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Legge elettorale, incontro Left: "Una riforma senza democrazia"

La qualità e il futuro della democrazia, il peso del voto dei cittadini. Questi i temi centrali dell'ultimo dibattito promosso dall'associazione politico culturale Left Brindisi svoltosi venerdì, presso l'Hotel Orientale di Brindisi

BRINDISI - La qualità e il futuro della democrazia, il peso del voto dei cittadini. Questi i temi centrali dell’ultimo dibattito promosso dall’associazione politico culturale Left Brindisi svoltosi venerdì, presso l’Hotel Orientale di Brindisi. A parlare della riforma della legge elettorale e delle modifiche costituzionali è stato l’onorevole Alfredo D’Attorre, componente la Commissione Affari Costituzionali della Camera, che ha dialogato con l’avvocato Carmelo Molfetta e il professor Piermassimo Chirulli, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico. 

Il presidente di Left Brindisi, Carmine Dipietrangelo, ha ricordato come il tema del dibattito sia di grande attualità, sia “nelle cose che stanno avvenendo in Parlamento in questi giorni”. “Credo”- prosegue Dipietrangelo- “che è arrivato il momento per tutti di fare chiarezza e di assumersi le responsabilità. Per questo Left ha deciso di aderire, e invitiamo tutti quanti a farlo nei prossimi giorni, a quella lettera aperta fatta dal Comitato per la difesa e attuazione della Costituzione, messo su a Brindisi da alcuni amici”. Dipietrangelo ha quindi preannunciato la prossima iniziativa di Left che si terrà il Primo Maggio: una mostra fotografica cui prenderanno parte sei fotografi brindisini e che sarà dedicata al tema del lavoro che c’è e del lavoro che non c’è.

“La facciamo il primo Maggio per stare dentro alla celebrazione di quella festa, ma non per fermarsi alla celebrazione stessa”, afferma Dipietrangelo che prosegue annunciando che per quel giorno Left ha pensato di prendere una banda che girerà per i corsi della città, suonando inni e canzoni, per fermarsi poi nel luogo dell’inaugurazione della mostra e tenere un concerto sui temi del lavoro. Dopo l’introduzione di Dipietrangelo, l’avvocato Molfetta ha aperto il suo intervento ricordando alcune sentenze della Corte Costituzionale, quella del 2014 e quella del 1956, i diversi sistemi elettorali che si sono succeduti dal 1946 ad oggi, soffermandosi sul ruolo dei partiti e sui due aspetti della Legge Calderoli sui quali è intervenuta la Corte Costituzionale, ossia il premio di maggioranza e le liste bloccate.

Il pubblico del dibattito-2La parola è passata quindi al professor Piermassimo Chirulli che ha sottolineato come ci si debba riappropriare di questi temi “perché anche i nostri parlamentari hanno necessità di sentire quello che i cittadini hanno da dire sul punto e poi perché si tratta di questioni che vanno al cuore della democrazia. La riforma della Costituzione, la riforma della legge elettorale, vanno al cuore della democrazia, al cuore della sovranità. E l’articolo 1 della Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo. Quindi siamo noi che dobbiamo riappropriarci di questo tema”. Chirulli prosegue quindi ricordando come la nostra Costituzione abbia le radici nella Liberazione e a tal proposito cita un brano del “Discorso ai giovani” di Piero Calamandrei. Il docente ha quindi ricordato i diversi tentativi di riforma della Costituzione ed ha concluso il suo intervento evidenziando aspetti positivi e negativi della riforma costituzionale.

Quindi l’onorevole Alfredo D’Attorre, secondo il quale su questo tema avrebbe dovuto esserci  più confronto nel nostro Paese, nelle nostre città. “Uno dei limiti di questo processo di revisione costituzionale è stata proprio questa sua natura verticistica. Non semplicemente il fatto che il governo abbia preso un’iniziativa, che ci poteva anche stare, ma l’idea di far calare questa riforma dall’alto, senza attivare il confronto nel Paese”, spiega il deputato Pd, che prosegue evidenziando le anomalie e i paradossi della riforma elettorale impostata dal governo Renzi. Poi D’Attorre si sofferma sulla riforma costituzionale e il bicameralismo, evidenziando infine i “profili problematici” della legge elettorale. Dopo l’intervento si è aperto un dibattito cui hanno preso parte il giudice Michele Di Schiena, Donato Peccerillo dell’Anpi-Brindisi, il professor Fernando Parlati e Carmine Somma.  

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