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Cronaca

Assenteismo, si dimette il dipendente del Comune di Brindisi

Carlo Larocca, già in aspettativa non retribuita dall'11 maggio, chiude il rapporto di lavoro con i Servizi sociali nello stesso giorno in cui l'Ente avvia il procedimento disciplinare che avrebbe portato al licenziamento. La difesa potrebbe chiedere la libertà e il patteggiamento

BRINDISI – Da ieri ex dipendente del Comune di Brindisi, settore servizi sociali: Carlo Larocca, 59 anni, anche titolare della pizzeria e friggitoria Romanelli, ha consegnato le dimissioni nello stesso giorno in cui l’Ente ha notificato l’avvio del procedimento disciplinare che avrebbe portato al licenziamento per giusta causa, dopo l’arresto per truffa e falso in relazione alle assenze reiterate dall’ufficio, nella sede del centro anziani, documentare da video e foto realizzati dai finanzieri.

macchinette smarcatempo-5Larocca ha preferito chiudere per primo la storia. E lo ha fatto con una missiva indirizzata al dirigente del settore Risorse Umane, lo stesso al quale l’11 maggio scorso aveva chiesto e ottenuto un periodo di aspettativa non retribuita. L’istanza di due mesi fa era stata accolta favorevolmente e il successivo 16 giugno il Comune aveva notificato a Larocca cinque giorni di sospensione dal lavoro con corrispondente taglio dello stipendio, come conseguenza della visita che i militari della Guardia di Finanza fecero il 20 aprile nella sede del centro anziani, scoprendo ancora una volta l’assenza dal posto di lavoro. In quell’occasione il dipendente venne seguito e filmato a Bari, nel punto vendita di materia elettrico Acmei, tutto materiale agli atti dell’inchiesta. I finanzieri scoprirono anche il cartellino smarcatempo di Larocca era stato lasciato in ufficio, “nella parte superiore di una centralina-termostato”,  assieme a quelli di altri colleghi, Luigi Antonino, anche lui ai domiciliari dallo scorso 29 luglio con identiche accuse (difensore Luca Leoci), e Antonio Caforio, rimasto a piede libero assieme ad Angelo Scalia. E che il dipendente risultava in ufficio stando a quella registrazione, dalle “ore 7,30”: “in realtà l’impiegato giungeva al posto di lavoro alle 7,58 e si tratteneva sino alle 8,18 per poi fare alcuni giri e partire successivamente alla volta di Bari”, hanno scritto nell’informativa i militari.

Mentre alcuni finanzieri filmavano Larocca a Bari, altri erano a Brindisi nel suo ufficio vuoto e proprio mentre stavano ascoltando i colleghi, interrogati come persone informate sui fatti, ebbero modo di vedere che sul telefonino di Antonino arrivarono due messaggi del dipendente assente, inviati su whatsapp: “Non mi sono sentito bene” e poi “sono dal medico”. Una giustificazione o quanto meno un tentativo che i militari hanno letto con la complicità di un ex impiegato del Centro, ora in servizio in qualità di volontario, regolarmente autorizzato, perché sarebbe questi a telefonare a Larocca per informarlo della presenza dei finanzieri.

Di fronte a un impianto accusatorio granitico, la difesa affidata a Mauro Masiello, potrebbe chiedere il patteggiamento della pena: di certo c’è che Larocca ha rassegnato le dimissioni, cosa a cui secondo alcuni aveva già pensato proprio dopo il 20 aprile, salvo optare per un’aspettativa. Con le dimissioni, essendo venuto meno il rapporto di lavoro con il Comune, cessato le esigenze cautelari che il gip Tea Verderosa ha ravvisato rispetto al pericolo di reiterazione del reato alla base dell’arresto. Ed è per questo motivo che il penalista potrebbe presentare richiesta di remissione in libertà per il suo assistito, probabilmente già in sede di interrogatorio di garanzia, previsto per la giornata di domani.

Non è ancora chiaro se l’ormai ex dipendente, molto conosciuto a Brindisi per via dell’attività svolta sotto l’insegna Romanelli, decida di affrontare il fuoco di fila di domande oppure se intenda avvalersi della facoltà di non rispondere.

Nel fascicolo, sono confluite anche le dichiarazioni dei redditi: nell’ultima delle quali, risultano “emolumenti erogati dal Comune di Brindisi pari a 19.623 euro” più “redditi di impresa per 37.028 euro risultanti dalla gestione diretta dell’attività di ristorazione in via Santa Lucia”. Sotto sequestro, intanto, sono finiti 21.646 euro e 98 centesimi pari alla retribuzione che Larocca ha percepito in maniera ingiusta perché assente dal suo ufficio: “l’ingiusto vantaggio patrimoniale è pari a 16.515,04 euro per il 2015 e 5.131,94 per i primi quattro mesi dal 2016 con correlativo danno per l’Ente”.

Essendoci stato il sequestro della somma sul conto corrente bancario, non dovrebbe esserci ostacolo al patteggiamento. 

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