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Ecco perchè la Provincia esce da tutto

BRINDISI – Alla fine di gennaio il commissario Cesare Castelli ha impartito ferree disposizioni ai dirigenti per pilotare l’ente tra Scilla e Cariddi, cioè tra la necessità di non compromettere il patto di stabilità e l’obbligo di effettuare almeno quei pagamenti necessari a ridurre la parte della massa debitoria (rilevante) che potrebbe aggravare il già pesante fardello con ricorsi e ingiunzioni.

BRINDISI – Alla fine di gennaio il commissario Cesare Castelli ha impartito ferree disposizioni ai dirigenti per pilotare l’ente tra Scilla e Cariddi, cioè tra la necessità di non compromettere il patto di stabilità e l’obbligo di effettuare almeno quei pagamenti necessari a ridurre la parte della massa debitoria (rilevante) che potrebbe aggravare il già pesante fardello con ricorsi e ingiunzioni. Del resto, a fine novembre dello scorso hanno c’era uno squilibrio di 5.710.000 euro da gestire. E’ collegato a questa situazione il recesso della Provincia di Brindisi dall’Apulia Film Commission, ma anche da altre partecipazioni importanti, come vedremo.

Lo squilibrio, si legge nella delibera adottata il 29 novembre 2012 da Castelli con i poteri del consiglio, “che è suscettibile di ulteriore aumento sulla base delle ultime manovre presentate dal Governo nazionale. Che tale squilibrio doveva essere recuperato attraverso un adeguato e immediato intervento su tutte le leve tributarie ed extratributarie a disposizione dell’Ente, ma anche mediante una drastica e improcrastinabile ridefinizione di tutti i servizi da assicurare alla collettività, delle quote associative nonchè dei contributi in conto esercizio”.

E ancora, “che per l’anno 2013 il risultante squilibrio, pari a € 5.710.000,00 come prospetto allegato sub ‘B’, nelle more della predisposizione del Bilancio 2013, viene recuperato mediante:  aumento dell’ imposta RcAuto a far data dal 01/01/2013 ed altre entrate; mediante una drastica e improcrastinabile ridefinizione di tutti i servizi alla collettività, operando, in primis, su quelli non rientranti tra le funzioni proprie della Provincia per come individuate dalla normativa oggi vigente;   una drastica riduzione delle quote associative e dei contributi in conto esercizio, ad oggi vigenti sulla base degli atti approvati da parte dell’Amministrazione, da effettuarsi entro e non oltre il 30 novembre 2012 e con efficacia a partire dall’1 gennaio 2013”.

Insomma, ammesso che l’operazione Filia Solis abbia dato dato oltre che soldi in giro anche quella visibilità auspicata alla provincia brindisina, la stessa scompare invece da importanti consessi regionali. Eccoli: oltre che da Apulia Film Commission, anche dal Centro Studi Salentini, dall’Ipres (Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali), dal Coordinamento degli Enti locali per la pace e i diritti umani, dalla Camera di Commercio Italo-Orientale. E, a quanto pare, non finirà qui. In allegato, qui sotto, le due delibere che spiegano la situazione.

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