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Latitante dà nome falso, preso

BRINDISI – Aveva raggiunto il parcheggio del centro commerciale Auchan per incontrarsi con un pregiudicato del posto. Ma non sapeva che anche i poliziotti della sezione Antidroga della Squadra mobile di Brindisi diretti dall’ispettore superiore Pasquale Carlino erano presenti all’appuntamento.

BRINDISI – Aveva raggiunto il parcheggio del centro commerciale Auchan per incontrarsi con un pregiudicato del posto. Ma non sapeva che anche i poliziotti della sezione Antidroga della Squadra mobile di Brindisi diretti dall’ispettore superiore Pasquale Carlino erano presenti all’appuntamento. E’ finita ieri pomeriggio la latitanza di Gianluca Loré, 30 anni, di Brindisi, irreperibile dallo scorso 10 ottobre, in seguito all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la tentata rapina ai danni del laboratorio orafo “Re Mida” di Oria.

I fatti risalgono al 22 giugno. Loré, già noto alle forze dell’ordine, entrò in azione insieme alla 38enne Teresa Crisafi, originaria di Palermo ma residente a Bologna. Fu la 38enne a varcare per prima la soglia del negozio, fingendosi cliente. Pochi minuti dopo, tentò di entrare anche Lorè. Ma la titolare del negozio si rifiutò di aprirgli la porta, dopo aver notato qualcosa di strano nel modo di fare della donna. A quel punto, la Crisafi estrasse un taglierino puntandolo alla gola della vittima. Vista la male parata, Loré si diede alla fuga. Anche la sua complice, in seguito all’intervento del marito dell’orafa, titolare di un negozio di ottica situato nei pressi dell’oreficeria, lasciò il locale a mani vuote, dileguandosi a bordo di una Lancia Y di colore grigio chiaro.

I carabinieri della stazione di Oria, grazie a una serie di accertamenti incrociati, ricostruirono il tragitto seguito dalla donna durante la fuga e nel giro di poche settimane identificarono entrambi i complici. La siciliana venne arrestata la prima metà di ottobre. Di Loré, invece, non venne trovata alcuna traccia. Sulla base di quanto appurato dai poliziotti dai poliziotti, il brindisino si era dato alla macchia presso la villetta di un amico situata nelle campagne comprese fra Brindisi e Mesagne.

Ieri pomeriggio, grazie a una serie di accertamenti tecnici, gli investigatori sapevano che Loré si sarebbe dovuto incontrare con un pregiudicato brindisino, e si sono messi in appostamento nel parcheggio del centro commerciale Auchan situato sulla strada statale 7 che collega Brindisi a Taranto, luogo in cui i due si erano dati appuntamento.

Loré ha raggiunto il parcheggio intorno alle 17, a bordo di unaFiat 600 di colore blu intestata a un leccese. Sceso dal veicolo, resosi conto di essere finito nel mirino delle forze dell’ordine, il 30enne si è nascosto fra le auto in sosta ed è tornato alla guida del mezzo, tentando la fuga. I poliziotti lo hanno rintracciato subito dopo sulla strada complanare che corre parallela alla Ss7. Il ricercato è stato così bloccato all’altezza dello svincolo per il centro commerciale Ipercoop Le Colonne, alle porte di Brindisi, ancor prima che lo stesso abbandonasse la macchina per proseguire la sua fuga a piedi.

Loré ha tentato di ingannare i poliziotti, fornendo false generalità. Ma lo stratagemma non è servito a nulla. In serata, una volta espletate le formalità di rito, Loré è stato accompagnato presso la casa circondariale in via Appia. Il fatto di essersi qualificato con un altro nome, comporterà un significativo aggravamento della sua posizione, tenuto conto che l’articolo 495 del Codice penale prevede per coloro che sono sottoposti a indagine o colpiti da provvedimenti una pena che va da 2 a 6 anni per l’attestazione di false generalità.

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