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Hanno preso solo il 5 per cento ma fanno ciò che vogliono

Che destino può avere una città che consente a un piccolo gruppo di potere di controllare tutto e decidere tutto? Lo spettacolo che sta per andare in scena domani mattina, se da Bari qualcuno non fermerà il presidente della Provincia e sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno (dimissionato dal terzo incarico quello di segretario provinciale del Pd), è sconvolgente

Che destino può avere una città che consente a un piccolo gruppo di potere di controllare tutto e decidere tutto? Lo spettacolo che sta per andare in scena domani mattina, se da Bari qualcuno non fermerà il presidente della Provincia e sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno (dimissionato dal terzo incarico quello di segretario provinciale del Pd), è sconvolgente. Per consentire a Marcello Rollo di essere riconfermato alla presidenza del Consorzio Asi, con i soldi dei cittadini questa amministrazione comunale intende acquistare le quote dell’ente in possesso dell’amministrazione provinciale.

Ma il Comune di Brindisi non voleva mettere in vendita le quote nel porticciolo turistico e non ha effettuato drastici tagli alle sue partecipazioni in associazioni e altri enti, proprio per risanare un bilancio in forte difficoltà? E che senso ha acquisire quelle del Consorzio Asi, ente sulla strada dello scioglimento in tutta la Puglia, che nessuno considera più di alcuna utilità? Solo uno: tenere in sella Marcello Rollo.

E così la vita pubblica, l’economia della città, tutte le società partecipate (tutte) continuano a restare nelle mani di un movimento, Noi Centro, che il 5 giugno ha preso solo 2.325 voti e il 5 per cento. Questo sarebbe il rinnovamento, dietro la cortina fumogena dei certificati penali e fiscali sbandierati dal sindaco Angela Carluccio. Cortina che si è subito dissolta con la nomina del cosiddetto staff, e che è scomparsa del tutto con la convocazione dell’assemblea straordinaria del Consorzio Asi per venerdì mattina.

Chi avesse ancora dubbi su dove voglia andare a parare questa “maggioranza”, ora ha minori ragioni per  restare nell’incertezza. Il problema è dove andrà a finire Brindisi, chi manderà nell’organo di governo della nuova Autorità unica di sistema portuale questo sindaco, che fine farà il diritto di questa città a vivere nel decoro e nella speranza di un nuovo sviluppo, quanto costerà alle tasche dei cittadini tutto questo e il limbo giuridico in cui viene mantenuta la gestione delle società partecipate.  Preoccupazioni fortissime e diffuse tra la gente.

Che ne dice il garante Michele Errico? Non ci sarebbe voluto un passaggio in consiglio comunale e in consiglio provinciale, come minimo, prima di passare alla modifica dello statuto dell’Asi e alla compravendita delle quote? Per ora di trasparenza, condivisione, eccetera non se ne vede affatto. E su questi colpi di mano d’agosto la città resta spiazzata, come parte dell’opposizione, e nel silenzio dei partner di Noi Centro a palazzo di città. Fanno ciò che vogliono, e domani si vedrà se è stato arruolato anche l’ex segretario del Pd, Maurizio Bruno.

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