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Intervento/ Questa maggioranza non è in grado di gestire i problemi della città

Otto von Bismarck, il “Cancelliere di Ferro”, sosteneva che la politica è l’arte del possibile, intendendo che l’impegno, la determinazione, e convinzione della forza delle proprie idee possano rendere realizzabile ciò che non lo sembra agli occhi di un comune mortale. Quella frase, decontestualizzata, è diventata oggi un aforisma utile per giustificare capitomboli contraddittorI

BRINDISI - Otto von Bismarck, il “Cancelliere di Ferro”, sosteneva che la politica è l’arte del possibile, intendendo che l’impegno, la determinazione, e convinzione della forza delle proprie idee possano rendere realizzabile ciò che non lo sembra agli occhi di un comune mortale. Quella frase, decontestualizzata, è diventata oggi un aforisma utile per giustificare capitomboli contraddittori camuffati da “illuminata” responsabilità.

Come definire, quindi, il voto favorevole del consigliere Luigi Sergi, ex PRI, ex Scelta Civica e volo radente su Conservatori e Riformisti, (ossimoro che si sarebbe attagliato perfettamente alla mobilità politica del consigliere), sull’assestamento di bilancio? Se non un voto carico di contraddizioni ed incoerenza?

Sino a ieri volavano parole grosse e minacce di denunce tra il primo cittadino ed il consigliere; oggi tutto risolto: “C’era un equivoco di mezzo”. Un equivoco, un banale equivoco alla base di una “scazzottata politica”?

Può una maggioranza, che dovrebbe amministrare una città come Brindisi, basarsi su equilibri precari o equilibrismi di questa natura? E’ un caso che, solo oggi, dopo l’astensione di Renna sull’assestamento di bilancio, ci si accorga che lo stesso consigliere, con la sua associazione no-profit Negramaro Wine Festival occupava abusivamente un locale all’interno delle Scuole Pie? E da quanto tempo? Ci si chiede chi abbia dato disponibilità di quei locali e chi le chiavi. E chi avrebbe dovuto controllare che quelle stanze non fossero occupate da “abusivi”. Chi avrebbe dovuto vedere e non ha visto?

Anche questo succede a Brindisi! Succede anche che lo stesso consigliere possa “rimettere una delega a parole” e ci si accorga di questo immediatamente dopo un’astensione. Questa non è politica, questo non è amministrare una città, non è l’arte del possibile. Tutto questo è solo grottesco. E potrebbe essere la trama di una commedia in vernacolo se non fosse che si tratta invece dell’amministrazione di una città.

Una maggioranza che sembra la porta girevole di un hotel le cui ante, però, si restringono sempre più e che lasciano sempre meno respiro. Un’amministrazione impegnata molto poco ad amministrare e molto più a gestire il traffico di consiglieri ed assessori. Distratta dal comporre le enne giunte che ne garantiscano il galleggiamento.

Ma assolutamente inefficace sulla gestione di una città su cui soffia il vento mortifero della disoccupazione e del disagio sociale al quale si contrappongono ricette vecchie di decenni e scombinate ed estemporanee condivisioni del progetto industriale della A2A che avrebbe voluto bruciare “monnezza” e carbone nel centro della città. Mentre pezzi importanti della storia industriale della città vengono messe all’asta in balia del miglior offerente.

Non è quindi un caso che, in occasione del voto sull’assestamento di bilancio, si siano astenuti il consigliere Elefante, ex segretario del Pd cittadino, e, come già scritto, il consigliere della maggioranza Renna. Si sono astenuti sul milione di euro alla Brindisi Multiservizi e sulle ulteriori assunzioni di Lsu nella stessa Bms: la partecipata che ad oggi non ha presentato il bilancio 2014; la cui mancanza non ha impedito comunque di comporre il bilancio del suo unico azionista, il Comune di Brindisi. 

E si annuncia in consiglio comunale un finanziamento di un milione di euro “in conto futuro aumento capitale sociale” e l’assunzione di, non si sa quanti, Lsu senza presentare uno straccio di piano industriale, né ai consiglieri né alla città. E sulla vicenda Bms sarà opportuno aprire un capitolo a parte! Pare evidente una confusione disarmante nell’amministrare la cosa pubblica, che continua a mettere in ginocchio una città martoriata in cui la vicenda dei rifiuti è la cartina al tornasole  dell’inadeguatezza.

E le giunte che si sono succedute non sono altro che il tentativo maldestro di garantire un governo senza visione, senza progetti per il futuro della città. Per esempio, rimanendo sul tema della Brindisi Multi Servizi, perché a fronte di perdite milionarie registrate a partire dal 2011 (per il 2014 non è dato sapere) non si pensa ad accorparla alla Energeko?

Si risparmierebbero i soldi per una delle due strutture amministrative. Soldi che potrebbero  essere meglio impiegati dall’assessorato ai servizi sociali per servizi da erogare a soggetti svantaggiati.

L’accorpamento fu una delle poche proposte sensate elaborate dal PD cittadino, ma mai perorata in consiglio comunale. Qualcuno disse che questo avrebbe significato gettare sul lastrico 170 famiglie. Mentivano sapendo di mentire. Per il resto nulla di nuovo in città! Navi che vanno via, attività industriale asfittica, disoccupazione in aumento e calma piatta.

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