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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il "folle" Gibson spezza la maledizione

BRINDISI - Solo un folle o un campione poteva permettersi di pensare un tiro a canestro da otto metri, con le squadre in parità, sfidando la sirena che stava per decretare la fine della partita. No, non fu “pazza idea”, ma il gesto di un campione di razza, di mestiere “fuoriclasse” del basket, nato per incantare e sorprendere. Come spiegare altrimenti il tiro da tre punti realizzato a Reggio Emilia da Jonathan Gibson sul filo di sirena, con l’azione che concludeva la sua peggiore prestazione del campionato, fatta di percentuali al tiro disastrose (2/6 da due e 1/3 da tre), incrementata da quattro palle perse, da quattro falli fatti, da 16 minuti di panchina e di soli 6 punti realizzati fino a quella folle invenzione che ha dato la vittoria all’Enel Brindisi.

BRINDISI - Solo un folle o un campione poteva permettersi di pensare un tiro a canestro da otto metri, con le squadre in parità, sfidando  la sirena che stava per decretare la fine della partita. No, non fu “pazza idea”, ma il gesto di un campione di razza, di mestiere “fuoriclasse” del basket, nato per incantare e sorprendere. Come spiegare  altrimenti il tiro da tre punti realizzato a Reggio Emilia  da Jonathan Gibson sul filo di sirena, con l’azione che concludeva la sua peggiore prestazione del campionato, fatta di percentuali al tiro disastrose (2/6 da due e 1/3 da tre), incrementata da  quattro palle perse, da quattro falli fatti, da 16 minuti di panchina e di soli 6 punti realizzati fino a quella folle invenzione  che ha dato la vittoria  all’Enel Brindisi.

Un giocatore semplicemente normale avrebbe pensato di attaccare il canestro, di avvicinarsi per avere più possibilità di realizzare  punti o procurarsi un fallo in entrata, soprattutto tenuto conto della pessima serata che aveva vissuto  con la scadente percentuale di tiro avuta fino a quel momento e considerato che con le squadre in parità al limite si prospettava la possibilità dei supplementari. Ma  lui è Jonathan Gibson, non un giocatore normale, come tutti gli altri. Lui è un campione di razza a cui riescono meglio le imprese che lasciano il segno.

La vittoria di Reggio Emilia sfata finalmente la maledizione del quarto finale della partita. Questa volta,finalmente, l’Enel Brindisi è riuscita a chiudere il “quarto” finale con un 23 a 15 che ha consentito alla squadra un recupero straordinario su cui è stato possibile costruire l’impresa di Gibson, su un campo che in precedenza aveva concesso ben poco, limitando ad una media di 61 punti partita gli attacchi alle formazioni avversarie, laddove invece la squadra di coach Buchi ha realizzato 78 punti pur avendo sbagliato 10 tiri liberi (13/23).

La vittoria ottenuta e la consolidata posizione raggiunta in classifica, immediatamente a ridosso delle “grandi” del campionato, consentono ora a coach Bucchi di lavorare con tranquillità e senza pressione per eliminare le imperfezioni che sono emerse ancora una volta anche a Reggio Emilia, a cominciare dallo spropositato numero delle “palle perse”, per capire se sono sintomo di tensione o di insicurezza e indecisione, ed intervenire in maniera risolutiva per trovare i giusti rimedi, prima che diventi una pericolosa carenza cronica. Nel “festival delle palle perse” alla fine Brindisi ne ha contate ben 28 e per fortuna anche Reggio Emilia, con 26 “omaggi”, si è adeguata, altrimenti questa pecca avrebbe inciso in ben altra maniera sul risultato.

Coach Bucchi ha l’esperienza giusta per capire che non sempre Brindisi  troverà sulla sua strada squadre come Reggio Emilia in grado di competere in “regali” e che il campionato esprimerà certamente più densità  e fisicità nelle prossime partite, quando i punti da conquistare saranno più importanti e decisivi per le posizioni che si vogliono conquistare,e più indispensabile  diventa le necessità di limitare al minimo il numero di palle perse.

Reggio Emilia ha prospettato nuove occasioni per consolidare la forza della squadra perché nella giornata in cui ha deluso ancora una volta Cedric Simmons coach Bucchi ha trovato in Jerai Grant il giocatore che aspettava dall’inizio del campionato. Il giovane pivot ha rimpiazzato egregiamente lo spento e falloso Simmons, giocando con grande determinazione e volontà, conferendo alla difesa la sua fisicità e la sua prestanza atletica, rimanendo in campo per 30 minuti, realizzando 13 punti (4/8 da due 1/1  tre, 2/2 tiri liberi e 9 rimbalzi per una valutazione complessiva di 20) risultando l’mvp della serata.

Grant potrebbe essere un ottimo acquisto per  la squadra se solo continuerà a giocare con la stessa energia ed intensità, mentre a coach Bucchi resta il compito di capire qual è il vero Simmons, le cause della sua involuzione ed il suo precario stato di forma e quali rimedi prendere. A Reggio Emilia si è anche rivisto il miglior Antywane Robinson, un giocatore in continuo progresso su cui la quadra può fare pieno affidamento, ben raccomandando coach Bucchi di affidargli una parte più rilevante dei giochi, con più palloni serviti sotto canestro dove diventa inafferrabile per le difese avversarie, così come spiega bene il suo 9/14 contro gli emiliani.

Il capitano Ndoja ha dato come al solito un grande contributo alla squadra riuscendo a compattare la difesa, ed ha avuto anche il merito di intercettare il pallone che è servito a Gibson per realizzare il tiro vincente, nella partita in cui Viggiano ha giocato a fasi alterne, non confermando il suo progresso di forma manifestato in precedenti incontri. Con lui è stato decisivo nel “quarto” finale  Scottie Reynolds che pure in precedenza aveva  perso 6 palle e si era reso protagonista di entrate avventurose, ed anche Robert Fultz che, al di là di qualche indecisione e di 6 palle perse, ha cercato di mettere ordine nella squadra nei momenti cruciali del partita.

Ora l’Enel Brindisi è attesa da una partita difficile contro Juve Caserta, squadra che dal possibile e temuto fallimento è passata quasi in silenzio ad occupare con l’Enel Brindisi una posizione prestigiosa in classifica. Vuoi vedere  (ma non si può dire) che sarà un derby in cui si gioca la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia?

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