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Cronaca

Gli albanesi in fuga, il grande esodo del marzo 1991 e la "Città ospitale"

BRINDISI - Era il 7 marzo 1991 quando nel porto di Brindisi sbarcarono migliaia di cittadini albanesi in fuga da un paese sconvolto da una grave crisi economica e politica. Sono trascorsi vent’anni da quello sbarco eccezionale, e Brindisi intende recuperare la memoria storica di una pagina ancora attuale attraverso un programma di iniziative denominato “La Città ospitale - Albania-Brindisi vent'anni dopo”, che si svolgerà in città dall’11 al 13 marzo prossimi.

BRINDISI - Era il 7 marzo 1991 quando nel porto di Brindisi sbarcarono migliaia di cittadini albanesi in fuga da un paese sconvolto da una grave crisi economica e politica. Sono trascorsi vent’anni da quello sbarco eccezionale, e Brindisi intende recuperare la memoria storica di una pagina ancora attuale attraverso un programma di iniziative denominato “La Città ospitale - Albania-Brindisi vent'anni dopo”, che si svolgerà in città dall’11 al 13 marzo prossimi.

L’evento sarà presentato martedì 1 marzo nella sala conferenze di Palazzo Granafei-Nervegna, con inizio alle ore 11, dal sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, dall’assessore comunale al Turismo, Teodoro Titi, dal coordinatore del progetto del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), Carlo Bruni, e dal drammaturgo Francesco Niccolini, che fa parte della direzione artistica di cooperativa Thalassia.

Il programma si sviluppa attraverso un ricco percorso di iniziative che per tre giorni calerà la città in un clima di riflessione e di rievocazione. Momenti di spettacolo e di confronto, tra installazioni artistiche, eventi di narrazione, marce bandistiche e allegoriche per le vie del centro storico, documentari e special interest, conferenze-seminario sul tema dell’immigrazione e il concerto di un artista di grande richiamo, leggeranno, con la lente della storia, quelle giornate di marzo che scossero l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale e internazionale.

“La Città ospitale” si propone dunque di riscoprire un periodo drammatico per la storia del paese balcanico e insieme di grande accoglienza della città di Brindisi, che seppe alleviare le sofferenze di innumerevoli vite imbarcate sulle rotte di un viaggio avventuroso, rivelando uno straordinario spirito di coesione. Al pari dell’umana generosità e della vicinanza offerte, e mai cessate, a un popolo accolto vent’anni fa e oggi parte integrante e vitale della nostra società civile.

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