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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

“Opere abusive”: sigilli allo storico lido Sant’Anna, gestore pronto al ricorso

Sequestro amministrativo effettuato ieri dalla Polizia Locale di Brindisi, a seguito di una sentenza del Tar. I legali del titolare: “Gli abusi riscontrati non sono su aree demaniali”

BRINDISI – Sigilli a Lido Sant’Anna. Un provvedimento di sequestro amministrativo ai fini della confisca è stato eseguito ieri (mercoledì 8 giugno) dalla Polizia Locale di Brindisi presso lo storico stabilimento balneare di Brindisi, situato sulla litoranea nord. Il verbale di sequestro cautelare scaturisce dalla sentenza con cui il Tar di Lecce, lo scorso 5 maggio, ha rigettato definitivamente il ricorso contro il provvedimento del dirigente del settore delle attività produttive del Comune di Brindisi del 10 dicembre 2014, di sospensione dell’attività dello stabilimento balneare, gestito da Fracesco Cariulo. 

Ieri pomeriggio la Polizia Locale ha apposto gli avvisi di sequestro all’ingresso di via Torre Testa della struttura, all’ingresso del bar, nell’area parcheggio e sul percorso di accesso alla schiera delle cabine. In questo modo si è scritto il nuovo capitolo di un lungo contenzioso con l’amministrazione comunale che fra carte bollate e sentenze del Tar va avanti da anni e non si è ancora concluso, poiché il Consiglio di Stato dovrà esprimersi in ultima istanza sulla vicenda e lo stesso verbale di sequestro amministrativo potrà essere impugnato dagli avvocati di Cariulo, Lorenzo Durano e Giuseppe Durano, che in queste ore stanno valutando come procedere. 

Sequestro lido Sant'Anna-2

La battaglia legale, come detto, va avanti da tempo. Nel maggio 2016 il settore Attività produttive del Comune di Brindisi dispose la revoca di autorizzazione di stabilimento balneare e della autorizzazione di somministrazione di alimenti e bevande, per la presenza di opere abusive nei confronti delle quali erano state emesse delle ordinanze di demolizione. Gli abusi, in particolare, riguardano una serie di cabine, dei servizi igienici e una struttura di alloggio per il custode. Nel corso di una ispezione effettuata lo scorso 18 maggio, la Polizia Locale ha intimato al titolare del lido di non avviare l’attività, senza rima dotarsi delle necessarie autorizzazioni. Le contestazioni mosse dall’amministrazione comunale sono sempre state impugnate da Cariulo, tant’è che anche negli anni scorsi erano stati emessi dei provvedimenti di chiusura poi sospesi, in attesa della definizione dell’iter giudiziario, in cui fra l’atro si innesta anche una sentenza con cui il Consiglio di Stato, lo scorso gennaio, ha rigettato definitivamente il ricorso in appello della sentenza del Tar del 2013 che disponeva il ripristino dello stato dei luoghi e la rimozione delle opere abusive. 
Ma la partita è ancora aperta.

Sequestro lido Sant'Anna 3-2

L’avvocato Giuseppe Durano, contattato da BrindisiReport, nel contestare la fondatezza del provvedimento del Comune, chiarisce infatti che la sentenza del Tar dello scorso maggio “riguarda esclusivamente un abuso edilizio che è collocato su un’area privata, peraltro oggetto di un altro contenzioso civilistico. Gli abusi riscontrati, insomma, non riguardano le aree demaniali”. In favore di Cariulo è stata fra l’altro emessa una sentenza riguardante il diritto di avere la proroga della concessione demaniale fino al 2033. Lo stesso ha inoltre proposto dei progetti di ammodernamento della struttura. “Noi stiamo solamente cercando – dichiara Cariulo a BrindisiReport – di salvaguardare uno stabilimento balneare storico per famiglie. Non vogliamo commettere alcun abuso”. Il gestore rimarca infine che il lido balneare non aveva ancora aperto i battenti. “Stavamo effettuando degli interventi di manutenzione – afferma ancora Cariulo – ma il lido era chiuso. Nessun servizio era in funzione”. 

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