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Operazione Sanguisuga: due degli indagati non rispondono al gip

Carlo Zuccaro, 53 anni, e Giovanni Mauramati, 55, hanno risposto al gip. Tommaso De Milo, 73, e Vincenzo Madaghiele, 74, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Stamani si sono svolti gli interrogatori di garanzia dei quattro brindisini arrestati in regime di domiciliari nell'ambito dell'operazione "Sanguisuga".

BRINDISI – Carlo Zuccaro, 53 anni, e Giovanni Mauramati, 55, hanno risposto al Gip. Tommaso De Milo, 73, e Vincenzo Madaghiele, 74, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Stamani si sono svolti gli interrogatori di garanzia dei quattro brindisini arrestati in regime di domiciliari nell’ambito dell’operazione “Sanguisuga”. Gli indagati sono accusati di usura collegata ad attività di estorsione nei confronti di un imprenditore brindisino che li ha denunciati dopo due anni di presunte violenze e minacce. Gli avvocati di Zuccaro (Livio Di Noi), Madaghiele (Albino Quarta e Ladislao Massari), De Milo (Giacomo Serio) si sono riservati di presentare istanza di attenuazione della misura cautelare presso il tribunale del riesame. Medesima istanza è già stata depositata al Gip dal legale di Mauramati.

 Gli arresti sono scaturiti da un’attività investigativa avviata sotto la regia del pm della procura di Brindisi Marco D’Agostino. Gli atti sono poi passati alla Dda di Lecce, diretta dal procuratore capo Cataldo Motta, poiché nei confronti degli indagati si configurava l’aggravante del metodo mafioso.

Operazione Sanguisuga-2Ma il giudice non ha ritenuto che sussistessero i presupposti per la contestazione di tale aggravante, disponendo quindi i domiciliari per tutti e quattro gli indagati: una decisione che verrà impugnata dalla Dda presso il tribunale del riesame ed eventualmente anche in Cassazione.  I poliziotti della Squadra mobile guidati dal vicequestore Alberto Somma hanno raccolto lo scorso gennaio la denuncia dell’imprenditore.

 Nel corso delle indagini sono state sequestrate decine di assegni e matrici trovati in possesso dei presunti usurai. Gli agenti hanno recuperato anche i coltelli di cui Zuccaro si sarebbe servito per intimorire l’imprenditore, intimandogli di assumere il figlio presso la sua attività commerciale con una regolare retribuzione. Sono numerosi gli episodi di intimidazione accertati dagli inquirenti. Uno degli indagati, in particolare, avrebbe minacciato il malcapitato di rivolgersi “a un amico di Mesagne”, se non avesse estinto il suo debito entro il termine stabilito. 

Tommaso De Milo-2  Vincenzo Madaghiele-2  Carlo Zuccaro-3  Giovanni Mauramati-2

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