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Cartellone estivo: è polemica

BRINDISI - Le polemiche riguardanti il cartellone dell’estate brindisina sono come l’estate: arrivano, implacabili, ogni anno. E sono sempre di due tipologie: la prima è quella delle critiche di quanti restano tagliati fuori dal programma, la seconda è quella relativa alle spese. E così anche su Culturamiamoci, la rassegne estiva affidata dalla giunta Consales alla Motumus di Maurizio Ciccolella, 24 ore dopo la presentazione ufficiale, sono piovute le prime bordate.

BRINDISI - Le polemiche riguardanti il cartellone dell’estate brindisina sono come l’estate: arrivano, implacabili, ogni anno. E sono sempre di due tipologie: la prima è quella delle critiche di quanti restano tagliati fuori dal programma, la seconda è quella relativa alle spese. E così anche su Culturamiamoci, la rassegne estiva affidata dalla giunta Consales alla Motumus di Maurizio Ciccolella, 24 ore dopo la presentazione ufficiale, sono piovute le prime bordate. Il primo a lamentarsi è stato Giuseppe Albertini, promotore del Festival del Blues, due giorni di concerti che si tenevano ormai da 14 anni, ad un costo pari a circa 27mila euro. Un evento cancellato perché costava troppo: «Avrebbe richiesto più di un quarto del budget che abbiamo speso per Culturiamoci», ha risposto il primo cittadino, che in conferenza stampa aveva annunciato una spesa di 100mila euro.

Ma Albertini non crede a questa versione: «Credo che il Festival non sia stato tagliato per ragioni economiche. Se poi dovrò essere io ad assumermi i rischi d'impresa, vuol dire che diremo ai cittadini che dall'anno prossimo pagheranno per vedere i concerti, che non si potranno più fare in piazze del centro storico, non adatte a permettere ingressi selettivi allo spettacolo. Allora ricorderò con nostalgia quello che mi disse la cantante Dana Fuchs di New York: “Questa è la più bella piazza nella quale io abbia mai cantato". Voglio fare tanti auguri a Culturamiamo per il bene della città».

Anche Roberto Caroppo, operatore culturale e curatore della rassegna “I suoni della devozione” (che si svolge durante le feste patronali, ha avuto qualcosa da ridire, soprattutto in merito al presunto coinvolgimento delle associazioni e dei gruppi locali: «Nel cartellone ne ho visti ben pochi».

Il consigliere comunale Riccardo Rossi invece è entrato nel merito della delibera è l’ha definita “poco trasparente”: «Nel comunicato dell'amministrazione comunale si parla di 100.000 euro per 42 eventi più le spese di organizzazione e comunicazione.
 Dalla delibera invece apprendiamo che sono 212.645 euro di cui 59.512 da sponsorizzazioni da definire (ma esistono o no?). 
Organizzazione e comunicazione quindi costano più degli eventi?
 Ma alcune domande sorgono spontanee: 
1) con quali criteri è stata affidata l'organizzazione all'associazione Motumus?; 
2) Era forse l'unica associazione in grado di organizzare la stagione?; 
3) Visti i numerosi eventi, è difficile pensare che si sia organizzato il tutto in pochi giorni. Da quanto tempo vi è stato l'affidamento informale (come? a voce?) all'associazione; 
4) Il programma non dà spazio alle tantissime realtà locali, soprattutto i gruppi musicali brindisini, molti dei quali hanno pubblicato dischi negli ultimi mesi. Perché? Lavorano solo i conoscenti della Motumus?
 Molte domande per il prossimo consiglio comunale».

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