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Cronaca

Medu Brindisi sfata un luogo comune: "I migranti non sono portatori di malattie"

Uno studio effettuato dall’associazione Medu (Medici per i diritti umani), attiva a Brindisi da tre anni con un ambulatorio in via Appia 64, confuta il luogo comune secondo cui i migranti sarebbero portatori di malattie trasmissibili

BRINDISI – Uno studio effettuato dall’associazione Medu (Medici per i diritti umani), attiva a Brindisi da tre anni con un ambulatorio in via Appia 64, confuta il luogo comune secondo cui i migranti sarebbero portatori di malattie trasmissibili e siano la causa della loro diffusione nelle popolazioni native. I dati sui ricoveri ospedalieri presso le strutture dell’Asl Brindisi fra il dicembre 2015 e il gennaio 2015 parlano chiaro: in un anno, il totale degli individui stranieri dimessi è stato di 311 (147 maschi e 164 donne); i ricoveri della popolazione immigrata da paesi poveri e/o in conflitto non hanno rappresentato neppure l'1 per cento del numero complessivo dei ricoveri negli ospedali della Asl di Brindisi.

Il personale volontario del Medu, attraverso appunto l’ambulatorio socio-sanitario di via Appia rivolto ad immigrati ed indigenti, fornisce assistenza gratuita in collaborazione con i medici del Servizio Sanitario Regionale e con i Servizi della Asl Br. “Alcuni mesi fa  - si legge in una nota dell’associazione – Medu aveva chiesto alla direzione generale della Asl Brindisi i dati sui ricoveri dei cittadini stranieri negli ospedali della provincia, relativi all’anno 2015, per conoscere meglio i bisogni di salute di questa porzione della popolazione”.

Nel condurre l'analisi, riferita al periodo gennaio-dicembre 2015, tra tutti gli Stati esteri registrati come stati di nascita dei pazienti ricoverati negli ospedali della Asl, sono stati considerati unicamente quelli ritenuti critici: ossia, Paesi extra-europei in conflitto (o comunque in condizioni dittatoriali, di potere autoritario o di evidente violazione dei diritti umani) e Paesi extra-europei caratterizzati da uno stato generale di severa povertà. Inoltre, si sono tenute in considerazione le seguenti variabili: oltre allo stato estero di nascita, il sesso, la fascia d’età e il tipo di disturbo diagnosticato (Mdc-Drg).” Confrontando i dati ricevuti dalla Asl di Brindisi con quelli raccolti durante l’esperienza all’interno dell’ambulatorio Medu – si legge nella relazione della Medu - sarà possibile indirizzare meglio gli interventi sulla popolazione assistibile che si rivolgono all’ambulatorio”.

Dunque dall’analisi dei dati emerge che “la frequenza delle diverse cause di ammissione in ospedale sono sovrapponibili a quelle dei ricoveri complessivamente considerati ad eccezione delle malattie cardiocircolatorie che rappresentano la prima causa nella popolazione generale”.  Le nazionalità più rappresentate per numero di individui sono le seguenti: Marocco (76), Nigeria (47), Libia (19), Egitto (11), India-Senegal (10); Repubblica Dominicana (9), Mali-Pakistan-Afghanistan-Etipia (7).

Il motivo di ricovero più frequente è stato il parto seguito dai disturbi digestivi probabilmente su base psicosomatica, dai disturbi muscolari, ossei e del tessuto connettivo che potrebbero essere attribuibili alle condizioni abitative e lavorative, dai disturbi della cute e del sistema nervoso. Agli ultimissimi posti le cause infettive.Le donne fanno più ricorso al ricovero ospedaliero sebbene costituiscano una minoranza nel gruppo immigrato. Le cause di ricovero riscontrate sono compatibili con le condizioni abitative e lavorative precarie e con la condizione di stress psicologico in cui verosimilmente vive buona parte di questa popolazione.

Trattandosi di una popolazione molto giovane (l'età maggiormente rappresentata tra i ricoverati va dai 20 ai 34 anni) si ipotizza che gli interventi tendenti a migliorare le condizioni abitative e di lavoro abbiano un effetto preventivo sulla conservazione della salute e che possano contrastare la tendenza, riscontrata già in alcuni studi epidemiologici, al rapido deterioramento delle condizioni di salute in questa porzione di popolazione.

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