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Caso Consales/ Anche Blasi prende tempo

BRINDISI – Il segretario regionale del Pd viene a Brindisi per incontrare i giornalisti e parlare del caso Consales, ma non dice nulla di nuovo e rimanda anche lui alla riunione di mercoledì prossimo: a sei giorni dall’avviso di garanzia per riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio, il partito non ha ancora assunto una posizione chiara e definitiva.

BRINDISI – Il segretario regionale del Pd viene a Brindisi per incontrare i giornalisti e parlare del caso Consales, ma non dice nulla di nuovo e rimanda anche lui alla riunione di mercoledì prossimo: a sei giorni dall’avviso di garanzia per riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio, il partito non ha ancora assunto una posizione chiara e definitiva.

Blasi è arrivato in federazione per sconfessare il segretario provinciale Maurizio Bruno, che ieri lo aveva accusato di non essersi presentato al confronto di venerdì scorso tra sindaco e partito. «Questa mattina quando ho aperto i giornali mi sono detto “questo è davvero troppo”. Ho ricevuto un sacco di messaggi e telefonate da gente che mi conosce. Per me l'arte della dissimulazione è inconcepibile, non sono il tipo che dice una cosa e ne fa un'altra. Sono rimasto sgomento e allibito nel leggere "Blasi non va, ci prende per i fondelli"».

I fatti, a suo dire, sarebbero andati in maniera diversa: «Ho chiesto io un incontro con tutti e una discussione leale, serena e approfondita. Avevo chiesto di farla il più tardi possibile, venerdì sera. Sarei arrivato intorno alle 10, sono rimasto in attesa di una telefonata per sapere se avrei dovuto fermarmi o meno. Da parte mia c’è tutta la volontà e l'interesse a seguire le vicende da vicino. E mercoledì sarò presente alla riunione tra dirigenti cittadini e sindaco».

Blasi parla da solo, Bruno è nell’altra stanza, a conferma che la frattura tra i due è pesante, anche se il segretario regionale è il primo a dire che «non si può continuare con le beghe interne. È sempre un rimpallarci tutto tra di noi, che io trovo sbagliato e dannoso».

Quanto all’inchiesta su Consales: «La magistratura faccia fino in fondo il suo dovere, ma l’avviso di garanzia non equivale a una condanna».

Insomma Blasi non si sbilancia prima di ascoltare il partito, e sostiene che anche sulle scelte politiche si dovrebbe usare lo stesso metodo. Non ha gradito l’altolà di Bruno a Ferrarese, passato con il Nuovo Centrodestra: «Il laboratorio è stato inclusivo e non esclusivo. Ha consentito di governare tanti altri centri in Puglia. Credo che sia corretto convocare il partito, ascoltare, confrontarsi e poi decidere di conseguenza. Non mettersi alla ricerca di un microfono possibile, perché altrimenti la degenerazione che il paese vive non la si contrasta ma la si alimenta». Insomma, riflettiamo prima di buttare a mare l’alleato prezioso per governare.

In generale, sulle inchieste che coinvolgono il Pd al Comune e alla Asl di Brindisi, Blasi ammette: «Imbarazzo? Sono sempre in imbarazzo quando accadono questi fatti, dalle Alpi alla Sicilia. E ne sono addolorato, ciò detto, per valutare occorre fare altri passaggi. Ma io voglio salvaguardare la dignità del partito che ancora rappresento».

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