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Cronaca

Incidente, i due feriti non in pericolo di vita

BRINDISI – Non corrono pericolo di vita i due brindisini, residenti nella frazione di Tuturano, rimasti feriti in seguito al tragico incidente stradale in cui questo pomeriggio ha perso la vita il 30enne Paolo Puricella, stimato odontoiatra di San Pancrazio Salentino.

BRINDISI – Non corrono pericolo di vita i due brindisini, residenti nella frazione di Tuturano, rimasti feriti in seguito al tragico incidente stradale in cui questo pomeriggio ha perso la vita il 30enne Paolo Puricella, stimato odontoiatra di San Pancrazio Salentino. A destare maggiore preoccupazione solo le condizioni di Salvatore Taurino, 30 anni, ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale Perrino di Brindisi. Ha riportato lievi ferite, invece, il fratello Emanuele Taurino, 24 anni, trasferito nel reparto di Chirurgia plastica del nosocomio brindisino.

I due si trovavano a bordo di una Lancia Lybra di colore grigio. Puricella, invece, era al volante della sua Bmw Serie 1 di colore bianco. Lo scontro è avvenuto intorno alle 14, all’altezza dell’incrocio fra la strada provinciale 81 Tuturano-Mesagne e la strada provinciale 80 Brindisi-San Donaci. Puricella, proveniente da Brindisi, procedeva in direzione San Donaci. I Taurino, provenienti da Tuturano, viaggiavano in direzione Mesagne. L’impatto è stato violentissimo. Il muso della Lybra ha colpito in pieno la portiera lato guidatore della Bmw. Entrambi i mezzi hanno proseguito la loro corsa per una decina di metri.

La Lybra si è fermata a ridosso della banchina stradale. La Bmw è andata a finire nel campo che lambisce la carreggiata. Le condizioni di Puricella sono parse fin da subito disperate. Il giovane professionista, privo di sensi, è rimasto intrappolato nelle lamiere aggrovigliate della sua macchina. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, costretti a tagliare il tetto del veicolo, per estrarlo dall’abitacolo. Ma al momento in cui i sanitari del 118 hanno preso in consegna la vittima, non c’era più nulla da fare: il cuore di Paolo Puricella si era già fermato.

Del tutto vani si sono rivelati i tentativi di rianimazione praticati dai paramedici. I Taurino, nel frattempo, erano stati caricati a bordo di due ambulanze e trasportati in codice rosso presto il Pronto soccorso del Perrino. Sulle cause dell’incidente indagano i poliziotti della Stradale, supportati nella gestione della viabilità dai vigili urbani di Mesagne. La visibilità era ottima. L’asfalto asciutto. Le forze dell’ordine hanno riscontrato un lungo segno di frenata che dal centro del crocevia conduce fino al punto in cui si sono fermate le due vetture.

Mentre gli agenti eseguivano i rilievi del caso, sul luogo dell’incidente è arrivato il padre della vittima, poliziotto in pensione. L’uomo si è sciolto in un pianto disperato alla vista del corpo senza vita del figlio, riverso sul terreno umido. La salma si trova adesso nel cimitero di Brindisi, a disposizione del pm di turno, Antonio Costantini, che nelle prossime ore potrebbe disporre l’esame necroscopico.

Ed è già iniziato il triste viavai di parenti e amici presso l’abitazione della famiglia Puricella: una villetta a schiera nella zona 167 di San Pancrazio. L’odontoiatra lascia i genitori, due fratelli e una sorella. Puricella viene descritto dai suoi concittadini come un ragazzo dai sani principi, umile ed educato. I colleghi lo apprezzavano per la sua dedizione al lavoro e la sua serietà professionale. Ultimamente aveva lavorato presso lo studio medico Vinci di via Sicilia, a Brindisi.

Ma Paolo si appoggiava anche presso altri studi odontoiatrici della provincia e collaborava con la clinica Mardighian di Mesagne. Dopo essersi diplomato presso il Liceo scientifico Galileo Galilei di Manduria, si era iscritto all’Università degli studi di Bari. “L’ho conosciuto tre anni fa – scrive un suo conoscente sul profilo Facebook di BrindisiReport.it - quando iniziai un trattamento dal dentista Vinci . Era un ragazzo d’oro che sorrideva sempre e con il quale mi trovavo perfettamente a mio agio. Era un grande e mi mancherà”.

 

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