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Il gip concede gli arresti domiciliari in ospedale all'imprenditore Giurgola

Si è svolta questa mattina l'udienza di convalida dell'arresto di Pasquale Giurgola, l'imprenditore brindisino protagonista della drammatica vicenda di lunedì scorso 23 febbraio, quando ha tenuto in ostaggio e sotto la minaccia delle armi il presidente dell'Autorità Portuale, Iraklis Haralambidis, e il segretario generale Salvatore Giuffrè

BRINDISI - Si è svolta questa mattina l'udienza di convalida dell'arresto di Pasquale Giurgola, l'imprenditore brindisino protagonista della drammatica vicenda di lunedì scorso 23 febbraio, quando ha tenuto in ostaggio e sotto la minaccia delle armi il presidente dell'Autorità Portuale, Iraklis Haralambidis, e il segretario generale Salvatore Giuffrè. Il giudice delle indagini preliminari al termine ha ccolto la richiesta del difensore, avvocato Massimo Manfreda, ed ha concesso a Giurgola gli arresti domiciliari in ospedale.

Pasquale Giurgola, nel frattempo, si è dimesso dall'incarico di amministratore di tutte le sue aziende, per consentire la nomina di nuovi amministratori e quindi la gestione delle stesse imprese in questo momento critico. La Bis, la Nettuno e la Brindisi Mare danno lavoro a 36 persone. L'attività dei suoi consulenti, del suo avvocato e dei suoi familiari per avviare rapidamente questo passaggio era già iniziato il giorno dopo i gravi fatti. Pasquale Giurgola risponde al momento di sequestro di persona e minacce aggravate.

Le armi ritirate a Giurgola-2Nei giorni scorsi la Polizia di Frontiera, in via amministrativa e secondo quanto previsto dalle leggi di pubblica sicurezza in caso di reati particolarmente gravi, ha proceduto al ritiro di tutte le armi detenute regolarmente nella propria abitazione con apposita licenza dall'imprenditore brindisino, confermando che anche le pistole (una Smith&Wesson cal. 38 special e una Tanfoglio cal.40 Smith&Wesson semiautomatica) con le quali Giurgola ha comiuto l'irruzione in Autorità Portuale sono regolarmente detenute. Giurgola aveva anche il porto d'armi per difesa personale, che tuttavia era da poco scaduto e non ancora rinnovato. Le armi ritirate a Giurgola sono 10 fucili prevalentemente da caccia, 3 pistole, una sciabola e un fioretto, oltre a cartucce e proiettili di varia natura e di vario calibro.

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