Inchiesta sportelli antiracket: "La Fai pugliese si costituirà parte civile"
In attesa degli sviluppi delle indagini, la Fai Puglia e le associazioni antiracket pugliesi manifestano la piena fiducia nel lavoro della Magistratura, auspicando che si faccia chiarezza in tempi rapidi
BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Renato De Scisciolo e Fabio Marini, rispettivamente vice presidente nazionale della Fai (federazione delle associazioni Antiracket e antiusura italiane) e presidente antiracket mesagne e coordinatore provinciale Brindisi, sull'inchiesta della procura di Lecce culminata con l'arresto della presidente di un'associazione antiracket salentina.
Il Coordinamento delle Associazioni antiracket pugliesi della Fai (federazione delle associazioni Antiracket e antiusura italiane ) di cui fanno parte le associazioni antiracket di Mesagne, San Pietro Vernotico, Francavilla Fontana, Ceglie messapica e San vito dei normanni, a seguito delle notizie di stampa odierne, relative all’arresto della presidente dell’associazione antiracket di Lecce, intendono sottolineare come tale associazione non faccia parte della Fai e non abbia nulla a che vedere con la Federazione Antiracket Italiana.
In attesa degli sviluppi delle indagini, la Fai Puglia e le associazioni antiracket pugliesi manifestano la piena fiducia nel lavoro della Magistratura, auspicando che si faccia chiarezza in tempi rapidi.
La Fai pugliese, a tutela della propria immagine e del lavoro di tanti volontari che dedicano il proprio tempo al sostegno delle vittime di racket ed usura, si costituirà parte civile nell’evenutale processo penale che dovesse seguire.