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Venerdì, 26 Aprile 2024
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“La sindaca, Robin Hood al contrario: toglie ai servizi dell’infanzia per lo staff"

Il Partito Democratico critica la scelta di Angela Carluccio: "Pessima figura a cui è stata esposta da Ferrarese e Rollo. Situazione imbarazzate eppure c'è il notaio Errico come garante della legalità"

BRINDISI – Riceviamo e pubblicato il seguente comunicato stampo del Partito Democratico di Brindisi sulla composizione dell’ufficio di staff della sindaca e sulla nomina di tre professionisti.

Partito Democratico“Mentre Robin Hood toglieva ai ricchi per dare ai poveri, il sindaco Angela Carluccio fa l’esatto contrario: toglie ai servizi per l’infanzia per comporre il suo staff. Oggi, infatti, il primo cittadino ha firmato il decreto di nomina del suo staff, con delibera approvata dalla giunta comunale ieri, lunedì 1 agosto, subito dopo la proclamazione dei consiglieri comunali. Tre persone (più di quanto abbiano fatto i suoi predecessori) per una somma totale di 275mila euro. 

Si tratta del giornalista Gianmarco Di Napoli (portavoce della sindaca, con contratto full time), di Giada Rampino come segretaria particolare (part time) e di Francesco Zingarello Pasanisi (supporto alla sindaca per funzione programmatoria, controllo di gestione e politiche dello sviluppo sostenibile, anche lui part time). 
Ma da quali capitoli ha pensato bene il sindaco di attingere le somme necessarie a pagare il suo ufficio di staff? Per tutto il 2016 (sino al 31 dicembre prossimo) ha attinto dal capitolo “assegni fissi per personale a tempo determinato da destinare ad asili nido, decurtandolo dell’80%, mentre per il 2017 e 2018 attingendo per intero dal capitolo “assegni fissi per personale a tempo determinato scuola materna”. Vergogna! Il sindaco Carluccio, in sintesi, toglie denaro ai servizi per l’infanzia per mantenere uno staff del quale poteva anche fare a meno, alla stregua di altri Comuni italiani che stanno operando tagli proprio sugli staff per contenere la spesa pubblica. Con quale conseguenza? Detto in soldoni, gli aspiranti insegnanti che fanno parte delle famose ‘short list’ dell’Amministrazione comunale e che ambiscono ad entrare nelle scuole materne ed asili nido, possono dire addio alla speranza di poter lavorare, almeno per i prossimi tre anni: il sindaco Carluccio ha deciso, infatti, che quei soldi le serviranno per pagare il suo staff. Eppure, il sindaco Carluccio avrebbe potuto tranquillamente, così come è scritto nel Tuel (Testo Unico Enti Locali), attingere da personale interno.
Invece no. La Carluccio ha preferito fare un ‘abuso’, perché di questo si tratta. Lo stesso di cui si rese protagonista il suo predecessore Mimmo Consales che, con uno sforamento del patto di stabilità ancora in corso e le casse comunali al minimo storico, pensò bene di firmare un contratto come staff al figlio di un consigliere comunale che gli aveva garantito il 17esimo voto in consiglio comunale. 
Una pessima figura per la Carluccio - l’ennesima - a cui i suoi suggeritori Massimo Ferrarese da Francavilla Fontana e Marcello Rollo da Brindisi l’hanno esposta. 
michele errico e toni muccio-2Anche perché la questione non è solo imbarazzante dal punto di vista economico ma, soprattutto, sotto l’aspetto dell’opportunità. Uno staff sul quale ci sarebbe molto da dire, soprattutto se si pensa alle tanto decantate parole - ‘trasparenza e legalità’ - di cui il sindaco si è riempita la bocca in campagna elettorale, permettendosi persino di fare la morale ai suoi avversari e facendosi affiancare dal cosiddetto “garante della legalità”notaio Michele Errico (nella foto accanto con Toni Muccio).Va detto, infatti, che tutti e tre i componenti lo staff sono persone riconducibili a Ferrarese: Zingarello è stato a capo del suo ufficio di staff ai tempi della sua presidenza della Provincia, è stato presidente del consiglio di amministrazione della Stp, di recente è stato chiamato a coprire il posto di dirigente del personale della Multiservizi ed in passato è stato il primo amministratore unico della società costituita per l’edizione on line della testata giornalistica ‘Senzacolonne’. E qui passiamo al giornalista Gianmarco Di Napoli, rinviato a giudizio dal Tribunale con l’accusa di bancarotta fraudolenta pluriaggravata e documentale per la testata cartacea Senzacolonne di cui era direttore responsabile. Anche lui da sempre ‘vicino’ a Ferrarese. Ed anche Giada Rampino è persona vicina al gruppo ‘Noi Centro’.
Una vera e propria ‘setta’, creata ad hoc dai fidi consiglieri della Carluccio per avere le mani in pasta ovunque. 
E così, mentre la città è ormai un immondezzaio a cielo aperto e sprofonda nel degrado, mentre le attività economiche ed i commercianti fanno fatica ad andare avanti, mentre aumenta a dismisura la disoccupazione giovanile (e non solo), il sindaco ed i suoi compagni di merenda pensano a spartirsi il denaro pubblico togliendolo a servizi essenziali che porterebbero anche nuovi posti di lavoro. 
Sindaco, si metta una mano sulla coscienza ed inizi a fare il sindaco!”

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