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Cronaca

Processo all’ex parroco del rione Bozzano, ascoltato il rettore

Il sacerdote di Molfetta citato come testimone dai difensori di don Francesco Caramia, imputato con l'accusa di atti sessuali su un chierichetto. Il prete che guidava la comunità di San Giustino de' Jacobis è ai domiciliari in una comunità religiosa e si professa innocente

BRINDISI – Testimoni della difesa in Tribunale nel processo in cui è imputato con l’accusa di atti sessuali su un chierichetto don Francesco Caramia, ex parroco della chiesa San Giustino de’ Jacobis, del quartiere Bozzano di Brindisi.

L’ultima udienza davanti al collegio giudicante, presieduto da Genantonio Chiarelli, è stata dedicata all’ascolto del rettore di Molfetta, persona che secondo gli avvocati Rosanna Saracino e Giancarlo Camassa, legali del prete, avrebbe avuto modo di conoscere l’imputato e di conseguenza è stato chiamato a consegnare un ritratto del parroco.

L’imputato ha già sostenuto l’esame e ha respinto l’accusa professandosi innocente: “Non ho mai sfiorato i ragazzi, né ho mai fatto del male a nessuno”, ha detto in aula, a porte chiuse, rispondendo alle domande del pubblico ministero Milto Stefano De Nozza, titolare del fascicolo d’inchiesta aperto dopo la denuncia del medico pediatra della famiglia, al quale si era rivolta la mamma del ragazzino.

L’imputato, 42 anni venne arrestato dai carabinieri il 15 giugno 2016, è attualmente ai domiciliari in una comunità religiosa.

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