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Cronaca

Sparatoria dopo una lite tra ex coniugi, due brindisini sotto processo

Gianluca Tanzarella e Francesco De Rinaldis imputati in abbreviato: il primo come autore materiale, l'altro risponde di favoreggiamento. I colpi di fucile calibro 12 furono esplosi il 19 agosto scorso in piazza Botticelli: movente privato legato a contrasti tra famiglie

BRINDISI – Prima la lite telefonica tra ex coniugi, poi la sparatoria a titolo di vendetta in piazza Botticelli, a Brindisi, su iniziativa di un familiare della donna separata, e adesso il processo: due brindisini sono imputati in relazione a quanto avvenne la mattina del 19 agosto dello scorso anno, quando colpi di fucile calibro 12 furono esplosi contro la finestra di un condominio al civico 9.

Sotto processo sono finiti Gianluca Tanzarella, 41 anni,difeso dall’avvocato Laura Beltrami, e Francesco De Rinaldis, 28, assistito dall’avvocato Luca Leoci: il pubblico ministero Raffaele Casto ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato e gli imputati hanno optato per il processo con rito abbreviato iniziato ieri, 9 marzo, davanti al gup.

L’autore materiale della sparatoria, stando al capo di imputazione, è Tanzarella che avrebbe agito per vendicare il torto subito al telefono da un suo familiare, subito dopo un diverbio tra ex coniugi. E’ accusato di detenzione e porto di arma clandestina in relazione al fucile calibro 12, semiautomatico, con una canna, ricettazione della stessa essendo la matricola abrasa, danneggiamento aggravato per aver sparato prendendo di mira la finestra dell’appartamento in cui vive la persona che, secondo Tanzarella, aveva sbagliato a rimproverare il congiunto, e ancora di violazione degli obblighi imposti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale a cui, in quel periodo, era sottoposto.

De Rinaldis, invece, risponde di favoreggiamento personale perché dopo la sparatoria “aiutava Tanzarella ad eludere le indagini, ospitandolo nella sua abitazione e consentendogli di sotterrare il fucile e le munizioni, e di detenzione dell’arma.

Carabinieri in piazza Botticelli dopo la sparatoria-2-2-3Entrambi furono arrestati a distanza nel pomeriggio di quello stesso giorno, dopo una serie di verifiche incrociate che videro al lavoro i carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Brindisi e gli agenti della Squadra Mobile.  

Militari e poliziotti, dopo aver ascoltato le testimonianze di alcuni residenti e aver visionato le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di in negozio vicino, piombarono nell’abitazione di campagna di De Rinaldis e qui trovarono Tanzarella.

De Rinaldis cercò di sviare l’attenzione degli investigatori per favorire la fuga dell'amico, ma senza esito. La perquisizione domiciliare portò al rinvenimento di  un fucile calibro 12 a canne mozze e con matricola abrasa, occultato in una cassa di legno seppellita all’interno del giardino stesso.

Nell’udienza di ieri sono state costituite le parti, la prossima sarà dedicata alla requisitoria del pubblico ministero e alle arringhe dei penalisti Leoci e Beltrami 

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