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Intervento/ Renzi e i privilegi di pochi

BRINDISI - Ospitiamo un altro intervento, quello di Tommaso Gioia del comitato pro-Renzi, sulle imminenti primarie per la segreteria nazionale del Pd. Ma dobbiamo porre una condizione per gli eventuali prossimi. Il contenuto deve essere di qualche utilità per i lettori.

BRINDISI - Ospitiamo un altro intervento, quello di Tommaso Gioia del comitato pro-Renzi, sulle imminenti primarie per la segreteria nazionale del Pd. Ma dobbiamo porre una condizione per gli eventuali prossimi. Il contenuto deve essere di qualche utilità per i lettori, cioè esplicativo, quindi vanno escluse polemiche interne dai toni che ad osservatori terzi fanno sorgere il dubbio sulla ragione per cui portatori delle diverse posizioni si ritrovino nello stesso partito e lo siano stati per tanti anni.

Gianni Cuperlo è la persona più inadatta per guidare il partito democratico, tutti gli altri candidati potrebbero farlo, tranne lui. C’è una differenza sostanziale tra Renzi, Civati, Pittella e Cuperlo, i primi tre si sono candidati, si sono imposti con il loro agire quotidiano, il quarto lo hanno candidato a tavolino, perché non adatto ma adattabile. In quanto alla rottamazione Renzi lo ha spiegato più volte, al di là dell’efficace slogan iniziale, occorre, e si farà, rottamare un idea di partito utile esclusivamente a chi lo dirige, ai loro protetti.

Renzi lo ha detto, solo il pregiudizio impedisce di capire, prenderò il Pd per restituirlo agli iscritti, renderò il partito una cosa partecipata, a noi il compito di votarlo per verificare se manterrà quanto promesso. L’altra strada l’abbiamo già sperimentata, per anni abbiamo subito l’occupazione sistematica del partito, bloccato su decisioni e spartizioni utili a tenere in vita le loro carriere, scelte fatte ad ogni livello, anche e soprattutto a Brindisi.

Un partito bloccato, utile a soddisfare gli interessi di pochi, decisioni prese in luoghi diversi dalla sede istituzionale, spesso a danno del territorio e della cosa pubblica, e purtroppo la cronaca di questi giorni né è chiara testimonianza. Sul carro di Renzi ci possono salire tutti, anzi noi dobbiamo avere la sana ambizione di farci salire tutti gli italiani, il Pd non deve lasciare a terra nessuno, deve tutelare tutti, a partire dai più deboli.

In ogni caso dobbiamo avere la consapevolezza che il carro va spinto, molti di noi lo fanno da tanti anni, in silenzio ed in maniera disinteressata, per pura passione politica e civica. Un ulteriore sforzo ci deve impegnare a far scendere dal carro quelli che spingono nella direzione dei loro interessi personali. Un altro motivo per non votare D’Alema - Cuperlo, la minaccia non tanto velata di scissione in caso di sconfitta dei dalemiani, atteggiamento che denota la loro scarsa considerazione della democrazia, termine sconosciuto perché mancante dal loro vocabolario.

Ricordo che Renzi è rimasto al proprio posto quando ha perso le primarie, dimostrando rispetto delle regole democratiche e degli elettori. Concordo con Cristiano D’Errico e penso tutto il non bene possibile di D’Alema & C., per questo chiedo a lui di comportarsi di conseguenza e di votare con coerenza. Per quanto mi riguarda voterò Matteo Renzi, perché credo che sia la scelta migliore per il partito, e la scelta migliore per l’Italia di domani. (Tommaso Gioia)

 

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