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Cronaca Via Dalmazia

"L'azienda non rispetta i patti": nuova protesta degli ex Lsu Ata

Lo scorso 1 luglio sarebbero dovuti tornare a lavoro. Ma l'azienda ha chiamato solo una decina di loro. Tutti gli altri sono rimasti a casa, senza alcuna comunicazione ufficiale. Circa 20 lavoratori ex Lsu Ata si sono ritrovati stamani in via Dalmazia per un sit-in di protesta sotto la sede del Provveditorato agli studi, organizzato dal sindacato Cobas

BRINDISI – Lo scorso 1 luglio sarebbero dovuti tornare a lavoro. Ma l’azienda ha chiamato solo una decina di loro. Tutti gli altri sono rimasti a casa, senza alcuna comunicazione ufficiale. Circa 20 lavoratori ex Lsu Ata si sono ritrovati stamani in via Dalmazia per un sit-in di protesta sotto la sede del Provveditorato agli studi, organizzato dal sindacato Cobas.

A quanto pare, l’accordo nazionale sottoscritto lo scorso inverno fra il Miur (ministero Istruzione, Università e Ricerca), i sindacati confederali e le aziende appaltatrici del servizio di pulizia nelle scuole non ha risolto fino in fondo le varie problematiche che affliggono il settore. In estate, anzi, la vertenza sindacale, che nella provincia di Brindisi coinvolge circa 400 lavoratori, è riesplosa. Occorre quindi fare un passo indietro per ricostruire l’iter che ha portato all’ennesimo intoppo.

Dallo scorso gennaio, l’azienda Il sit in di protesta degli ex Lsu Ata sotto il provveditorato-2Dussmann gestisce il servizio in Puglia. Nel Brindisino, questo è stato subappaltato alla ditta Auriga. Fino all’1 aprile, grazie a un finanziamento del governo, i dipendenti hanno lavorato alle medesime condizioni del precedente capitolato. Dall’1  aprile al 30 giugno, in virtù dell’accordo raggiunto fra le parti lo scorso marzo, gli ex Lsu Ata hanno lavorato in regime di cassa integrazione, con una drastica riduzione del monte di ore lavorative settimanali che ha comportato anche una significativa decurtazione degli stipendi mensili, pari a circa 850 euro.

L’accordo prevedeva che in estate, a partire dall’1 luglio, gli ex Lsu sarebbero stati impiegati in una serie di interventi di manutenzione all’interno degli edifici scolastici. Ma a Brindisi, come detto, questo è avvenuto solo per una decina di lavoratori. E stamani, dunque, una delegazione di dipendenti guidata dal segretario provinciale, Roberto Aprile, e dal coordinatore provinciale dei Cobas, Pasquale Martena, ha raggiunto la sede del Provveditorato.

“Il governo – si legge in una nota stampa formata da Bobo Aprile - ha deciso nei mesi scorsi, di fronte alle grandi proteste dei lavoratori, di spendere un miliardo di euro in due anni, abbassando le ore di pulizia e aggiungendo i lavori definiti di decoro, prelevati tra l’altro da fondi europei per l’edilizia scolastica”. “Alla fine dei due anni – prosegue Aprile - ci si ritroverà tutti a casa belli e licenziati. In risposta alle nostre rimostranze, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha affermato che lui quell’accordo lo ha trovato pronto e che lo ha dovuto applicare. Pur sapendo - conclude il segretario provinciale del Cobas - che un miliardo di euro in due anni non sarebbero stati spesi nel migliore dei modi. Per noi c’è ancora tempo per aggiustare le cose e dare un dignitoso posto di lavoro a chi di fatto lo ha perso”.

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