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Martedì, 30 Aprile 2024
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Il Salento esaltato a Sanremo, ma nessuno sa dove inizia e quali sono i suoi problemi

I Boomdabash accompagnano Alessandra Amoroso nella serata delle cover. Anche loro si uniformano ad Emma e Giuliano Sangiorgi al grido generico di "viva il Salento". Nessuno degli artisti sfrutta il palco per mettere in luce le incertezze sul futuro di questa terra

SANREMO - L'esibizione di Alessandra Amoroso e dei Boomdabash ha animato la quinta serata del Festival condotto ancora una volta da Amadeus. Come già accaduto in altre circostanze, ha avuto luogo un'esaltazione non ben precisata del Salento, che mai come in questo caso poteva trovare spazio. I brani scelti per la serata delle cover erano Le radici ca tieni dei Sud Sound System, Mambo salentino e Karaoke, pubblicati dagli stessi Amoroso e Boomdabash. 

Appena prima dell'esibizione il grido di uno spettatore si è alzato dalla platea, annullando completamente quel residuo di mesagnesità, e dunque di brindisinità, presente nell'aria: "Forza Lecce" si è sentito.

Eppure due dei quattro componenti della band sono originari di Mesagne, dove hanno avviato la fortunata carriera musicale. L'abruzzese del gruppo, Mr. Ketra, ha preso la cittadinanza onoraria. Solo Paya è di Trepuzzi. Il loro amore per Mesagne non è in discussione, qui hanno avviato anche delle attività economiche. 

Rimanendo onesti, bisogna sottolineare come molti leccesi non considerino questa zona parte del Salento poiché non conoscono la geografia di base ormai diventata un tutt'uno, o meglio confusa, con il marketing turistico spicciolo. Dunque, come possono comprenderlo anche gli altri extra-pugliesi?

Dove inizia il Salento

A fornire dei chiarimenti è una tecnica della materia, la professoressa Anna Trono, salentina della provincia di Lecce, nel corso di Geografia politico economica dell'Università del Salento. Qui ha sempre sostenuto un concetto limpido: "Non credete al Grande Salento, non esiste. Il Salento è unico ed inizia da Ostuni per poi scendere giù". 

I Boomdabash, che hanno pubblicato anche un libro per elogiare le bellezze meno conosciute di quest'area, in tutti questi anni con la loro notorietà potevano contribuire a far conoscere la Terra di Brindisi come nessuno mai l'aveva vista. Parte del Salento, ma con delle sue tipicità ben distinte. Non lo hanno fatto o forse le loro azioni non sono state sufficienti. 

È vero, a Sanremo 2024 il Salento è stato protagonista. Anche Emma e Giuliano Sangiorgi hanno gridato "viva il Salento", ma nessuno di loro ha sfruttato quel palco per accendere i riflettori sui problemi, ormai endemici, di questa sub-regione: sanità, emigrazioni di massa, spopolamento, ambiente, carenze infrastrutturali ed il ritorno di un certo tipo di criminalità. Giusto per citarne alcuni in comune tra Brindisi e Lecce. Il Salento così, appare solo come il luogo "de lu sule, lu mare, lu ientu" dove vivere estati folli in cui si balla fino al mattino. 

Gli artisti, termine forse troppo abusato nel panorama musicale attuale, non fanno solo marketing e non devono necessariamente essere d'esempio. Talvolta, però, dovrebbero essere scomodi.

Non a caso un altro Artista pugliese contemporaneo, Caparezza, scriveva così in un suo vecchio brano: "Faccio politica pure quando respiro, mica scrivo musica giocando a Guitar Hero". 

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