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Cronaca Centro Storico / Corso Giuseppe Garibaldi

"Il sindaco ci definì idioti, ma le auto sono ancora lì in corso Garibaldi"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del gruppo "I mille di (corso) Garibaldi" sull'ormai definitiva riapertura al traffico di corso Garibaldi e sulla realizzazione di 20 posti auto

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo un intervento del gruppo "I mille di (corso) Garibaldi" sull'ormai definitiva riapertura al traffico di corso Garibaldi e sulla realizzazione di 20 posti auto. 

Sono passati circa 330 giorni, pari a 11 mesi da quando il sindaco Consales cinguettò delicatamente su Twitter dando degli idioti alla gran parte dei cittadini che non videro di buon occhio l’apertura definitiva al traffico di Corso Garibaldi, rendendolo un parcheggio, spesso selvaggio, e degradandolo a una normale via di scorrimento.

Sebbene successivamente Consales tentò di indirizzare i suoi apprezzamenti ad alcuni personaggi rimasti sconosciuti, è stato evidente come una parte della cittadinanza si sia sentita giustamente offesa dall’esser apostrofata come “idiota” solo per averci visto lungo. Siamo convinti che la città viva un periodo di grandi problematiche sociali ed economiche, però è bene rinfrescare brevemente la memoria su come è stata gestita la riapertura totale al traffico di quello che doveva essere il salottino buono della città, nonché il biglietto di benvenuto ai pochi turisti che vengono a contatto con Brindisi.

Corso Garibaldi venne riaperto al traffico con la promessa che tale sperimentazione sarebbe durata 6 mesi, in realtà come ben sappiamo, e non staremo qui a ripeterci, sono ormai anni che le auto invadono e distruggono questo spazio del centro, con risultati tutt’altro che apprezzabili.
Come se non bastasse, nel febbraio 2015 il sindaco vi permise anche il parcheggio, adducendo tale decisione a gravi emergenze d’affrontare per la realizzazione dei parcheggi in Via del Mare. 

Conoscendo un minimo di semantica, ci si rese subito conto che la parola “emergenza” poco si addicesse a dei lavori che erano programmati da anni, inducendo i più a riconoscere l’assenza di progettualità e lungimiranza nella tutela della nostra città. L’installazione dei miracolosi 20 posti auto lungo il Corso, provocò una serie di polemiche a cui il Sindaco rispose delicatamente col famoso post in cui dette dell’idiota a chi non comprendeva che da lì a 2 mesi i parcheggi sarebbero stati rimossi.

Sono passati ormai 11 mesi e, come volevasi dimostrare, le macchine sono ancora lì, libere di parcheggiare sul Corso, e poco importa se perdono olio macchiando le chianche, o se parcheggiano su strisce pedonali o accessi per i disabili, a qualcuno quella strada di Brindisi piace così. E tutto ciò nonostante la riapertura dei parcheggi su Via del Mare.

Se de gustibus non disputandum est, è pur vero che l’educazione e le dichiarazioni hanno un loro peso in ogni società civile e, purtroppo, qui a Brindisi assumono un valore relativo, ricordandoci come 6 mesi possano diventare un’eternità e 2 mesi possano magicamente trasformarsi in 11.
Purtroppo, siamo in grado di prevedere che difficilmente questa amministrazione ritornerà sui suoi passi, troppo attaccata a un’immagine sbiadita della Brindisi anni ottanta e troppo poco umile dall’ammettere i propri sbagli, anche quando palesi. 

Siamo altresì convinti che la grande carenza di parcheggi e l’atavico problema del traffico non sono stati risolti aprendo Corso Garibaldi e nemmeno troveranno una risoluzione con i nuovi stalli di Via del Mare, per l’esiguità dei posti offerti, per i limiti urbani di questa città, che continuano a non essere affrontati, e per l’abitudine di alcuni brindisini a parcheggiare la propria auto dovunque, vizio che scompare magicamente se bisogna fare acquisti in un’altra città.

"Noi del gruppo “I mille di corso Garibaldi” sostenuti dalle oltre 4000 firme raccolte in città in pochissime settimane, continuiamo a ritenere incredibilmente dannosa la scelta arbitraria del Sindaco di riaprire Corso Garibaldi al traffico, e ricordando il famoso cinguettio del febbraio 2015 non ci sentiamo idioti, tutt’al più, per il nostro amore incondizionato alla città, degli stupidi, se è vero quanto scrisse Gabriel Laub:

 “Uno stupido è un idiota che non ha fatto carriera”.

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