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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

I "Giardini pubblici storici della Puglia" in un volume presentato al Nervegna

La sezione di Brindisi dell'associazione nazionale per la tutela del Patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, Italia Nostra Onlus e l'Ordine degli architetti PPC della provincia di Brindisi hanno presentato sabato 27 settembre alle 10.30 presso la Sala Università di Palazzo Nervegna, il libro "Giardini pubblici storici della Puglia"

BRINDISI - La sezione di Brindisi dell’associazione nazionale per la tutela del Patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, Italia Nostra Onlus e l’Ordine degli architetti PPC della provincia di Brindisi hanno presentato sabato 27 settembre alle 10.30 presso la Sala Università di Palazzo Nervegna, il libro “Giardini pubblici storici della Puglia”, volume che racchiude nelle sue centoquarantaquattro pagine a colori la prima fase di un meritorio progetto sostenuto dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo che ha visto il censimento di centotre giardini pubblici storici pugliesi. 

Il pregevole volume presentato racchiude le prime trenta schede di catalogazione dei giardini pubblici e può essere acquistato, al costo di venti euro,  sia nel formato cartaceo sia nel formato e-book richiedendolo a Italia Nostra Onlus- Consiglio regionale Puglia attraverso l’apposito modulo presente nella pagina “partecipa” del sito internet giardinidellapuglia.it. Al convegno hanno preso parte il presidente dell’Ordine degli architetti PPC della provincia di Brindisi, Maurizio Marinazzo, il presidente di Italia Nostra-Brindisi, Domenico Saponaro, la presidente regionale dell’associazione, Enza Rodio, e il coordinatore del progetto, l’architetto Giacinto Giglio. Presenti anche due degli architetti e ricercatori che hanno realizzato la catalogazione dei giardini pubblici storici della provincia di Brindisi, Laura Cimaglia (che si è occupata dei giardini pubblici di Brindisi, Francavilla Fontana e Mesagne) e Gabriele Stingi (che si è occupato invece dei giardini storici di Oria), la professoressa Mimma Pasculli Ferrara dell’Università di Bari e il Soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, Francesco Canestrini.

Il saluto dell'architetto Maurizio Marinazzo-2Il convegno ha posto l’attenzione su quello che rappresenta un prezioso patrimonio di grande interesse storico, architettonico e botanico in Puglia. Un ricco patrimonio che appartiene a tutti noi e che merita di essere salvaguardato perché le ville comunali (nome con cui sono più conosciuti i giardini pubblici storici ) raccontano pezzi di storia delle città in cui sono localizzate. Dopo i saluti di apertura, Maurizio Marinazzo ha evidenziato come le ville comunali siano spesso poco valorizzate e oggetto di interventi poco idonei e come rappresentino luoghi di incontro, luoghi della “rimembranza”. L’architetto ha quindi sottolineato l’importanza di questo tipo di censimenti e di “interventi di restauro più adeguati”.  

Dopo aver accennato ad un altro progetto nazionale avviato da Italia Nostra, “I parchi della Rimembranza”, Domenico Saponaro ha ricordato quanto fosse esteso, in origine, il parco della Rimembranza di Brindisi e quanto invece, dopo gli anni Cinquanta, per far spazio alla cementificazione sia stato ridotto notevolmente. “Si è perso il senso e il valore del Parco della Rimembranza”- conclude Saponaro.

“Finora si è sottovalutata l’importanza dei giardini pubblici storici della Puglia”-afferma Enza Rodio-“ Molte volte sono anche resti di grandi ville private diventate poi pubbliche. Essendo anche luoghi storici, parte integrante del tessuto della città, dovrebbero essere tenuti in grande considerazione”. Per la presidente regionale di Italia Nostra è importante anche fermare nel tempo l’assetto che oggi questi giardini hanno, per i futuri interventi di restauro.  

L’architetto Giacinto Giglio, coordinatore dell’importante progetto, ha quindi spiegato l’attività progettuale svolta e non ancora terminata (ricordando i patrocini e gli sponsor di questa iniziativa) ed evidenziando i riferimenti normativi e la metodologia usata nella prima fase di inventariazione (uso di immagini satellitari, CTR e ortofoto confrontate poi con le carte storiche IGM, dati bibliografici ecc.). Giglio ha quindi spiegato i criteri usati per la selezione (giardini che presentano un disegno planimetrico preordinato e intenzionale, giardini come sito storico ecc.) e la schedatura dei giardini ( per ogni scheda sono indicati dati come: localizzazione/ubicazione, denominazione, notizie storiche, caratteristiche ambientali, uso attuale, vincoli ecc.).  L’architetto ha concluso il suo intervento parlando dei giardini pubblici storici censiti nella provincia di Brindisi e nella nostra città: il parco Cesare Braico di via Appia e i Giardini del Monumento al Marinaio.  Di questi ultimi due si è occupata la dottoressa Laura Cimaglia che ha ripercorso la storia dei due giardini pubblici brindisini offrendone una dettagliata descrizione (dall’impianto planimetrico alle specie arboree presenti al loro attuale stato di conservazione, non ottimale).

L'intervento di Francesco Canestrini-2I tre parchi di Oria situati ai piedi del Castello: il parco Montalbano, il parco Sabba e il parco Romanin sono invece stati oggetto di studio dell’architetto Gabriele Stingi, che ha messo in risalto l’importanza del supporto dell’ufficio tecnico in lavori come questo. Gli ultimi due interventi del convegno sono stati quelli della professoressa Mimma Pasculli Ferrara, che ha parlato della volontà delle soprintendenze di salvare i giardini pubblici storici, e quello di Francesco Canestrini, che ha sottolineato quante poche occasioni ci siano per parlare di giardini pubblici storici e quanto sia importante far conoscere ai cittadini questa realtà: “questo è un patrimonio pubblico. Se questo patrimonio non è amato dai cittadini, si perde” -afferma Canestrini - . L’architetto ha proseguito parlando poi della scarsa progettazione del verde nelle città e dell’importanza di avere una parte tecnica preparata ad occuparsi di giardini storici. “Vorrei che questo libro fosse la parte iniziale di un movimento didattico”-conclude il soprintendente.

E la conoscenza e le modalità di intervento sul verde saranno proprio al centro di un corso che è nei progetti dell’Ordine degli architetti come ha ricordato l’architetto Marinazzo al termine del convegno: “per noi la formazione è un progetto fondamentale per la qualità degli interventi”.

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