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La Mariano: "D'Alema? Non si è visto"

Da esordiente, la neoeletta parlamentare del Pd, Elisa Mariano, si ritrova nell’occhio di un ciclone. E sempre da esordiente, la giovane deputata ha agito secondo le proprie, chiarissime, idee. Ha votato Rodotà durante la prima votazione e Prodi ieri.

Da esordiente, la neoeletta parlamentare del Pd, Elisa Mariano, si ritrova nell’occhio di un ciclone. E sempre da esordiente, la giovane deputata ha agito secondo le proprie, chiarissime, idee. Ha votato Rodotà durante la prima votazione, quando ancora era necessaria la maggioranza qualificata (ossia dei due terzi del parlamento in seduta comune, inclusi i delegati regionali), e Prodi ieri. Lo ha fatto “per non spaccare il partito” e per non strizzare l’occhio al centrodestra, ipotesi su cui non v’era evidentemente convergenza.

Oggi, nella prima votazione prevista, in cui basta ormai la maggioranza assoluta (dalla quarta in poi è sufficiente la metà più uno) Elisa Mariano si atterrà alle indicazioni del partito: “Voterò scheda bianca. Resto convinta che si debba agire per tenere compatto il Pd e per cercare un dialogo con il Movimento 5 Stelle. Ero sicura che Prodi sarebbe stato il nostro presidente. Ora, mi attendo qualche attestazione di solidarietà nei confronti di Bersani, spero che gli chiedano di ritirare le dimissioni. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di quello che è accaduto. Si tratta chiaramente dell’esito di una strategia”.

Un traditore su quattro, tra i Democratici, ha detto Bersani prima di “mollare”. Sono almeno 101 i franchi tiratori. “E’ una situazione drammatica” ha commentato Elisa Mariano. Voce stanca e preoccupata, poco prima di tornare in aula. “Quando Sel ha fatto sapere che avrebbe votato Prodi, ho pensato – ha detto la deputata brindisina – che era fatta. Adesso non so proprio dire come andrà”. D’Alema? “Non si è proprio visto – risponde – ma sarebbe bene che qualcuno di loro si facesse vivo, e prendesse posizione”.

Coraggiosa, la new entry nostrana. “Ci tengo a specificare – ribadisce – che il dissenso in prima votazione rispetto alla linea del partito era aperto, dichiarato, e aveva ragioni politiche che ho poi spiegato. Nulla da nascondere, ho votato Rodotà perché ritenevo che l’ipotesi Marini avrebbe frantumato il partito”. Come darle torto, così effettivamente è stato. Oggi si ritorna a votare, stamani e oggi pomeriggio. La quinta votazione alle 10, non sarà quella giusta. Il Pd non si esprime. Bisogna vedere quali sono i nuovi equilibri, che nomi spuntano, cosa fanno i grillini che insistono su Stefano Rodotà, mentre Scelta civica propone Anna Maria Cancellieri. Stamani, di sicuro, altra fumata nera.

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