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Colletta pro-Feste patronali: ecco la ricevuta

BRINDISI - Ecco la prova della colletta per le feste patronali che qualcuno ha avviato nei giorni scorsi tra i commercianti brindisini. Uno di loro dichiara: «Era lo stesso soggetto che passava gli anni scorsi». Sulla ricevuta c'è il timbro del Comitato Feste patronali. Don Antonio Miglietta ora deve intervenire subito, con una denuncia contro ignoti.

BRINDISI – Eccolo il documento che incastra i presunti componenti del Comitato feste patronali, additati dal sindaco Mimmo Consales quali truffatori, perché sono andati in giro per negozi a chiedere contributi per la prossima festa in onore dei Santi Patroni, anche se l’Amministrazione comunale si sta facendo carico di tutte le spese.

È la ricevuta rilasciata ad un commerciante da un cittadino che si è spacciato come componente del Comitato e che chiede offerte libere per l’organizzazione della festa. Il commerciante ha scucito solo 5 euro, molti altri (da noi contattati) hanno declinato l’invito, altri ancora potrebbero aver dato offerte più cospicue. Una cosa è certa: la questua non è avvenuta solo tra i commercianti del Centro, ma anche in altri quartieri cittadini. E un commerciante, che preferisce restare nell’anonimato, ha dichiarato a BrindisiReport: «Era la stessa persona che passava gli anni scorsi, ma non aveva nessun tesserino di riconoscimento e dunque non gli ho dato nemmeno un euro».

Ieri il primo cittadino aveva diramato un durissimo comunicato stampa contro questa iniziativa: «È una cosa gravissima, stiamo pagando tutto noi, anche per gli avvenimenti di carattere prettamente religioso, dunque non c’è alcun bisogno di chiedere soldi ai cittadini».

Le accuse del sindaco potrebbero anche essere confutabili, perché in ogni caso si tratterebbe di offerte libere, ma il problema è un altro: stanno alle dichiarazioni del presidente del Comitato, don Adriano Miglietta, parroco del Duomo, quei soldi non andrebbero al Comitato e la raccolta non sarebbe stata autorizzata dallo stesso.

“Non ho indicazioni precise su questi gravi episodi. Escludo che possa trattarsi di gente interna al comitato, poiché sono legato a queste persone da un rapporto di profonda fiducia. Nei prossimi giorni, valuteremo che tipo di azioni intraprendere”, aveva detto ieri don Adriano alla nostra testata.

La ricevuta che pubblichiamo oggi e le dichiarazioni del commerciante (che potranno essere facilmente raccolte dalle forze dell’ordine, basta farsi un giro nelle strade più commerciali della città…) dimostrano però che il protagonista della vicenda fa parte o avrebbe fatto parte del Comitato, ed è in possesso del timbro del Comitato.

Lo stesso Consales, ieri, sentito da BrindisiReport, ha dichiarato che «ci sono fondati sospetti su un personaggio». Forse don Adriano farebbe bene a mettersi subito all’opera. Prima della festa, non nei prossimi giorni. Al momento, il presidente del Comitato, si ferma ad un comunicato stampa ufficiale, in cui continua ad usare il condizionale: «In merito alla spiacevole vicenda circa la presunta richiesta di contributi economici messa in atto da taluni, i quali avrebbero anche rilasciato ricevute a nome del Comitato Feste Patronali Città di Brindisi, dichiaro l’assoluta estraneità del sottoscritto a quanto avvenuto. Il sottoscritto, mai è venuto a conoscenza di tali episodi e mai avrebbe avallato o autorizzato tali azioni. Come è noto a tutti, infatti, da quest’anno il Comitato si occupa solo ed esclusivamente della preparazione degli aspetti religiosi della festa. Mentre rinnovo l’augurio di buona festa a tutti i cittadini di Brindisi, assicuro, nei limiti del mio ruolo, la più ampia collaborazione per la risoluzione della vicenda che, mi auguro, sia la più rapida e migliore possibile».

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