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Polimeri, il Ctr ferma quattro impianti

BRINDISI – Altre grane per Polimeri Europa a Brindisi, dopo quelle del sequestro della linea delle torce di emergenza da parte della procura della Repubblica, una volta accertato l’utilizzo delle stesse come termodistruttori di reflui di lavorazione. E mentre quella emergenza pare sia avviata a soluzione, ecco che il Ctr, il Comitato tecnico regionale, sospende per sei mesi una serie di impianti, all’esito di una verifica. Insorgono i sindacati dei chimici di Cgil, Cisl; Uil e Ugl che parlano di “chiara volontà politica” di mettere in ginocchio una parte del sistema industriale brindisino.

BRINDISI – Altre grane per Polimeri Europa a Brindisi, dopo quelle del sequestro della linea delle torce di emergenza da parte della procura della Repubblica, una volta accertato l’utilizzo delle stesse come termodistruttori di reflui di lavorazione. E mentre quella emergenza pare sia avviata a soluzione, ecco che il Ctr, il Comitato tecnico regionale, sospende per sei mesi una serie di impianti, all’esito di una verifica. Insorgono i sindacati dei chimici di Cgil, Cisl; Uil e Ugl che parlano di “chiara volontà politica” di mettere in ginocchio una parte del sistema industriale brindisino.

Di quale volontà politica presunta sia strumento il Ctr, i sindacati però non lo dicono: si fidano delle dichiarazioni della sola azienda, che sostiene si tratti di una conseguenza di una mera incompletezza documentale. Se così fosse, bisognerebbe anche rilevare una negligenza da parte di Polimeri Europa, già uscita male dalla storia delle torce che certo non ha entusiasmato i brindisini preoccupati da ciò che hanno respirato per anni.

Il comunicato dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil e Ugl Chimici comincia così: “In data odierna, il Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco ha predisposto la sospensione preventiva a Polimeri Europa, per sei mesi delle seguenti apparecchiature: serbatoi Virgin nafta (F204/205) e Gasometro F105 del reparto P1/CR; del serbatoio sodio nitrito del reparto P30B e delle linee dell’olio Fok del molo”.

“Questa ordinanza, a dire dalla Polimeri Europa,  è stata emessa esclusivamente per l’incompletezza della documentazione già presentata negli anni precedenti e già presente nei vari rapporti di sicurezza di sito – dicono i quattro sindacati di categoria -. Dopo i procedimenti dei giorni scorsi nei confronti delle aziende Enel, Sfir e Sanofi Aventis, si evince chiaramente l’attacco senza più mezzi termini contro l’intero sistema industriale”.

“Un attacco che nulla ha più di tecnico, ma evidentemente – dichiarano i sindacati - è una chiara volontà politica. Mettere in crisi il Petrolchimico di Brindisi significa mettere in ginocchio completamente l’economia del territorio, dove trovano occupazione e sostentamento oltre duemila famiglie, se a questo si aggiunge l’intero settore industriale significa affossare definitivamente l’intera provincia”.

I sindacati ammettono di non potere però esprimere una valutazione completa: “Non potendo noi stabilire ne le cause ne tantomeno le motivazioni che hanno prodotto tale provvedimento estremo, ci chiediamo: come mai le istituzioni locali, tra l’altro componenti del Comitato Tecnico Regionale, hanno potuto permettere che davanti ad un problema non tecnico, che comunque non preclude la salvaguardia ambientale e di sicurezza nell’immediato, venga messa a rischio la tenuta occupazionale del sistema Petrolchimico, con un evidente enorme problema sociale?”.

La strada da seguire sarebbe potuta essere un’altra: “Si sarebbe potuto ovviare con una prescrizione temporale, in attesa – dicono i sindacati - di produrre idonea documentazione e/o necessarie modifiche, così come la Procura fece in riferimento alle problematiche torce? O come è avvenuto in estrema ratio per Sanofi Aventis? Forti sono le nostre preoccupazioni e tali devono essere le azioni che insieme a tutte le maestranze, dirette ed indirette, bisogna mettere in campo, coinvolgendo anche tutta la cittadinanza”.

“Nessuno può esimersi dalla responsabilità dei danni che tale procedimento può determinare e soprattutto dalla convinzione che il Petrolchimico continua a sorreggere l’intera economia del territorio. Pertanto – concludono i quattro sindacati di categoria nelle prossime ore individueremo un percorso unitario ed intercategoriale atto a far valere le ragioni della presenza del Petrolchimico e del sistema industriale tutto”. Una posizione giusta, o c’è il rischio che come in altre occasioni il sindacato rischi di fare l’avvocato di ufficio delle imprese di fronte a falle – solo documentali o meno – delle stesse?

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