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Leggeva Ken Follet usando la batteria di una moto, il boss alla macchia

BRINDISI – Sorpreso all'alba, mentre soggiornava in una casa colonica a Torre Santa Susanna (lungo la via per Latiano), e leggeva un libro di Ken Follet alla luce di una lampadina alimentata con la batteria di un motorino. Nuovo colpo alla Scu con l'arresto eccellente da parte dei carabinieri del Reparto operativo di Brindisi – guidati dal tenente colonnello Gennaro Ventriglia - che mettono fine alla latitanza di Daniele Vicientino 38 anni detto “il professore”. Una decina i militari che dopo un paziente lavoro di intelligence, durato quasi cinque mesi e mezzo, hanno messo fine alla latitanza dell'aspirante capo della “Quarta mafia”.

BRINDISI – Sorpreso all'alba, mentre soggiornava in una casa colonica a Torre Santa Susanna (lungo la via per Latiano), e leggeva un libro di Ken Follet alla luce di una lampadina alimentata con la batteria di un motorino. Nuovo colpo alla Scu con l'arresto eccellente da parte dei carabinieri del Reparto operativo di Brindisi – guidati dal tenente colonnello Gennaro Ventriglia - che mettono fine alla latitanza di Daniele Vicientino 38 anni detto “il professore”. Una decina i militari che dopo un paziente lavoro di intelligence, durato quasi cinque mesi e mezzo, hanno messo fine alla latitanza dell'aspirante capo della “Quarta mafia”.

Sono arrivati intorno alle 5 nei pressi dell'abitazione sospetta e alle 6.15 hanno fatto irruzione nel covo del “professore”: astro nascente della Scu, primula rossa dal 29 settembre dello scorso anno, quando nel blitz condotto dal reparto operativo speciale (Ros) dei carabinieri di Lecce e dalla Direzione distrettuale antimafia nell'operazione Calipso, finì in cella – tra gli altri - il boss attuale collaboratore di giustizia Ercole Penna. Vicientino è ritenuto elemento di spicco della Scu facente capo al detenuto Antonio Vitale, con alle spalle già due  condanne in primo e secondo grado per 416 bis (associazione mafiosa) e precedenti per contrabbando di sigarette, droga ed estorsioni, a cui era stata affidata la  riorganizzazione del sodalizio insieme con Ercole Penna.

I due avevano progressivamente esteso la loro influenza da Mesagne ai comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica, imponendo nuove regole di rigida divisione territoriale, con un referente per ciascuna località e la delimitazione del raggio d’azione dei gruppi affiliati ai rispettivi territori. Vicientino – secondo gli investigatori – mirava a diventare il numero uno della Scu.  La nuova organizzazione che faceva capo a lui e Penna  aveva assunto un ruolo centrale nel traffico di cocaina, avvalendosi per gli approvvigionamenti di due autonomi canali in Piemonte e Calabria, quest’ultimo riconducibile alla cosca “Megna” di Papanice (Crotone).

È stato accertato anche il coinvolgimento del loro sodalizio nel controllo di centri scommesse on-line e di sale da gioco, con l’imposizione di forniture di slot machine, da parte del noto Albino Prudentino. Insieme con Prudentino, Vicientino è ritenuto responsabile anche di un’estorsione commessa in danno dei titolari di una società di scommesse di Ceglie Messapica, costretta a versare all’organizzazione un importo annuo di 10 mila euro. E' al vaglio dei carabinieri la posizione di un'altra persona che aveva la disponibilità del covo in cui è stato sorpreso Vicientino, che potrebbe essere denunciata o arrestata per favoreggiamento.

Chiuso intanto il cerchio attorno all'operazione Calipso in cui figuravano 11 indagati tre dei quali, il 29 settembre scorso sfuggirono alla cattura. Oltre a Daniele Vicientino sfuggirono Tobia Parisi  e Gennaro Solito di Ceglie Messapica. Tutti assicurati alla giustizia insieme con gli arrestati della prima ora:  Giuseppe Ercole Penna, Albino Prudentino, Bruno Bembi, Giovanni e Maurizio Vicientino, Angelo Cavallo e Tiziano  Maggio. Costituivano il nuovo network della Sacra Corona Unita, quello che faceva capo al clan Pasimeni - Vitale.

Sul ruolo e la figura del “professore” si soffermano in particolare il procuratore antimafia Cataldo Motta e il comandante provinciale dei carabinieri, il Colonnello Ugo Sica: “Un ruolo particolare perché era lui a fare da paciere tra i vari gruppi determinando una pax mafiosa”. Non solo: “Il suo – spiega il procuratore Motta – era anche un ruolo politico perchè attraverso una sorta di assistenza sociale (aiuti economici forniti non solo ai (componenti della Scu ma anche ad altri) cercava di sostituire allo Stato la mafia. Un ruolo da capo, insomma, per colui che era stato chiamato a rimettere in piedi la Scu inventando quella che è passata alla cronaca come “la strategia del terrore e del disagio” tra gli operatori economici del territorio.

Al clan Pasimeni, Vitale, Vicientino erano affiliati alcuni operatori economici di Brindisi e Francavilla Fontana, che avevano messo a disposizione del gruppo denaro fresco prelevato dalle casse di alcune aziende edili da essi controllate, e lo stesso scopo avrebbe anche il giro di truffe ai fornitori di una rete di negozi costruita ad arte, messo in piedi da "Zio Carlone " Capodieci e Franc avilla Fontana. Prima del blitz del 29 settembre 2010, Vicientino, Penna e Albino Prudentino stavano lavorando ad un progetto che avrebbe assoggettato ad essi il sistema della sale giochi del territorio (attravrerso la fornitura "obbligata" di videopoker e affini, ma anche il giro delle scommesse legali.

Penna, dal canto proprio, dopo aver favorito il 28 dicembre l'operazione Last Minute condotta da Dda di Lecce e polizia di Brindisi, ha cominciato a parlare anche delle relazioni del clan con ambienti della politica e delle amministrazioni locali, circostanze in fase di verifica da parte degli investigatori, un lavoro su cui al momento prevalgono gli omissis. Ciò malgrado a Mesagne questa situazione ha innescato una nuova stagione dei veleni.

Tornando alla cattura di Daniele Vicientino, si può ormai dire che l'unico grosso latitante della Scu brindisina rimasto in circolazione è Francesco Campana, anche lui di Mesagne ma legato a doppio filo al clan di Salvatore Buccarella, il capo dei Tuturanesi. Campana è uno che si muove in moto, e così faceva a quanto parere "Il Professore", visto che davanti alla villetta di Torre S.Susanna è stata sequestrata una potente Suzuki Gsx-R 1000 blu e bianca, su cui i carabinieri stanno svolgendo accertamenti, come pure su coloro che hanno coperto la latitanza di Vicientino.

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