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Cronaca Carovigno

Minacce all'avvocato, tre arresti

CAROVIGNO - Senza soldi, dopo aver protestato perché non avevano ricevuto rassicurazioni sul loro futuro e sull’eventualità che la convenzione con l’hotel che li ospita cessasse i primi dell’anno, tre stranieri di origine africana, in Italia da mesi dopo aver chiesto asilo politico, hanno rinchiuso in una stanza l’avvocato mediatore che cura tutte le loro pratiche cercando di estorcergli denaro contante per alcune migliaia di euro.

CAROVIGNO - Senza soldi, dopo aver protestato perché non avevano ricevuto rassicurazioni sul loro futuro e sull’eventualità che la convenzione con l’hotel che li ospita cessasse i primi dell’anno, tre stranieri di origine africana, in Italia da mesi dopo aver chiesto asilo politico, hanno rinchiuso in una stanza l’avvocato mediatore che cura tutte le loro pratiche cercando di estorcergli denaro contante per alcune migliaia di euro.

I tre ghanesi, Souleyman Daouda, 26 anni, Daniel Benne di 23, Mohammed Ibrahim di 34 sono stati arrestati oggi dalla Squadra mobile di Brindisi, su ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Maurizio Saso a seguito di indagini coordinate dal pm Valeria Farina Valaori e delegate alla Squadra mobile di Brindisi, diretta dal vicequestore Alberto Somma, e agli agenti dell’ufficio immigrazione.

I fatti risalgono a pochi giorni prima di Natale e si sono verificati al Carbrun, struttura alberghiera che ospita gli extracomunitari che sono arrivati nel Brindisino nel 2011, quando fu emergenza per i numerosi sbarchi a Lampedusa e in tantissimi furono trasferiti in una tendopoli a Manduria, poi smistati negli alberghi del territorio che, con l’apporto di finanziamenti pubblici, forniscono vitto e alloggio agli immigrati che soggiornano in Italia, tutti sottoposti a protezione internazionale, alcuni di essi in attesa di una risposta sulla loro richiesta di asilo politico, altri invece rifugiati politici a tutti gli effetti.

Nell’imminenza delle festività natalizie è accaduto che tre degli ospiti del Carbrun, provenienti dal centro Africa, hanno rinchiuso in una stanza dell’hotel il legale che si occupa di tutte le pratiche di cui necessitano per restare in Italia e perché i loro diritti siano garantiti. In particolare, nel corso di un incontro programmato, l’avvocato che ha poi denunciato tutto era stato accompagnato da poliziotti in divisa, e nonostante ciò egli era stato affrontato in maniera decisamente minacciosa da alcuni ospiti della struttura.

Gli chiedevano di tranquillizzarli sul fatto che avrebbero usufruito dell’accoglienza anche nei primi mesi del nuovo anno e che tutti comunque avrebbero avuto il permesso di soggiorno. All’improvviso la vittima dopo essere entrata unitamente al mediatore culturale, in una stanza dove erano riuniti i cittadini extracomunitari e dopo una breve discussione, è stata accerchiata da una cinquantina di persone, in particolare da due soggetti che conosceva bene entrambi di nazionalità ghanese che fisicamente gli hanno impedito di aprire la porta per uscire.

Solo dopo una decina di minuti di discussione è riuscito ad avere il permesso per tornare nel piazzale interno dell’albergo. Tra i tre più violenti ce n’era uno che gridava: “Avvocato non ho paura di te io ti uccido”, mentre un altro minacciava“sei tu che eroghi soldi, non esci da qui se non ci dici quando ce li darai”. Infine la richiesta della carta di credito e le minacce di morte: “Non esci vivo da qui se non ci dai i soldi”.

Passate le feste, il gruppetto è stato condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. I reati sono contestati in concorso con ignoti, ossia gli altri componenti della comitiva nutrita di stranieri che saranno a breve identificati.

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