Intervento/ Cittadini assediati dall'Arneo. Ora si muova il Comune
Non credo che l’amministrazione comunale di Brindisi possa continuare a fare il pesce in barile, a far finta di non accorgersi di quanto accade intorno , a rimanere in silenzio quando avvengono fatti, che incidono sui portafogli dei cittadini, già abbondantemente saccheggiati da una tassazione che ha raggiunto livelli esagerati
Non credo che l’amministrazione comunale di Brindisi possa continuare a fare il pesce in barile, a far finta di non accorgersi di quanto accade intorno , a rimanere in silenzio quando avvengono fatti, che incidono sui portafogli dei cittadini, già abbondantemente saccheggiati da una tassazione che ha raggiunto livelli esagerati.
La vicenda ultima riguarda la decisione del consorzio Arneo di inviare a molti cittadini brindisini le bollette di pagamento per un’attività di prevenzione e di manutenzione, che hanno avuto difficoltà a individuare, anche a causa delle vicende degli anni scorsi, che hanno provocato l’esondazione del canale Patri, allagando quella parte della città. Con notevoli disagi, che non hanno trovato ristoro alcuno.
Un’attività di manutenzione, che non è sufficiente mettere sulla carta, dichiarare di dover effettuare, che si deve invece dimostrare di aver effettivamente eseguito a proprie spese, prima di inviare le richieste di pagamento. Una prova necessaria come ha ribadito il giudice investito del problema del pagamento da parte dei cittadini, che ha condannato l’Arneo a restituire le somme delle cartelle esattoriali incassate illegittimamente, perché non aveva saputo fornire quella dimostrazione.
Sono moltissimi i cittadini che non hanno pagato le bollette, perché le ritengono ingiuste, che hanno protestato, chiedendo a gran voce l’intervento dell’amministrazione comunale per fare chiarezza sulla legittimità della richiesta avanzata dall’Arneo, per tutelare i loro diritti, ma anche per verificare gli interventi effettivamente eseguiti in questo territorio dall’Arneo.
Proprio per questo, ma anche per una obbligo di trasparenza, l’amministrazione comunale di Brindisi, deputata a tutelare i diritti dei cittadini, deve rendere pubblico l’ambito e la periodicità degli interventi, che quel consorzio dovrebbe effettuare in terra di Brindisi. Ma anche quali interventi sono stati effettivamente eseguiti nel 2015, nel 2014, e negli anni precedenti. Chi e se sia stata mai controllata la loro effettiva esecuzione. Ma anche perché non sono stati preventivamente pubblicizzati gli interventi, per permettere ai cittadini di poter verificare direttamente l’ attività del Consorzio.
A dire finalmente, senza giro di parole, come stanno le cose, a indirizzare i comportamenti dei cittadini. A dire, con chiarezza, se siano legittime le richieste avanzate dall’Arneo. E, infine, se i centoventimila euro di denaro pubblico, che il Comune ha dichiarato di aver impegnato per supplire alla mancanza di attività dell’Arneo, sono stati rimborsati alle casse municipali. Ovvero, se l’amministrazione ha attivato le procedure previste dalla legge per il recupero di quella somma.
Anche per evitare che i cittadini debbano pagare due volte: una volta con le bollette, l’altra con il denaro pubblico, che riviene dal pagamento delle tasse. Un riscontro di attività che va naturalmente inviato anche alla regione puglia, per metterla al corrente della effettiva situazione, ma anche per le decisioni e gli interventi conseguenti.
Non fosse altro che per scongiurare che i cittadini debbano subire contenziosi giudiziari, di cui non avvertono certamente la necessità. Rimane peraltro da verificare l’efficacia dell’intervento, che, dopo tante sollecitazioni, il consorzio Arneo, sta eseguendo in questi giorni su canale Patri, per scongiurare che possano ripresentarsi le complicazioni del passato, in caso di piogge abbondanti. Come purtroppo è già avvenuto.