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Cronaca

Rapine nelle gioiellerie, altri due arresti: un brindisino e un albanese

Ani Saku, indagato per il colpo da Nataly, fermato dalla Stradale in provincia di Massa Carrara: in auto aveva una pistola e delle fascette. Antonino Tedeschi trovato in Sicilia: è ai domiciliari per la tentata rapina da De Marco, si vestì da donna. In entrambi i casi c’era Francesco Palma, in carcere a Brindisi

BRINDISI – Un albanese fermato e condotto in carcere e un brindisino ai domiciliari nell’inchiesta sulle rapine nelle gioiellerie di Brindisi, confessate da Francesco Palma, 39 anni, residente in città: Ani Saku è stato bloccato dalla Polstrada in provincia di Massa Carrara, è in carcere per detenzione di un’arma, ed è indagato per il colpo dell’oreficeria Nataly di viale Aldo Moro, mentre Antonino Tedeschi è stato arrestato in Sicilia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per l’azione tentata da De Marco, in corso Roma.

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Rapina nella gioielleria Nataly

Entrambi sono ritenuti complici di Palma, il quale nel corso dell’udienza di convalida del fermo operato dagli agenti della Mobile, diretti dal vice questore aggiunto Antonio Sfameni, ha ammesso di aver preso parte a entrambi i colpi. Confessione piena  davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Alessandra Ferraro, alla presenza del difensore Laura Beltrami,  senza fare alcun riferimento a chi c’era con lui. La rapina da Nataly è stata portata a termine il 21 novembre scorso, attorno alle 11,30: bottino pari a 55mila euro, gioielli non ritrovati. Palma avrebbe riferito al gip di essersi disfatto delle buste durante la fuga, in scooter, lanciandole in un cassonetto della spazzatura. Versione che gli investigatori ritengono non credibile. Per questo motivo sono in atto una serie di perquisizioni alla ricerca dei preziosi e dei ricettatori.

Palma, secondo l’accusa, avrebbe consumato la rapina da Nataly assieme all’albanese il cui nome è leggibile nel capo di imputazione contestato nell’ordinanza firmata dal gip in seguito alla convalida del fermo operato d’iniziativa dagli agenti della sezione Antirapina. Sia Palma che Sako, già noti alle forze dell’ordine, hanno agito a volto scoperto, per fingersi clienti e riuscire a entrare nella gioielleria senza destare sospetti: sono stati ripresi dalle telecamere del sistema di videosorveglianza.

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Il fermo di Palma

Il primo a essere identificato dai poliziotti è stato Palma. Quella mattina, avrebbe dovuto essere eseguita nei suoi confronti l’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari per la tentata rapina nella gioielleria De Marco, in corso Roma, sempre a Brindisi, la sera del 24 ottobre. Coincidenza. Quel che si dice un caso. Subito dopo la rapina è stato riconosciuto e i poliziotti lo hanno cercato di nuovo nella sua abitazione e in quelle dei familiari senza risultato. E’ stato rintracciato sabato 25 novembre a casa di un amico e fermato per il pericolo di fuga: ha tentato di conservare la sua libertà raggiungendo il terrazzo di una palazzina del quartiere Commenda.

Il fermo di Seko

Seko, invece, è stato fermato dagli agenti della Polizia stradale di Massa Carrara, all’ingresso del comune di Pontremoli, un centro di poco più di settemila anime. Stando a quanto si apprende, sarebbe finito in un posto di controllo ordinario. In auto gli agenti hanno trovato una pistola funzionante e delle fascette come quelle usate dagli elettricisti. Di fronte all’arma, è scattato il fermo, successivamente convalidato con arresto in carcere. In cella gli sarà notificata l’ordinanza per la rapina nella gioielleria Nataly.

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L'arresto di Tedeschi

Il 21 novembre non è stato trovato nella sua abitazione, indicata come residenza abituale, il brindisino Antonino Tedeschi, anche questi volto già noto, identificato come complice di Palma nella tentata rapina nella gioielleria De Marco. E per questo destinatario di ordinanza di custodia cautelare che avrebbe dovuto essere seguita in mattinata. Per il colpo, poi sfumato, da De Marco la sera del 24 ottobre, Tedeschi avrebbe indossato i panni di una donna, affiancandosi a Palma: chiesero di visionare alcuni bracciali tennis per fare un regalo.  Il brindisino è stato trovato in Sicilia la sera del 23 novembre, resta ai domiciliari.

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