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Intervento/ "In municipio bravi solo con le tasse e nella zuffa continua"

Il sindaco che periodicamente si azzuffa pubblicamente, senza alcun imbarazzo, con i consiglieri della sua maggioranza, i centristi che sconfessano l’operato della giunta comunale, il segretario cittadino del maggior partito di maggioranza che non approva il bilancio di previsione del Comune di Brindisi, il Pug che va a planare nella cancelleria del tribunale

Il sindaco che periodicamente si azzuffa pubblicamente, senza alcun  imbarazzo, con i consiglieri  della sua maggioranza, i centristi che sconfessano l’operato della giunta comunale, il segretario cittadino del maggior partito di maggioranza che non approva il bilancio di previsione del Comune di Brindisi, il Pug  che  va a planare nella cancelleria del tribunale: sono queste, purtroppo per questa città e per i suoi cittadini, le caratteristiche peculiari di una coalizione di maggioranza del Comune di Brindisi e di una giunta comunale costantemente in affanno, in cui è sempre più difficile tenere il conto di chi entra e di chi esce.

Uno spettacolo mortificante che procura in molti cittadini grande disagio per  i toni della polemica politica (?),  che diventano sempre  più accesi  ed esasperati, a causa del mancato  soddisfacimento di quelli impegni nobili del progetto di mandato, che dovevano rappresentare gli elementi di discontinuità e di novità rispetto all’indolenza e alla inconsistenza delle precedenti amministrazioni. E’ ormai evidente a tutti, che i risultati dell’attività amministrativa sono veramente esigui, e per questo, per smarcarsi da questo fallimento,  non esitano ad esasperare i toni della polemica, cercano  di accreditarsi contemporaneamente come forza di governo e di opposizione. Con un piede dentro e uno fuori.

Come al solito, nessuna discussione, nessun confronto  in termini di contenuti sulle ragioni concrete del disagio, sul futuro della città e dei cittadini, sulle emergenze diventate  tanto pesanti da travolgere il destino, le condizioni di vita, la tranquillità della popolazione per la disoccupazione diffusa, la mancanza cronica di posti di lavoro, la tassazione esagerata, il cattivo funzionamento dei servizi, la chiusura di aziende e attività commerciali, la cassa integrazione, l’inarrestabile declino del porto,  l’ambiente, il traffico, la sicurezza,  rispetto ai quali l’esecutivo si dimostra assolutamente inadeguato ed impotente. 

Il sindaco Mimmo Consales-4Purtroppo a  Brindisi non funziona il palazzo, l’amministrazione, che con la sua inerzia, con la sua insipienza,  con la ricorrente inclinazione ad impantanarsi nella palude di questioni effimere, con le sue ricorrenti fibrillazioni, con i continui mutamenti nelle responsabilità di governo della città,  ha travolto e contaminato tutto, aggravando i difficili e radicati problemi  di una  città,  che  vive momenti di angoscia, che ha ormai perso, disillusa e rassegnata, ogni fiducia nel futuro.

Il sindaco ha l’obbligo di chiarire con l’opinione pubblica, con i cittadini cosa succede, perché succede,  se nella maggioranza di governo della città esiste,  se mai sia  esistito,  il collante di una comune prospettiva politica, di un progetto capace di rilanciare un’azione amministrativa all’altezza dei bisogni della gente e degli impegni assunti in campagna elettorale,  dei quali  si è smarrita ogni traccia. Ma anche interrogarsi sul percorso effettuato in questi tre anni di attività amministrativa, sui risultati conseguiti, che non siano stati ereditati dalle precedenti amministrazioni,  ma anche se in termini di contenuti, di scelte, la maggioranza di centro  sinistra  sia riuscita a conservare la sua identità.

Porsi infine  la domanda cosa faccio, con chi , per dove, perché  e se ha senso andare avanti. Non  può ragionevolmente pensare di continuare a tirare a campare, costi quel che costi, a governare azzuffandosi continuamente. Perché non solo non porta da nessuna parte, ma essenzialmente  perché quei costi li pagano i cittadini sulla propria pelle. Nella situazione in cui siamo non credo che ci si possa  permettere ulteriori distrazioni o  indulgere nei soliti giochetti.

O si è in grado di  padroneggiare e risolvere le grandi questioni sul tappeto, assumendosi la responsabilità di una giuda, di un governo che non sia la semplice sommatoria delle diverse  nomenclature politiche, che metta in campo le cose ragionevoli che si possono fare in questi ultimi due anni,  altrimenti, come atto d’amore per la città,  è meglio cedere il passo, perché oltre ad essere  inutile e dannoso, non ha alcun senso  continuare a rimanere semplici spettatori di un  processo,  che spesso si attiva e si governa al fuori dal contesto del Comune di Brindisi.  Con gli effetti disastrosi  che sono sotto gli occhi di tutti.

Per questo, per cercare di arginare questa deriva negativa, proporrò all’associazione  Left  di promuovere una riflessione e una discussione pubblica su quanto accade, sul disagio  divenuto ormai dominante nella cultura e nella popolazione brindisina , attraverso una serie di incontri, per cercare di contrastare le logiche oligarchiche,  che  ritengo  abbiano fin qui prevalso  sulla partecipazione, che pure  doveva costituire, insieme all’affermazione  e alla tutela dei diritti dei cittadini, la risposta  del centrosinistra  alla condizione di incertezza e di crisi  della politica,  in cui tutto è diventato approssimativo, strumentale, contingente. In cui non sono più  in discussione idee, progetti, ma solo tattiche, convenienze, tentativi di manipolazione della realtà e del consenso. Un impegno  per cercare di ricostruire un pensiero ed una cultura, che sappia portare finalmente la politica, là dove ci sono i bisogni della gente.

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