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Cronaca Oria

Operazione Airo, ecco gli arrestati

BRINDISI - I partecipanti al sodalizio, con base a Oria, mediante aziende fittiziamente costituite con indirizzi di comodo oppure sostituendosi a persone ignare di cui utilizzavano fraudolentemente i dati personali, concludevano contratti per la fornitura di servizi telefonici e apparati tecnologici .

Il comunicato della procura di Brindisi - Nelle prime ore della mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, a conclusione di un’articolata indagine coordinata da questa Procura, hanno dato esecuzione, nelle province di Brindisi, Bari, Taranto, Matera e Nuoro, a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale, nei confronti di 19 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto aggravato, truffa, estorsione, sostituzione di persona, ricettazione e detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. A 15 indagati sarà applicata la custodia in carcere mentre 4, tra cui una donna, saranno sottoposti agli arresti domiciliari.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Airo”, è stata condotta con i tradizionali servizi di osservazione e pedinamento ma anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, da dicembre 2008 a settembre 2009, con puntuali aggiornamenti sino a oggi, dalla Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana, che ha effettuato, nel tempo, numerosi mirati riscontri di polizia giudiziaria. L’associazione per delinquere era attiva in 3 settori di traffici illeciti: truffe a compagnie telefoniche, furti seriali di merci varie ed estorsioni, traffico di stupefacenti.

I partecipanti al sodalizio, con base a Oria, mediante aziende fittiziamente costituite con indirizzi di comodo oppure sostituendosi a persone ignare di cui utilizzavano fraudolentemente i dati personali, concludevano contratti per la fornitura di servizi telefonici e apparati tecnologici (telefoni, computer, tablet, ecc.), di cui non pagavano le fatture, rendendosi, poi, irreperibili e rivendendo gli apparati truffati. Il guadagno era, pertanto, duplice: l’utilizzo gratuito dei servizi telefonici e la rivendita degli apparati.

I dati personali utilizzati per le truffe erano forniti da 2 promotori commerciali infedeli di un operatore telefonico nazionale mentre per il recapito sicuro della merce erano stati cooptati nell’attività illecita i corrieri locali dei 2 spedizionieri nazionali utilizzati dalle compagnie telefoniche. E’ emblematica della vastità della truffa, ma anche della frenesia degli indagati nell’attività illecita, una conversazione nella quale uno dei corrieri, contattato dal capo dell’associazione criminale per sapere se avesse qualcosa in consegna, chiede a costui “chi fosse”, intendendo per quale nominativo di consegna lo stesse chiamando, ricevendo l’ironica risposta “Io sono tante persone...” ed elenca una lunga serie di aziende fittizie e nomi fraudolentemente carpiti, precisando che la sua identità dipendeva da quello che il corriere aveva in consegna quel giorno.

I sodali, come accennato, svolgevano anche attività predatoria seriale di qualsiasi tipo di merce o bene economico, il cui frutto veniva, in parte, rivenduto a ricettatori, in parte, formava oggetto di richieste estorsive con il metodo del cosiddetto “cavallo di ritorno”. In questo filone di attività criminale, si inseriscono i recenti arresti di Francesco Palmisano, Angelo De Michele e Cosimo Damiano De Stradis, effettuati dalla stazione Carabinieri di Oria il 9 febbraio e l’8 maggio scorsi, per un’estorsione a un imprenditore agricolo del luogo, cui avevano rubato due mezzi agricoli: questo segmento d’indagine è compendiato nel comunicato stampa di questa procura diffuso il 9 maggio scorso dal Comando Provinciale dell’Arma.

Gli stessi, infine, avvalendosi della propria rete di contatti illeciti, acquistavano e cedevano cocaina, marijuana e hashish in tutta la provincia. In questo contesto, si inquadra, tra gli altri, l’arresto, avvenuto a Oria il 3 giugno 2009, di Michele Pinto, trovato in possesso di oltre 5 chili di cocaina e di 2 pistole con matricola abrasa. Il complesso delle indagini svolte dalla Procura e dall’Arma ha consentito di delineare l’associazione criminale, composta da 4 indagati destinatari della misura, e i ruoli all’interno di essa, nonché tutta la rete di complicità, per un totale di 37 indagati.

I riscontri investigativi effettuati nel tempo, inoltre, hanno consentito di arrestare in flagranza 8 degli indagati, alcuni dei quali destinatari della misura cautelare; rinvenire beni oggetto di furti e truffe per un totale di 100.000 euro; ricostruire numerosi episodi di truffa ed estorsione mediante “cavallo di ritorno”; sequestrare 5,3 chili di cocaina, 810 grammi di eroina, 330 grammi di hashish, e 2 pistole con matricola abrasa.

Le persone colpite dalle ordinanze di custodia cautelare sono Pietro Elia, classe 1950, residente a Ceglie Messapica (BR); Sebastiano Nicolosi, classe 1982, residente a Oria (BR); Riccardo Ferrajoli, classe 170, residente a Oria (BR); Antonio Fragnelli, classe 1991, residente a Oria (BR); Michele Fragnelli, classe 1984, residente a Oria (BR); Michele Ranieri, classe 1961, residente a Latiano (BR); Nicola Zella, classe 1980, residente a Oria (BR); Andrea Mingolla, classe 1990, residente a Oria (BR); Cosimo Guarino, classe 1988, residente a Oria (BR); Vincenzo Santochirico, classe 1980, residente a San Mauro Forte (MT); Pietro Fragnelli, classe 1982, residente a Oria (BR); Monica De Stradis, classe 1989, residente a Manduria (TA); Pietro Chionna, classe 1987, residente a Francavilla Fontana (BR); Benedetto Paolillo, classe 1976, residente a Bari Palese; Francesco Carbone, classe 1990, residente a Oria (BR), già detenuto presso la casa circondariale di Brindisi; Aldo Caputi, classe 1959, residente a Oria (BR), già detenuto presso la casa circondariale di Brindisi; Francesco Palmisano, classe 1979, residente a Oria (BR), già detenuto presso la casa circondariale di Taranto; Cosimo Damiano De Stradis, classe 1986, residente a Manduria (TA), detenuto presso la casa circondariale di Taranto.

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