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Cronaca Ostuni

Professione spacciatore: tre in carcere

OSTUNI – Un lavoro vero e proprio. Compravano e rivendevano. “Imprenditori” di sostanze stupefacenti beccati dalla compagnia dei carabinieri di Fasano in sinergia con il comando provinciale dell’Arma e la Procura di Brindisi. Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Brindisi, Giuseppe Licci, su richiesta dei procuratori della Repubblica Giuseppe De Nozza e Myriam Iacoviello, eseguite quasi tutte questa mattina, nell’ambito dell’operazione denominata “Zigo”, a carico di Quirico Francioso, 25 anni, Gianfranco Roma,20 anni, Giovanni Iaia, 22 anni, mentre un complice è ancora ricercato, tutti originari di Ostuni e volti già noti alle forze dell’ordine.

OSTUNI Un lavoro vero e proprio. Compravano e rivendevano. “Imprenditori” di sostanze stupefacenti beccati dalla compagnia dei carabinieri di Fasano in sinergia con il comando provinciale dell’Arma e la Procura di Brindisi. Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Brindisi, Giuseppe Licci, su richiesta dei procuratori della Repubblica Giuseppe De Nozza e Myriam Iacoviello, eseguite quasi tutte questa mattina, nell’ambito dell’operazione denominata “Zigo”, a carico di Quirico Francioso (Zigo è lui), 25 anni, Gianfranco Roma,20 anni, Giovanni Iaia, 22 anni, mentre un complice è ancora ricercato, tutti originari di Ostuni e volti già noti alle forze dell’ordine.

I reati ipotizzati sono quelli di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e in più su Quirico Francioso pende anche una denuncia per truffa aggravata in danno dello Stato poiché ha attestato, falsamente, all’Inps di essere disoccupato. L’hashish sequestrato nel corso delle indagini ammonta a 110 grammi. I tre  arrestati sono stati rinchiusi presso la casa circondariale di Brindisi in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip.

Quaranta militari del comando della compagnia di Fasano, alle prime luci dell’alba di oggi, hanno tratto in arresto i tre spacciatori coinvolti nell’indagine partita un anno fa. Il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Fasano aveva cominciato a seguire la pista dalla rapina messa a segno il 29 gennaio 2010 ai danni del proprietario di un supermercato di Cisternino, Girolamo Olive. I tre rapinatori – Felice Roma, Domenico Palmisano e Giovanni Gatti, arrestati il 6 febbraio del 2010 - all’epoca dei fatti portarono via l’incasso della giornata del supermercato “Olive”. Ad incastrare i banditi fu l’utilitaria usata durante la rapina, una Fiat Uno, più volte utilizzata per mettere a segno altri colpi, e ritrovata occultata nelle campagne ostunesi due giorni dopo il colpo di Cisternino, e risultata rubata a Carovigno.

Ma i carabinieri, avendo già intuito che la stessa autovettura potesse essere nuovamente utilizzata per altre rapine, avviarono intercettazioni telefoniche e ambientali. Attraverso quest’ultime, si capì bene che oltre al gruppetto di rapinatori ce ne fosse un altro che invece praticava un’altra attività illecita, quella dello spaccio di sostanze stupefacenti. La nuova attività investigativa, si è sviluppata dal febbraio 2010 all’agosto dello stesso anno.

Il gruppetto delle rapine, quindi, si sballava, prima di ogni colpo (o si rilassava dopo), con una bella fumata di hashish, sostanza stupefacente fornita loro da uno dei tre pusher arrestati oggi. L’indagine ha permesso di ricostruire i movimenti, la detenzione, le cessioni, gli acquisti e quindi le responsabilità in ordine di reato di detenzione ai fini di spaccio a carico degli indagati di questa mattina. Durante l’attività investigativa, in più riprese, grazie agli appostamenti, pedinamenti e intercettazioni da parte dei militari dell’arma, risultava quasi sempre che la sostanza stupefacente veniva occultata in diversi muretti a secco nelle campagne ostunesi, dove veniva detenuta ogni volta prelevata dagli spacciatori.

Hascisc che in più riprese è stato sequestrato in piccoli quantitativi dai carabinieri durante i diversi appostamenti vicino ai muretti a secco. L’hashish era venduto dagli attuali indagati a Ostuni, anche a minori di 18 anni e nei locali della movida:  67 sono gli episodi di spaccio monitorati, che incriminano gli arrestati.

Inoltre a carico di Quirico Francioso di 25 anni, è stato contestato il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, poiché ha attestato falsamente all’Inps di essere disoccupato, percependo così ogni mese un assegno d’indennità di disoccupazione, per una somma totale pari a 5.500,00 euro. Il giovane , invece, lavorava come barman, custode e cameriere presso diverse aziende e locali ricettivi della zona, rigorosamente in nero, percependo comunque uno stipendio.

Durante la perquisizione all’alba di oggi in ognuna delle abitazioni degli indagati, è stata anche rinvenuto e sequestrato a casa di Gianfranco Roma un ulteriore quantitativo di sostanza stupefacente sempre di tipo hashish, 10 grammi circa, già suddivisa in dosi. A Roma, quindi, è stato anche contestato il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I particolari delle indagini sono stati illustrati in procura dal maggiore Alessandro Colella, comandante del Reparto operativo provinciale, dal capitano Gianluca Sirsi, comandante della compagnia carabinieri di Fasano, e dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi.

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