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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

La Lomartire e il miracolo casse comunali

BRINDISI - Se il Comune non ha aumentato i tributi locali, il merito è tutto suo. Carmela Lomartire è insieme a Luperti il miglior assessore della giunta Consales. E continua a recuperare soldi a palate dalle grandi aziende e dalla lotta all'evasione. Tagliando spese inutili.

BRINDISI - Ci sono Comuni che hanno aumentato (raddoppiando o triplicando) le tasse locali per far fronte al taglio dei fondi romani. Il Comune di Brindisi è uno dei pochi che non ha alzato al scure sui suoi cittadini. Merito di Carmela Lomartire, assessore “tecnico”, voluta dal sindaco Mimmo Consales al Bilancio e ai Tributi. Se la Tarsu è rimasta quella dell’anno scorso (eccezion fatta per l’addizionale finita nelle casse del governo) è merito suo. Se a Palazzo di Città stanno entrando due milioni dalle società proprietarie di campi fotovoltaici, e se altri ne entreranno dalla grandi aziende presenti sul territorio, il merito è tutto dell’avvocato che ogni settimana si studia i report forniti dal suo ufficio e dalla Abaco, la società che incassa i tributi comunali. Non a caso la Lomartire è risultata insieme a Lino Luperti il miglior assessore della giunta Consales, che per il resto fa (a nostro avviso) molta acqua.

Assessore, un bilancio niente male, ma è possibile che al Comune nessuno aveva pensato di accatastare i campi fotovoltaici?

«Questa è la situazione che abbiamo trovato. Ora tutti questi campi sono iscritti al catasto, registrati e tassati. Qualcuno si è opposto per le vie legali, ma ha perso. E ora stiamo già incassando i soldi».

Per le società partecipate invece servirebbe un miracolo...

«Ma ci stiamo provando, e devo dire che i risultati già si vedono. Abbiamo salvato le Farmacie comunali. E posso dire che ormai siamo in dirittura di arrivo anche con la Multiservizi, a cui abbiamo appena pagato 1 milione 300 mila euro».

Resta una voragine!

«Ma quei soldi derivano da risparmi di spesa e recuperi sull’evasione dei tributi. Abbiamo preferito dare meno contributi a pioggia e risparmiare sulle commissioni. Vogliamo salvare i posti di lavoro senza necessariamente tartassare i cittadini. Se devo pagare i cinque milioni reclamati dalla Multiservizi, devo farlo in maniera “giusta”, senza opprimere i brindisini. Perché tirare fuori cinque milioni senza giustificazione significa doversi poi rivalere sui brindisini».

Invece dopo aver incassato i milioni dell’Enel non si hanno più notizie delle altre grandi aziende. Tutto finito?

«Altroché, andiamo avanti, ma si tratta di meccanismi che richiedono i loro tempi. Con Agusta e altre grandi aziende sono in corso degli accertamenti, del resto anche lì siamo partiti senza una mappatura della zona industriale, che oggi invece esiste».

Risultati della lotta antievasione?

«Come tassa di pubblicità abbiamo registrato un +44% delle entrate, passando da 450 a 661 mila euro. Per la Tosap abbiamo incassato 714 mila euro, rispetto ai 450 dello scorso anno. Nel 2013 abbiamo accertato una evasione di poco meno di 12 milioni di euro. Dallo Iacp stiamo incassando 1 milione 700 mila euro più altri 800 mila euro recuperati degli ultimi giorni per l’Ici sugli immobili: l’Istituto sta versando 90 mila euro al mese, mentre il Comune ha saldato i canoni sugli immobili che non pagava dal 2006. Abbiamo incassato quasi 3 milioni e mezzo da un’altra causa».

E malgrado questi risultati vogliono toglierle la poltrona. Che ne pensa?

«Non commento. Quelle politiche sono dinamiche particolari, io posso solo dire che l’amministrazione sta lavorando. Vorrei avere l’opportunità di poter portare a termine ciò che stiamo facendo».

Ma a noi sembra una follia dover sacrificare perfino gli assessori che lavorano bene...

«Da me non avrà una parola di più. Dico solo che sogno una politica diversa e una Brindisi diversa. La politica bisognerebbe farla davvero guardando agli interessi della città, perché se non lotto per la città in cui vive mia figlia che ci sto a fare in giunta?».

E se in giunta non dovesse tornarci?

«Continuerò a fare l’avvocato. So di aver lavorato con coscienza. Mi dispiacerebbe non portare a termine ciò che ho iniziato, ma non bisogna affezionarsi alle poltrone e agli incarichi».

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