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Cronaca

Inciviltà in Pediatria: sradicano un televisore per metterlo nella stanza del figlio

L’inciviltà non conosce confini e fa capolino anche nel reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi, dove il genitore di un piccolo paziente ha pensato bene di sradicare da un muro la staffa che regge un televisore per sistemare l’apparecchio nella stanza di suo figlio, che ne era provvisoriamente sprovvista. L’episodio si è verificato fra il pomeriggio e la notte di venerdì scorso

BRINDISI – L’inciviltà non conosce confini e fa capolino anche nel reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi, dove il genitore di un piccolo paziente ha pensato bene di sradicare da un muro la staffa che regge un televisore per sistemare l’apparecchio nella stanza di suo figlio, che ne era provvisoriamente sprovvista. L’episodio si è verificato fra il pomeriggio e la notte di venerdì scorso, 30 ottobre, ma è venuto a galla solo stamani, quando le attività del reparto sono riprese regolarmente. Nel frattempo il televisore è stato riconsegnato alla struttura ospedaliera. Della staffa, invece, non c’è alcuna traccia.

Purtroppo il reparto di Pediatria, diretto dal primario Fulvio Moramarco, è da tempo nel mirino dei vandali. Basti pensare che le pareti delle stanze in cui sono ricoverati i piccoli degenti sono ricoperte di disegni e scritte impresse con matite e pennarelli. Il personale sanitario aveva affisso dei Inciviltà nel reparto di Pediatria 6-2cartelli in cui si invitavano parenti e famigliari a smetterla di imbrattare i muri. Ma il monito non ha per nulla scoraggiato gli incivili (perlopiù amici e parenti adolescenti dei pazienti), che anzi si sono sbarazzati dei cartelli, strappandoli (nella foto a destra, una staffa simile a quella divelta).

E’ davvero desolante riscontrare simili episodi in un reparto che costituisce uno dei fiori all’occhiello della sanità brindisina e che da anni è considerato un centro d’eccellenza nel trattamento delle malattie reumatiche infantili grazie agli sforzi profusi dai dottori Fulvio Moramarco  e Francesco La Torre, specializzato malattie reumatiche infantili, con il supporto di un valido staff di medici e infermieri. Perché allora mortificare in questo modo gli sforzi profusi dai sanitari per garantire un futuro più sereno ai bimbi incappati nella sventura di ritrovarsi su un lettino d’ospedale? Possibile che i visitatori adulti del reparto non abbiano mai redarguito duramente gli autori degli “schizzi” sulle pareti?

A fare da contraltare a questi atti di inciviltà, per fortuna, ci sono i murales che di recente sono stati disegnati sui corridoi. Alberi dalle chiome rigogliose, farfalle, coccinelle e zebre sullo sfondo di un cielo limpido contribuiscono a rendere l’ambiente più accogliente, alleviando in qualche IMG_2991-2modo le sofferenze dei piccini. E allora è bene che anche i genitori diano un contributo concreto per tenere a freno gli incivili e trasmettere ai bimbi il messaggio che i luoghi pubblici (dalla scuola all’ospedale) vanno rispettati, perché sono un bene di tutti (a sinistra, scritte sui muri).

Su questo concetto si sofferma anche il direttore generale dell’Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone. “La differenza fra il Nord e il Sud – dichiara a BrindisiReport il manager – è proprio questo senso di inciviltà che regna soprattutto da noi. E’ vero che noi addetti ai lavori dobbiamo fare la nostra parte con interventi di manutenzione, ma se i cittadini non ci mettono la buona volontà e non capiscono che sono soprattutto loro a dover dare un contributo, non faremo ai in tempo a finire un lavoro che subito ne serviranno altri nuovi. E purtroppo questo è un problema che colpisce soprattutto le strutture sanitarie del meridione”.

Pasqualone definisce l’ospedale “un luogo sacro”. “I cittadini – prosegue il dg – devono capire che al centro dell’attenzione ci sono loro. Loro devono collaborare per tenere pulite le strutture pubbliche. Se parliamo di reparti dedicati ai bambini, poi, davvero certi episodi faccio fatica a capirli”.

Vista l’inciviltà dilagante, l’Asl ai ritrova costretta a correre ai ripari, a spese della pubblica amministrazione e quindi della collettività. “Stiamo Inciviltà nel reparto di Pediatria 5-2lavorando su un progetto di sicurezza – spiega Pasqualone – nelle strutture. Non è il classico intervento di videosorveglianza. Stiamo pensando a qualcosa che preveda maggiori controlli in alcuni punti di facile aggressione da parte di gente che non ha senso civico. Non dovremmo essere tenuti a fare queste cose, ma ci ritroviamo nella condizione di doverle fare. Questo ovviamente comporta maggiori costi e un notevole dispendio di tempo e risorse umane. Tutti dobbiamo avere senso del decoro e rispettare i luoghi pubblici”. 

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