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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Per un verbale processo a carabinieri

SAN DONACI – Per la storia di un verbale da annullare non luogo a procedere, oggi, per tre carabinieri imputati di abuso d’ufficio. Ma atti nuovamente al pm, ha deciso il tribunale di Brindisi, per verificare se, invece, vi fu o meno una circostanza di concussione.

SAN DONACI - Erano in tre, tutti carabinieri alla sbarra per un tentativo di abuso d’ufficio che potrebbe trasformarsi in una ipotesi di concussione: secondo l’accusa stavano per annullare un verbale su richiesta di un collega, un altro carabiniere che era intervenuto a tutela del futuro genero, sanzionato per guida senza cinture di sicurezza a San Donaci.

Il militare si era recato in caserma, per ottenere che il verbale venisse invalidato. Non vi riuscì, perché l’appuntato che doveva farlo si ribellò e denunciò tutto. Oggi il Tribunale di Brindisi (Biondi, Testi e Cacucci), ha emesso sentenza di non luogo a procedere disponendo però la trasmissione degli atti al pm per la riformulazione del capo di imputazione.

Lo stesso presidente del collegio ha ritenuto che, alla luce delle testimonianze in aula, la narrazione dei fatti avvenuti all’interno della caserma dei carabinieri di San Donaci, potrebbe prefigurare un altro genere di circostanza di reato, sebbene alla fine la multa non sia stata annullata e sia stata pagata da colui il quale fu colto in fallo, senza cinture di sicurezza.

Non solo. Oltre alla trasmissione degli atti per i tre imputati, tutti carabinieri, ovvero Angelo Carrozzo (il richiedente), Antonio Muci e Angelo Caramuscio (i due appuntati che avrebbero dovuto trasformare la sanzione in carta straccia), così come rimarcato anche dal pm Savina Toscani che ha sostenuto l’accusa, va valutata anche la posizione dell’ex comandante della stazione di San Donaci, che fu iscritto nel registro degli indagati, inizialmente, e la cui posizione fu stralciata e poi archiviata.

La difesa è stata sostenuta dagli avvocati Sergio Sanasi, Giuseppe Bonsegna e l’avv. Ruggio. A fare la differenza sono state le deposizioni in aula. Dall’ascolto dei testi si è appreso infatti che all’interno della stazione dei carabinieri di San Donaci c’era una situazione ben diversa da quella descritta nei capi d’imputazione formulati a carico dei tre militari finiti a processo.

Si tornerà quindi probabilmente a discutere di quel verbale che stava per essere cestinato e che invece fu restituito al ‘trasgressore’, nonostante l’intercessione del congiunto. Ma non perché vi fu un tentativo di trarre profitto, contravvenendo alle leggi. Vi potrebbe essere stata la concussione, ovvero una condotta consistita “nel farsi dare o nel farsi promettere, per sé o per altri, denaro o un altro vantaggio anche non patrimoniale abusando della propria posizione”. Morale della favola, è tutto da rifare: deciderà infatti un altro procedimento se reato vi è stato o meno.

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