Omicidio Bongiorno: condanne a 16 anni
FASANO – Picchiarono a sangue, provocandogli ferite mortali, un invalido del posto, Giovanni Bongiorno, deceduto all’età di 47 anni qualche giorno dopo il brutale pestaggio. A distanza di un anno da quel terribile assassinio, sono stati giudicati col rito abbreviato, presso il Tribunale di Brindisi, i due fratelli fasanesi, Annibale e Mario Scolti, ritenuti responsabili dell’aggressione. Nel corso delle precedenti udienze il gip Maurizio Saso aveva ascoltato i consulenti di parte, il medico legale incaricato dalla Procura e i due imputati. Oggi, infine, il gip Saso, accogliendo le richieste della Pubblica accusa, ha condannato entrambi a 16 anni di carcere per omicidio volontario.
FASANO – Picchiarono a sangue, provocandogli ferite mortali, un invalido del posto, Giovanni Bongiorno, deceduto all’età di 47 anni qualche giorno dopo il brutale pestaggio. A distanza di un anno da quel terribile assassinio, sono stati giudicati col rito abbreviato, presso il Tribunale di Brindisi, i due fratelli fasanesi, Annibale e Mario Scolti, ritenuti responsabili dell’aggressione. Nel corso delle precedenti udienze il gip Maurizio Saso aveva ascoltato i consulenti di parte, il medico legale incaricato dalla Procura e i due imputati. Oggi, infine, il gip Saso, accogliendo le richieste della Pubblica accusa, ha condannato entrambi a 16 anni di carcere per omicidio volontario.
Il violento pestaggio avvenne il 28 maggio del 2011. Bongiorno, a seguito delle gravi ferite riportate, morì il primo giugno successivo. Quali presunti responsabili della violenta aggressione, scaturita da un litigio proseguito poi all’esterno di un bar, furono individuati e arrestati nel raggio di poche ore i fratelli Annibale e Mario Scolti. La vittima fu colpita con pugni e calci anche quando era oramai priva di sensi e a terra. Fatale risultò un colpo che provocò allo sfortunato quarantasettenne la frattura del cranio. I due fratelli energumeni furono catturati all’indomani del fattaccio, presso l’ospedale Perrino di Brindisi, dove si erano recati per festeggiare la nascita di un figlio di Annibale.