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Il basket brindisino non è più un "modello Enel"? Si spieghi perchè

L'atteggiamento di totale indifferenza avuto dall'Enel nei confronti della New Basket Brindisi è emerso tutto nel comunicato stampa con cui la società elettrica ha annunciato una ulteriore e drastica riduzione dell'importo della sponsorizzazione

BRINDISI - L’atteggiamento di totale indifferenza avuto dall’Enel nei confronti della New Basket Brindisi (in questo campionato sono rimaste sempre vuote le poltroncine riservate ai dirigenti Enel nel PalaPentassuglia, nel parterre che prima era affollato!) è emerso tutto nel comunicato stampa con cui la società elettrica ha annunciato una ulteriore e drastica riduzione dell’importo e ristretto a due anni la durata di sponsorizzazione della squadra di basket. 

In perfetto gergo politichese l’Enel ha manifestato la volontà di continuare a sostenere la città di Brindisi  ma solo “con iniziative mirate di promozione territoriale che verranno individuate nell’ambito del piano di sostenibilità, in corso di definizione con la comunità locale, secondo il modello di creazione di valore condiviso a cui sono improntate tutte le iniziative sui territori in cui l’azienda è presente”. 

E’ difficile comprendere da questo comunicato stampa anticipato dall’Enel, quasi fosse un messaggio in codice, cosa c’entra il “modello di creazione di valore condiviso con la comunità locale”, con un contratto di sponsorizzazione che ha rilevanza nazionale ed internazionale. E’ giusto che la società Enel debba continuare a sostenere, con adeguata contribuzione, tutte le iniziative che riguardano la promozione del territorio che siano la salute dei cittadini, il teatro, l’università, il calcio, gli sport  minori, il patrimonio culturale e quant’altro Brindisi richiede, che non sia la solita elemosina caritatevole da elargire ad una comunità depressa, ma che deve essere chiaramente indipendente dalla sponsorizzazione alla società di basket e non condizionata dal legame con il territorio in cui l’azienda è collocata. 

Non hanno evidentemente alcuna attinenza con “le iniziative sui territori in cui l’azienda è presente” i numerosissimi spot pubblicitari Enel trasmessi sulle rete Rai nazionali e sulle più seguite reti da SKy a Mediaset, ed il caso più significativo di maggiore impegno finanziario che è la sponsorizzazione del Giro d’Italia di ciclismo, in cui si dice che Enel abbia impegnato 15 milioni di euro in tre anni. 

L’Enel è evidentemente legittimata ad individuare come meglio ritiene le proprie sponsorizzazioni in molti settori dello sport e di altre attività di rilevante importanza in Italia ed all’estero, in relazione alle proprie strategie aziendali, ma risulta difficile comprendere e accettare le spiegazioni esposte e il motivo per cui  Brindisi e la sua squadra di basket non dovrebbero rientrare all’interno di questi “modelli-Enel”, con un ruolo decisamente più importante e senza alcun condizionamento, considerata la parte rilevante che ha avuto  in questi anni la New Basket Brindisi, per aver portato il “brand” identificativo Enel all’attenzione della più vasta platea possibile di pubblico e con i mezzi di diffusione più utili ed attuali, esclusivamente quale strumento di marketing e di comunicazione

La dura presa di posizione voluta dai vertici Enel, pertanto, non trova alcuna valida giustificazione rispetto agli  impegni contrattualmente assunti con la New Basket Brindisi, che sono ben altra cosa riguardo alle iniziative che deve assumere ma esclusivamente mirate alla promozione territoriale. Nel rapporto di sponsorizzazione con Enel, infatti, la società  brindisina presenta il proprio conto in attivo dal quale risulta che ha svolto più che dignitosamente la propria parte, onorando stabilmente il ruolo e gli obblighi contrattuali assunti, per aver portato sulle maglie della sua squadra il “logo Enel.

E occupando stabilmente negli anni e con pieno merito un ruolo importante nel campionato nazionale di basket di serie A, con la partecipazione ai play off scudetto ed alle “final eight” di Coppa Italia (con l’eccezione dell’ultima edizione svoltasi a Rimini ed in cui la società Enel ha mostrato uno strano ma significativo disinteresse, lasciando che la squadra indossasse le maglie realizzate dalla CatFox Enterprise con il logo di main sponsor affidato a Cantine Due Palme, ed agli altri sponsor Primiceri, Ra Costruzioni, Co.Ge.Main e Unibed). 

Nella passata stagione agonistica, inoltre, gareggiando su tutti i parquet più prestigiosi d’Italia, l’Enel Basket Brindisi è stata presente per ben 11 volte in partite trasmesse in diretta televisiva sui canali specializzati di Rai/ Sport e di SkySport HD, oltre che su quelle mandate in onda dal Canale 85, televisione di riferimento della società, per un totale complessivo di oltre mille minuti di presenza, ma anche  attraverso trasmissioni in diretta su radio e TV private, e può disporre di una eloquente rassegna stampa nazionale ed internazionale(anche “ L’Equipe” si è interessata all’Enel Basket Brindisi).

Ma ancora e di più, rispetto al ruolo strategico dell’azienda Enel a livello internazionale, la  società brindisina può far valere la conquistata dimensione Europea con la partecipazione alle importanti  competizioni, quali l’Euro Challenge, organizzata dalla Fiba, e la più rilevante EuroCup, che ha portato la squadra con il logo Enel sulle maglie  nei più importanti palasport di Germania,  Francia, Belgio, Spagna, Olanda  per arrivare fino alla Repubblica di Azerbaigian (nella regione del Caucaso, in Asia transcaucasica!).

Risulta oltremodo difficile, pertanto, trarre spiegazioni razionali e validamente motivate, dall’atteggiamento assunto dall’azienda Enel. Di certo la società elettrica, però, in questa straordinaria prova di forza avuta nei confronti della squadra di basket, dovrebbe fugare ogni ragionevole dubbio che la rigida presa di posizione avuta da due anni a questa parte, non sia in qualche modo legata e riconducibile alla decisione relativa alla programmata dismissione a media scadenza della  centrale-Enel di Brindisi, e ad altre problematiche che vedono la stessa società elettrica interessata in diverse questioni che nulla hanno a che vedere con lo sport. Una dimostrazione di forza vincente mostrata in un momento in cui la città è a potere contrattuale istituzionale e politico uguale a zero.

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