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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Politica e linguine: Vendola, Stefàno e Ferrarese a cena a Campomarino

CAMPOMARINO - Una serata in riva al mare a parlare di politica e magari di prospettive future in vista di un ritorno alle urne che appare ormai alle porte dopo la cacciata di Fini dal Pdl. Nichi Vendola, Dario Stefàno e Massimo Ferrarese, accompagnato dalla sua signora e dal figlio Leo. Un incontro conviviale a base di pesce, sul mare Jonio, nel Paradise Beach di Campomarino, tra il presidente della Regione Puglia, l’assessore regionale al Turismo, e il presidente della Provincia di Brindisi, organizzato dalla famiglia Ferrarese che a Campomarino ha una villa, poco distante dal Paradise Beach, dove trascorre le vacanze.

CAMPOMARINO - Una serata in riva al mare a parlare di politica e magari di prospettive future in vista di un ritorno alle urne che appare ormai alle porte dopo la cacciata di Fini dal Pdl. Nichi Vendola, Dario Stefàno e Massimo Ferrarese, accompagnato dalla sua signora e dal figlio Leo. Un incontro conviviale a base di pesce, sul mare Jonio, nel Paradise Beach di Campomarino, tra il presidente della Regione Puglia, l’assessore regionale al Turismo, e il presidente della Provincia di Brindisi, organizzato dalla famiglia Ferrarese che a Campomarino ha una villa, poco distante dal Paradise Beach, dove trascorre le vacanze.

Attorno a un tavolo ed a piatti prelibati tra i politici nascono intese. Cadde il primo governo Berlusconi e ci fu un’intesa tra D’Alema e Buttiglione in quel di Gallipoli, all’epoca località frequentata assiduamente dal Massimo nazionale mentre Bottiglione è di casa. C’è stato il patto della crostata stipulato nel giugno del 1997 in casa di Gianni Letta tra Berlusconi, D’Alema (sempre lui), Fini e Marini per far nascere la Bicamerale attorno alla crostata preparata dalla signora Maddalena. E poi via via di patto in patto, sempre attorno a cibi e bevande, sono arrivate tante altre intese tra maggioranza e opposizione. E anche tentativi di far tornare a casa pecorelle smarrite (l’affermazione è del Cavaliere) come Casini con la famosa cena del 10 luglio scorso, in casa Vespa, alla quale prese parte anche il cardinale Tarcisio Bertone.

Questo di Campomarino, semmai dovesse portare ad una intesa, potrebbe essere definito il patto dell’astice per via delle linguine con il sugo del prelibato crostaceo gustato dai commensali. Giacca nera con camicia bianca e cravatta scura per il presidente Vendola: giacca molto scura su camicia bianca con colletto aperto per Stefano; solo camicia celeste per Ferrarese, e altrettanto informale il giovane rampollo del presidente della Provincia, mentre la signora Ferrarese indossava un abito lungo, elegante ma sobrio per una serata in riva al mare. I cinque importanti ospiti hanno preso posto ad un tavolo sul terrazzino circondato da fiori, che affaccia sul mare di Campomarino.

Sono le 22 quando arrivano al ristorante. C’è gente. Vendola viene immediatamente riconosciuto. Qualcuno lo saluta con discrezione, altri si guardano dall’avvicinarlo per timore di infastidire. Vendola se ne accorge e sorride a tutti. E’ molto popolare e il presidente della Regione lo sa. Magari proprio questa consapevolezza di essere molto popolare, carta importante per una tornata elettorale che potrebbe essere ormai prossima, l’ha portato ad accettare l’invito di Ferrarese. La cena è stata a base di pesce. Antipasti di mare con squisite cozze, rigorosamente tarantine, gratinate. Quindi primo di linguine con sughetto di astice e per secondo frittura di pesce. Il tutto acompagnato da vino bianco e prosecco. Ovviamente frutta e dolce.

Nel corso della cena si è parlato di politica locale, di come stanno evolvendo le cose a Brindisi, e a livello regionale. Vendola e Ferrarese hanno espresso apprezzamento per come sta lavorando alla Regione l’assessore (riconfermato) Pelillo. Per poi trasferirsi sul palcoscenico nazionale occupato da Berlusconi. Il Cavaliere non sopportava più la spina nel fianco chiamata Fini ed ora non può farsi cuocere a fuoco lento per cui è molto probabile che si torni alle urne, è stato il pensiero di tutti e tre i politici. Ma c’è chi ancora da una mano a Berlusconi, ha commentato Vendola.

E questo è Di Pietro, con la sua politica urlata. Si è parlato, e non poteva essere diversamente, del Progetto Italia tanto caro a Casini e di un avvicinamento con Fini e il suo neo-costituito gruppo politico. Nella conversazione si è inserito anche Leo che ha chiesto a Vendola come mai non ha pensato di chiamare il suo gruppo politico solo “Ecologia e liberà”? “Perché io sono sempre stato di sinistra – ha spiegato il presidente Regione – e continuerò ad esserlo”. La conversazione si è protratta sino a tardi. Era suppergiù l’una del mattino quando i commensali hanno lasciato il ristorante, soddisfatti per l’ottima cena e per i tanti tempi politici toccati.

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