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Cronaca

Riordino Province, i sindacati: "La giunta applichi la legge regionale"

Ancora non vi sono certezze per il personale delle così dette funzioni "non fondamentali" della Provincia. Le Rsu dell'ente provinciale invitano il presidente della Regione Puglia ad applicare della legge regionale n. 32/2015

BRINDISI – Ancora non vi sono certezze per il personale delle così dette funzioni “non fondamentali” della Provincia. Le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) dell’ente provinciale, attraverso una nota stampa, invitano il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ad applicare della legge regionale n. 32/2015 sulla  “Riforma del sistema di Governo Regionale e Territoriale”, nell’ambito del processo di riordino delle funzioni trasferite alle Regioni per effetto della “Legge Delrio”.

Lo fanno alla vigilia della seduta della giunta regionale prevista per martedì, 2 marzo, proprio all’interno della sede della Provincia. Da tempo sono appesi a un fili i dipendenti della biblioteca provinciale e i colleghi che operano nell’ambito delle seguenti funzioni: Servizi Sociali, Attività Culturali e Luoghi della Cultura, Mercato del Lavoro, Centri per l’impiego, Formazione Professionale, Agricoltura, Protezione Civile, Attività Produttive, Turismo, Sport e Politiche Giovanili, non più di competenza provinciale, nonché delle Politiche Comunitarie peraltro non menzionate nella L.R.31/2105.

Il nodo dunque è la mancata applicazione della legge regionale 31/2015.”Adottata al limite della tempistica prevista – si legge nel comunicato delle Rsu - la Regione Puglia si è impegnata a dar corso alla ricollocazione delle funzioni, dei servizi e del  personale provinciale adibito alle funzioni cd “non fondamentali”, riservandosi di definire con successivi atti, criteri e modalità per il trasferimento delle risorse finanziarie, umane e strumentali, connesse al riordino delle funzioni, perseguendo la valorizzazione delle competenze e delle professionalità del personale interessato, così come sancito al comma 92 dell’art.1 della citata Legge Delrio, nonché dal Dpcm 26/09/2014”.

I sindacati ricordano “che nel corso dell’ultimo osservatorio regionale è stato, purtroppo ‘soltanto’ annunciato il trasferimento alla Regione dei dipendenti delle biblioteche, musei e pinacoteche pugliesi (per un totale di 108 unità di personale), ma non è seguito alcun atto formale a tale dichiarazione che assume, quindi, la evidente connotazione di mero slogan propagandistico”.

A detta dei sindacati non vi è traccia di provvedimenti della giunta regionale. Per questo viene rimarcato che il personale delle funzioni non fondamentali, “impropriamente considerato ‘soprannumerario’ e collocato nel portale di cui al DPCM 29/09/2014 istituito dal Governo, non possa essere, con un colpo di mano, slegato dalle funzioni di appartenenza,  che oggi con la legge n°31/2015 sono di competenza regionale.”

“L’attuazione della Legge Delrio in Puglia  - attaccano ancora le Rsu - è stata considerata come un compitino da svolgere, in modo appena sufficiente, nei tempi imposti per non incorrere nelle sanzioni previste, non come un’opportunità per continuare a garantire alcuni servizi in maniera più prossima ai cittadini pugliesi. ebbene riscontrato lo stallo in cui versa il processo di riordino, tuttavia va segnalato come la Regione inspiegabilmente, abbia riservato priorità al riordino di funzioni non propriamente di sua competenza, mediante l’istituzione, anche in assenza del necessario confronto preventivo con le organizzazioni sindacali in sede di Osservatorio regionale, della Sezione Regionale di Vigilanza Ambientale”.

I sindacati parlando di “sensazione di impotenza del personale interessato al processo di riordino, teso a garantire la continuità amministrativa delle funzioni, in assenza del quale, inevitabilmente verrebbe a crearsi disservizio o addirittura la soppressione di servizi, con conseguenti disagi alla collettività. I lavoratori delle funzioni cd ‘non fondamentali’ non accettano che i servizi di cui si stanno occupando vengano cassati”.  Questi “oon si rassegnano all’idea di essersi occupati di cose che non interessano più a nessuno, perché per anni hanno incontrato utenti e soddisfatto alcuni loro reali bisogni, preoccupandosi anche di acquisire la necessaria professionalità”.

“Considerati i ristretti margini temporali di cui alla Circolare n°1/2015 per la ricollocazione del personale, ormai da tempo nel portale delle mobilità nazionale – prosegue il comunicato - la  RSU della Provincia di Brindisi esprime forte rammarico e disappunto per gli inaccettabili ritardi nell’attuazione della riforma rispetto ad altre realtà regionali, spianando in tal modo la strada alle province pugliesi verso l’inevitabile ‘default’. E che la Puglia vanti il triste primato di essere fanalino di coda nell’attuazione della riforma Delrio, emerge anche da una dichiarazione del Sottosegretario Bressa che, in una recente audizione alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, ha dichiarato che ‘criticità solo per la Puglia…’”.

Pertanto i sindacati stanno valutando l’ipotesi di “sollecitare la presidenza del Consiglio dei ministri affinché nomini il commissario di cui al comma 767 dell’art. 1 della legge n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016) che prevede che ‘Per le regioni che hanno adottato in via definitiva la Legge attuativa dell’accordo Stato-Regioni 11/09/2014, ma non hanno completato il trasferimento delle risorse, il commissario opera d’intesa con il Presidente della Regione, secondo le modalità previste dalla legge regionale’”.

“La R.S.U. della Provincia di Brindisi, dunque, fortemente preoccupata dai ritardi nell’attuazione del processo di riordino , che a distanza di due anni dalla fatidica Legge Delrio, secondo la tradizionale ‘tempestività italiana’ (caratterizzata dal soprassedere, prendere tempo e demandare ad ulteriori atti) – concludono i sindacati - ha visto responsabili  tutti gli attori pubblici, fra tutti le regioni, e fra queste, ‘ritardataria di lusso’ la Regione Puglia, fa appello al Presidente Emiliano affinché sia definito prontamente e concretamente, con l’urgenza che la circostanza impone, il processo di riforma avviato con la L. R. 31/2015, senza ulteriori indugi, per dare ai cittadini pugliesi la continuità  dei servizi per loro fondamentali e ai dipendenti sopranumerari le risposte che da troppo tempo sono state procrastinate e che esigono, a questo punto chiarezza e trasparenza di propositi e intendimenti. Parafrasando lo slogan elettorale del Presidente Emiliano: ‘Non tutti i politici sono uguali’” ma, ahimè!, lo diventano…”

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