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Cronaca

Pellet "made in Italy" ma prodotto in Romania: maxi sequestro nel porto

Ventidue tonnellate di pellet con falso made in Italy sono stati sequestrati dalla guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane. Due denunce

BRINDISI – Sui documenti di accompagnamento si leggeva che erano di “puro legno –Italy”. Ma in realtà proveniva dalla Romania un carico di oltre 22 tonnellate di pellet che nei giorni scorsi è arrivato presso il porto  di Brindisi, a bordo di un automezzo con targa rumena proveniente dalla Grecia. Il veicolo è stato sottoposto a controllo presso l’area doganale del varco di Costa Morena dai finanzieri del Gruppo della guardia di finanza di Brindisi, congiuntamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, nell’ambito dei potenziati servizi estivi di vigilanza.2.foto-pellet-portoBrindisi-2

Il prodotto, caratterizzato da elementi indicanti una falsa origine della merce idonei ad indurre in errore il consumatore, facendogli ritenere che il prodotto fosse genuinamente italiano, era confezionato in oltre 1400 sacchetti da 15 chili ciascuno ciascuno che, pur presentando la stampigliatura “pellet silano di puro legno – Italy”, provenivano da una fabbrica insediata in Romania ed amministrata da un soggetto di nazionalità italiana.

Sulla base dei riscontri eseguiti, le fiamme gialle ed i funzionari doganali hanno quindi sottoposto a sequestro il carico di pellet per violazione dell’articolo 4 comma 49 della L. 350/2003 (Tutela del Made in Italy) e 517 del codice penale (vendita di prodotti industriali con segni mendaci).

Il legale rappresentante della società produttrice, V.M., di 70 anni, originario della provincia di Cosenza, unitamente all’autista del mezzo, I.N, di 55 anni, cittadino rumeno, sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica.

L’attività di servizio si inserisce nel più ampio dispositivo operativo attuato sul territorio dalla guardia di finanza e finalizzato alla repressione del transito irregolare di persone e merci lungo le linee di confine terrestre e marittimo nonché alla tutela del “Made in Italy”.

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