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Cronaca

Screti in Tribunale: “Consales mi chiese denaro e di assumere sei persone alla Nubile”

L’imprenditore: “Credevo fosse un prestito. L’ex sindaco non mi disse a cosa serviva il denaro, prelevai 12mila euro”. Sentito come teste Lacinio: “Mancava la caratterizzazione per l’impianto di Cdr”

BRINDISI – “L’ex sindaco Consales mi chiese del denaro e io prelevai 10-12mila euro dal mio conto personale e gli feci avere la somma: non chiesi a cosa servisse, non sapevo che avesse un debito nei confronti di Equitalia, credevo che mi restituisse tutto, che fosse un prestito. Sempre Consales mi chiese di assumere sei persone alla Nubile”.

Il processo in abbreviato

L'imprenditore Luca Screti, amministratore di Nubile SrlHa parlato per quasi due ore e mezza l’imprenditore Luca Screti (nella foto accanto), imputato per corruzione assieme all’ex primo cittadino di Brindisi, Mimmo Consales, nel processo con rito abbreviato iniziato questa mattina, 23 gennaio 2018, davanti al gup Tea Verderosa del Tribunale di Brindisi. Ha affrontato l’esame, difeso dall’avvocato Vincenzo Farina, rispondendo alle domande poste dal sostituto procuratore Giuseppe De Nozza, lo stesso che ottenne il suo arresto in carcere il 6 febbraio 2016, nell’inchiesta sull’aggiudicazione in favore della Nubile, società di Screti, dell’appalto per la gestione dell’impianto di Cdr di proprietà del Comune. Il contratto era pari a 176 milioni di euro per 15 anni. Quel giorno venne arrestato anche Consales, per il quale furono disposti i domiciliari.

L’ex sindaco

L’ex sindaco, tornato a fare il giornalista, affronterà l’esame da imputato a fine marzo, assistito dall’avvocato Massimo Manfreda, con il quale ha affrontato il dibattimento legato alle vicende della News sas, la sua vecchia società di comunicazione, e quelle di Equitalia. In primo grado è stato condannato per abuso d’ufficio a un anno e sei mesi, a fronte della richiesta di sei anni e dieci mesi avanzata da De Nozza, per il quale Consales era colpevole anche di concussione.

Da quella prima inchiesta emersero pagamenti in contanti, per saldare un debito di 315mila euro che Consales aveva nei confronti di Equitalia. Versamenti rateali avvenuti subito dopo la sua elezione a primo cittadino per il centrosinistra, con il Pd in testa, sui quali il pm dispose ulteriori accertamenti per capire la provenienza del denaro. Da qui l’inchiesta bis per corruzione, con successivo arresto, confessione del solo Screti e poi rinvio al giudizio del Tribunale. Consales ha sempre respinto con la forza l’accusa di un accordo per la tangente che, secondo il pm, sarebbe stata pari a 30mila euro, destinata appunto all’estinzione della posizione debitoria con Equitalia.

La somma di denaro

Il pm Giuseppe De NozzaIn sede di interrogatorio e poi nel corso della conferenza stampa il giorno stesso della sua remissione in libertà, con parere negativo del pm De Nozza (nella foto accanto), disse che si trattava di un prestito che lui non aveva neppure chiesto e che Screti si era offerto di dare per aiutarlo tenuto conto della campagna elettorale. L’imprenditore, invece, oggi come allora, quando venne sentito due volte in carcere prima di ottenere i domiciliari, ha sostenuto che la richiesta partì da Consales. “Fu lui a chiedere denaro”, ha detto incalzato dalle domande del pm e da richieste di precisazioni del gup. “Andai a prelevare al bancomat, dallo sportello della filiale di Ostuni, attingendo al mio conto personale”. Dai verbali in sede di interrogatori emerse che su quel conto confluivano le somme che Screti percepiva come amministratore unico della Nubile: l’imprenditore fece anche uno schema dei prelievi.

Le assunzioni

Ha aggiunto, rispetto a quei verbali, di non aver mai chiesto la restituzione del denaro. E ha poi confermato che sarebbe stato sempre Consales a chiedere l’assunzione di sei brindisini, i cui nomi figurano nel capo di imputazione, per lavorare nell’impianto di Cdr. Screti ne ha ricordato uno su tutti, sostenendo che si trattasse di una persona vicina all’ex sindaco.

L’ammissione relativa al pagamento della somma, considerato come prestito da Screti è arrivata sul finire dell’interrogatorio, perché la prima parte è stata dedicata ad aspetti tecnici dell’appalto e dell’impianto, evidenziati dall’architetto Fabio Lacinio del Comune, allora responsabile del settore Rifiuti. Lacinio è stato citato come teste dalla difesa di Consales ammesso all'abbreviato condizionato a questo ascolto, oltre che all'acquizione di una serie di documenti. Screti, quindi, dovrà essere interrogato ancora sulla somma che, per l'accusa, resta una tangente. Nel fascicolo c'è anche il memoriale di 80 pagine che l'imprenditore ha scritto di suo pugno.

Il teste Lacinio

fabio lacinio-2Quanto a Lacinio (nella foto accanto), ha messo in evidenza che l’impianto di Cdr venne realizzato in mancanza della caratterizzazione, prevista per il Sin di Brindisi, e ha ripercorso le fasi della costruzione e della in esercizio del sito. Agli atti risultano esserci i documenti acquisiti sia al Comune che nella sede della Nubile, tra cui l’ordinanza contingibile urgente con la quale Consales fece partire il sito, il 7 gennaio 2014 con provvedimento del 6 novembre 2013”. Ordinanza che Screti non impugnò: “Non ero nelle condizioni di farlo, per quel contratto avevo ottenuto finanziamenti in banca. Altro che vantaggi, partii in svantaggio viste le condizioni in cui era realmente l'impianto”.

Parti civili

La società Nubile srl è nel processo in veste di responsabile civile. Il gup ha accolto anche la costituzione di tutte le parti civili:  il Comune di Brindisi con l’avvocato Simona Guida ha chiesto il risarcimento di danni, anche di immagine, per un milione di euro; stesso ammontare è stato domandato dal Comune di Cellino San Marco con l’avvocato Francesco Magistro; centomila euro per il Comune di San Pietro Vernotico con l’avvocato Guido Massari. E ancora 300mila euro da Legambiente con l’avvocato Stefano Latini. Ammessa anche la costituzione dell’Oga, per due milioni di euro, nonostante le opposizioni sollevate dagli avvocati Manfreda e Farina in relazione a una duplicazione di richiesta danni, viste le istanze dei singoli Enti. Nessuna quantificazione, invece, per la Regione Puglia rappresentata dall’avvocato Gaetano Sassanelli.

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