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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Quei punti sui diritti rinviati"

SAN PANCRAZIO SALENTINO – Rinviato il punto all'ordine del giorno, nell'ultimo consiglio comunale tenutosi a San Pancrazio Salentino, sull'istituzione di un registro delle unioni civili presentato dal consigliere di opposizione Mario Giuseppe Gennaro. Sembrerebbe, a detta del consigliere, capogruppo della lista Federazione della sinistra, che il sindaco, Salvatore Ripa, abbia rinviato quello ed altri punti (tra cui quello sull'istituzione di un registro tumori), a causa di una “crisi politica” della maggioranza.

SAN PANCRAZIO SALENTINO – Rinviato il punto all'ordine del giorno, nell'ultimo consiglio comunale tenutosi a San Pancrazio Salentino, sull'istituzione di un registro delle unioni civili presentato dal consigliere di opposizione Mario Giuseppe Gennaro. Sembrerebbe, a detta del consigliere, capogruppo della lista Federazione della sinistra, che il sindaco, Salvatore Ripa, abbia rinviato quello ed altri punti (tra cui quello sull'istituzione di un registro tumori), a causa di una “crisi politica” della maggioranza.

Gennaro, però, non ci sta specie perchè l'istituzione di un registro delle unioni civili è un intervento adottato ormai da molti Comuni d'Italia e uno dei cavalli di battaglia delle passate campagne elettorali di molti partiti politici di San Pancrazio.

“Fu il Comune di Empoli per primo in Italia, con delibera del consiglio n. 80 del 14.7.2003,  ad approvare un regolamento comunale sulle unioni civili istituendone il registro.  Da allora, molti comuni hanno adottato questo regolamento ed istituito il registro delle unioni civili (c.d coppie di fatto); molti ne hanno fatto  un punto fondamentale del proprio programma elettorale. Ritengo che questa discussione sia fondamentale anche nella nostra Comunità – spiega Gennaro – ritengo che lo sia,  proprio in questo momento di “crisi”, in questo momento in cui vengono “macinati” tutti quei diritti conquistati negli  anni,  in un momento “folle” in cui il lavoro, che non dovrebbe dare  solo reddito,  ma strutturare  le esistenze di ciascuno, viene  negato e quasi cancellato come possibilità per intere fasce di persone.

In questo momento io credo che la discussione di questo punto sia più che pertinente riguardando ambiti che vanno al di là dell’argomento della mozione, che aiuta  a capire se un Comune può “fare” al di la delle leggi dello Stato: per capire se lo si deve fare e come farlo anche in  altri ambiti. P esercenti che “vendono  gioco” i quali prima facevano reddito vendendo chi giornali o caffè,  oggi vendono appunto “disagio”.

La mozione, da me presentata e rinviata riguarda il riconoscimento delle Unioni Civili. Niente di nuovo, mezza Italia l'ha votata, chi più e chi meno l'ha poi interpretata secondo varie coloriture, l'ha rimodellata magari sulla proposta iniziale e pur mantenendone  la sostanza e le possibilità offerte  dal registro, che essendo esteso a tutte le coppie include quindi anche le coppie omosessuali, con un opera varie di mimetizzazione non vengono citate. Noi ne abbiamo parlato a lungo nel Circolo della Federazione della Sinistra ne abbiamo discusso con singoli ed associazioni, io ne ho parlato con le mie figlie.

Ma devo dire quello che mi ha spinto a proporla è stato l’input che mi ha dato sentire parlare in continuazione in questa assise di legalità, e sino  adesso si è fatto solo dibattito. Ed ho pensato che in quest’aula era una buona occasione per dimostrare, affinché tutto non resti uno slogan di facciata,  di voler praticare legalità. Da qui la mozione. Questa mozione riguarda profondamente il concetto di legalità, vuole significare che, se una comunità vuole avere rispetto da parte dei cittadini, se chiede ai suoi cittadini alleanza per un agire e rispetto civile, la comunità per prima deve saper dimostrare di rispettare i cittadini, tutti.

Garantire alle persone i diritti civili e sociali senza discriminazioni di sorta anche nei confronti di coloro che affidano i propri progetti di vita di convivenza, come le unioni civili o le unioni di fatto, diverse dalla famiglia. Tutto quello che potrà succedere, dando riconoscimento a tale unioni, sarà quello di  fare accrescere a queste ultime il senso di responsabilità reciproco sulla propria unione.

Facendo ciò, poi, vorrà dire che,  questa comunità è preoccupata di “costruirsi” su valori  e  rispetto, sulla crescita etica e sostenibile, con tolleranza e  accoglienza;  che pratica legalità e vuole produrne sempre di più, che vuole dare  modernità e senso civile, e non ipocrisia:  che  forclude solo chi ha comportamenti mafiosi, chi produce danni ambientali; insomma che vuole essere una comunità laica, cristiana, ma non bigotta”.

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