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Cronaca Mesagne

Da cinque mesi senza stipendio, lavoratori si incatenano nel Comune

Non ricevono lo stipendio da cinque mesi, e questa mattina alcuni di essi si sono incatenati all'interno della sede del Comune di Mesagne. È questa la nuova protesta degli oltre 40 lavoratori del Servizio di assistenza domiciliare integrata, in stato di precarietà da settembre scorso

MESAGNE – Non ricevono lo stipendio da cinque mesi, e questa mattina alcuni di essi si sono incatenati all'interno della sede del Comune di Mesagne. È questa la nuova protesta degli oltre 40 lavoratori del Servizio di assistenza domiciliare integrata della cooperativa Alba, in stato di precarietà da settembre scorso e che già in altre occasioni hanno rivendicato i loro diritti davanti alle sedi degli enti responsabili di questa inadempienza.

Si tratta di un servizio erogato nell'ambito territoriale Br4 di cui Mesagne è il Comune capofila. Da mesi alcuni enti comunale non pagano la cooperativa e di conseguenza non vengono erogati gli stipendi ai lavoratori, che svolgono regolarmente servizio di assistenza agli anziani e ai diversamente abili.

Senza soldi, però, non si può andare avanti. “Alcuni lavoratori, ormai esasperati, hanno deciso di incatenarsi all’interno del Comune di Mesagne, per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali preposti affinchè venga risolto questo grave problema in considerazione dei profili sociali della vicenda e delle probabili ripercussioni sulla continuità dei servizi erogati in favore delle fasce più deboli della popolazione”, si legge in una nota stampa che porta la firma del segretario generale Antonio Macchia e del responsabile Walfare, Vincenzo Cavallo, della Funzione pubblica Cgil.

“I lavoratori hanno stabilito di svolgere la protesta presso il Comune di Mesagne, essendo lo stesso Ente capofila dell’ambito territoriale BR 4, cui i lavoratori incatenati-2afferiscono i servizi in questione, anche se altri sono i comuni inadempienti che non versano le somme necessarie per garantire i servizi di che trattasi”. In seguito alla protesta di oggi il sindaco del comune di Mesagne, Franco Scoditti, alla presenza del segretario generale della Fp Cgil, Antonio Macchia, ha informato e allo stesso tempo sollecitato la Prefettura a convocare tutti i Comuni coinvolti nell'Ambito territoriale per trovare soluzioni operativamente percorribili per risolvere questa grave situazione, divenuta ormai insostenibile.

“I lavoratori sono disperati, molti di loro sono monoreddito, alcuni rischiano lo sfratto, altri non riescono a pagare le bollette, alcune donne separate rischiano di perdere la tutela dei figli”, precisa Vincenzo Cavallo. “La Funzione pubblica Cgil, in rappresentanza dei lavoratori, chiede che vengano posti in essere tutti gli opportuni provvedimenti, per risolvere questa dura vertenza, che come già precisato ha una pluralità di conseguenze sui lavoratori e sui Cittadini Utenti, anche per eludere situazioni a posteriori difficilmente gestibili”. Il sindaco di Mesagne, inoltre, avrebbe proposto di liquidare gli stipendi fino al mese di dicembre ma i lavoratori non acconsentono. Vogliono tutti i loro soldi. La protesta, al momento, non è stata sospesa. 

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