imprenditore proprio di fronte alla villa, all’interno della recinzione. Appena scesa dall’auto, la signora si è trovata sotto la minaccia delle armi. Poi ha dovuto aprire la porta di casa, sempre sotto minaccia. All’interno c’erano solo i due bambini della coppia e la baby-sitter, rimasti agghiacciati dall’apparizione di tre uomini con i passamontagna che tenevano sotto tiro l’ostaggio.

I banditi probabilmente erano perfettamente informati del fatto che Gianni Clarizio fosse fuori Fasano per lavoro: il gruppo Lepore Mare non solo possiede uno stabilimento nella zona industriale della città per il trattamento del pesce e di altri prodotti ittici, ma anche allevamenti biologici nelle acque di Manfredonia, punti vendita e una flotta di carri frigo per il trasporto del pesce fresco e surgelato fuori regione. I rapinatori speravano di trovare la cassaforte piena di soldi e oggetti preziosi, ma dopo aver costretto la moglie dell’imprenditore ad aprirla pare si siano resi conto che non contenesse ciò che speravano. Nel frattempo il segnale antirapina aveva fatto convergere sulla villa, che si trova alla periferia di Fasano in località Conca d’Oro, una pattuglia di guardie giurate dell’istituto La Sicurezza e poco dopo una radiomobile del Nucleo operativo della compagnia carabinieri.

Ma i rapinatori sono riusciti a fuggire dal retro della villa, scavalcando la recinzione e scomparendo nel buio. Stesse modalità, la sera dell’’11 gennaio, davanti alla villa alla Selva dell’assessore comunale Napoletano, che si trova in una traversa di viale Toledo. La vittima era ancora a bordo della propria auto quando era stata bloccata da due banditi. Nessuna possibilità di fuga, data la scarsa larghezza del vialetto, e perché uno dei rapinatori aveva velocemente infilato la mano dal finestrino aperto sfilando le chiavi dell’auto dal cruscotto. Vano un tentativo di resistenza dell’assessore, che era stato alla fine rapinato di due telefoni cellulari del portafogli con banconote per mille euro, documenti, bancomat e carte di credito. I due sconosciuti, che secondo Napoletano parlavano in fasanese, erano poi fuggiti a piedi.

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