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Lorenzo, domani l'autopsia. Su Facebook gli amici lo abbracciano

È comparsa questa mattina tra le pagine di Facebook “Lorenzo e noi”, dedicata a Lorenzo Toma, il giovane leccese deceduto domenica mattina all’alba all’interno del Guendalina, il famoso locale tra le campagne di Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce

È comparsa questa mattina tra le pagine di Facebook “Lorenzo e noi”, dedicata a Lorenzo Toma, il giovane leccese deceduto domenica mattina all’alba all’interno del Guendalina, il famoso locale tra le campagne di Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce. E, come fosse un vero e proprio diario su cui scrivere i pensieri più importanti, sono in molti a lasciare un messaggio, sulla pagina del noto social network, in ricordo del diciottenne salentino.

Amici, compagni di scuola o semplici sconosciuti che hanno voluto esprimere, attraverso un ricordo personale, una frase “rubata” al proprio scrittore preferito, l’ultima foto insieme all’amico sorridente, la propria vicinanza ai familiari di Lorenzo. Un giovane che, a detta dei suoi amici più stretti, non faceva uso di sostanze stupefacenti, una morte che lascia parecchi punti interrogativi sui volti di chi conosceva bene Lorenzo e non riesce a capacitarsi di quanto è accaduto.

Solo l’autopsia potrà sciogliere i dubbi e chiarire quale sia stata la causa del decesso, intanto, il sostituto procuratore di Lecce, Stefania Mininni, ha iscritto sul fascicolo d’inchiesta, come ipotesi di reato, morte come conseguenza di altro delitto.

Quale sia stata la causa del malore che in pochissimo tempo ha causato l’arresto ancora non si sa: le ipotesi sono diverse, ma circoscritte dalle informazioni che gli inquirenti hanno raccolto dalle testimonianze degli amici e di chi ha assistito alla scena drammatica.

Uno, però, è l’indizio particolarmente interessante ai fini dell’indagine, gli amici del giovane deceduto parlano di un ragazzo che, verso le 6 del mattino, ha offerto a Lorenzo un sorso da una bottiglia. Subito dopo aver bevuto, Lorenzo si è sentito male, passate poche decine di minuti è sopraggiunta la morte. Le ipotesi girano intorno al sorso: una congestione dovuta alla temperatura troppo bassa del liquido contenuto nella bottiglia? Una reazione a qualche sostanza presa durante la nottata dal diciottenne? O l’assunzione inconsapevole, sempre di sostanze stupefacenti, bevendo dalla bottiglia offerta dal ragazzo misterioso?

Sarà l’esame autoptico, affidato al medico legale Alberto Tortorella e programmato per la giornata di domani (martedì 11 agosto), a dare le risposte finali; intanto sulla pagina “Lorenzo e noi” gli amici continuano a domandarsi come sia potuto accadere tutto ciò, come una serata estiva tra amici si sia trasformata, al sorgere del sole, di colpo in un incubo.

Intensificata, in queste ore, l’attività di controllo delle forze dell’ordine nei locali del Salento, sia sulla costa adriatica che sul litorale ionico, dai controlli su strada a quelli, in borghese, all’interno dei locali. Dopo l’arresto del 24enne di Cellino San Marco, D.F.A., eseguito dai carabinieri della compagnia di Maglie, sorpreso, all’interno del Guendalina, mentre cedeva, ad un giovane, una dose di cocaina (vicenda avvenuta la stessa sera in cui Lorenzo Toma ha perso la vita, ma non collegata alla morte del giovane leccese), questa volta sono stati i carabinieri della compagnia di Gallipoli ha portare a termine due arresti nel corso dell’operazione “Estate Sicura 2015”.

Una delle persone sorprese dai militari è A.G., 23enne napoletano, che, nei pressi del parcheggio del Parco Gondar, a Gallipoli (altro locale simbolo dell’estate salentina), ha cercato di disfarsi, inutilmente, di un involucro in cellophane contenente 15 dosi di speedball. Inoltre i militari dopo una perquisizione personale hanno trovato due dosi di speedball, e tre dosi contenenti rispettivamente cocaina, Mdma e ketamina. Il ragazzo napoletano è stato accompagnato presso la casa circondariale di Lecce.

Sempre nei pressi del parcheggio di Parco Gondar, intorno all’ 1.30, i militari della compagnia della città ionica, hanno tratto in arresto S.D., ragazza di 18 anni della provincia barese: anche lei ha cercato di disfarsi della droga, custodita all’interno di un borsellino, consistente in 40 dosi di ketamina, 42 di Mdma e 35 di cocaina, ben 110 dosi in tutto che la ragazza avrebbe tranquillamente ceduto ai numerosi acquirenti, se non fosse stato per l’intervento dei carabinieri. Dosi che, forse, avrebbero potuto causare un’altra vittima, un’altra morte che, come nel caso di Lorenzo Toma, un ennesimo e assurdo sacrificio delle notti trasgressive.

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