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Cronaca

Intervento/ "La Brindisi Multiservizi è al sicuro e chiuderà il bilancio in attivo"

Riceviamo e pubblichiamo la nota di risposta della Brindisi Multiservizi a un intervento del portavoce del movimento Per la Sinistra, Cristiano D'Errico, sulla situazione economica della società partecipata del Comune di Brindisi

Riceviamo e pubblichiamo la nota di risposta della Brindisi Multiservizi a un intervento del portavoce del movimento Per la Sinistra, Cristiano D'Errico, sulla situazione economica della società partecipata del Comune di Brindisi.

L’intervento del Dott. Cristiano D’Errico sulla BMS sembra frutto di una inesatta percezione dell’attuale situazione in cui versa la società e di interpretazioni abborracciate della normativa vigente.

Mosso da un chiaro intento populista, l’intervento del Dott. D’Errico, che appare più che altro volto ad ascrivere alla Brindisi Multiservizi le colpe di un carico fiscale che la collettività è chiamata a sostenere, si pone un po’ sopra le righe, giungendo, nel finale, sin’anche a contraddire il pensiero inizialmente espresso.

Imputa, infatti, al Socio Unico di aver indebitamente ricoperto le perdite della Brindisi Multiservizi quando registrava già tre esercizi in rosso, sebbene lo stesso autore, che brandisce conoscenza di articoli del codice civile e delle leggi speciali, declinandoli testualmente, tace sul fatto che l’art. 6 comma 19, del DL 78/2010 (convertito dalla legge 122/2010) -, ai sensi del quale è fatto divieto agli Enti locali di effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio, escluda siffatta ipotesi per le società che operano in virtù di contratti di servizio o convenzioni, relativi allo svolgimento di servizi di pubblico interesse, fattispecie che, notoriamente, si attaglia alla Brindisi Multiservizi.

Ed ancora. Con stupore misto e sgomento, l’autore dell’intervento si interroga sulla ragione per la quale non si stato ancora approvato il bilancio della partecipata anno 2014 e paventa, non si sa in base a quali dati (giacché – come egli afferma – il bilancio non è stato approvato e non è quindi ufficiale) una perdita di 700 mila euro, quando in realtà si tratta di mera proiezione non supportata da alcun dato concreto, mentre sono in fase conclusione gli adempimenti sociali che porteranno all’approvazione del bilancio e solo all’esito stesso potrà comprendersi la reale portata dell’eventuale debito.

Del resto, l’ampia visibilità che sta assumendo nelle ultime settimane la notizia della chiusura in positivo dell’esercizio 2015 della BMS evidentemente è notizia non digerita da taluni, che sembrano non apprezzare il progressivo stemperamento delle numerose criticità, che erano presenti all’interno del sodalizio, attraverso l’applicazione di semplici regole di buona amministrazione. 

Il Dott. D’Errico chiede, infine, la messa in liquidazione della partecipata per riduzione del capitale sociale nell’anno 2014, quando proprio nelle premesse aveva evidenziato il conferimento da parte del Comune di Brindisi di un immobile che, a suo dire, è stato sopravvalutato, e che ha condotto alla ricostituzione del capitale stesso.

A questo proposito, se il Dott. D’Errico avesse avuto la cura di leggere le perizie estimative dell’immobile, avrebbe senza meno notato che il valore è stato determinato attraverso criteri oggettivi e non opinabili, ossia moltiplicando la superficie relativa delle varie parti di cui esso si compone per i valori unitari editi e pubblicati dall’Agenzia del Territorio (valori questi ben riscontrabili da chiunque cliccando “borsino immobiliare” e quindi “Agenzia del Territorio”). 

Richiama infine la Corte dei Conti, sottolineando come il reiterarsi delle perdite di un soggetto partecipato riveli un'insufficiente produttività ed utilità per l'Ente socio. 

Sul punto è bene rilevare come per configurarsi un danno erariale occorra la contestuale presenza dell'elemento soggettivo del dolo o della colpa grave (articolo 1 della legge 4 gennaio 1994 n. 20 e articolo 93 del Tuel). Tale presupposto, inoltre, va a sua volta inquadrato nella nozione di colpa professionale di cui all'articolo 1176, comma 2, del Cc e va inteso come osservanza non già della normale diligenza del bonus pater familias, bensì di quella particolare diligenza occorrente con riguardo alla natura e alle caratteristiche di una specifica attività esercitata.

Il Dott. D’Errico non parli per sentito dire e s’informi personalmente e potrà verificare come la Brindisi Multiservizi non rientri nel piano Cottarelli né tra le società che dovranno chiudere al 31.12.2015. 

La Brindisi Multiservizi nonostante tutto e tutti si sta oramai avviando verso acque sicure e, spiace ribadirlo, chiuderà il bilancio in positivo. 

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