rotate-mobile
Sport

L'Enel ora rischia la "zona depressione"

BRINDISI - La sconfitta di Montegranaro ha messo in evidenza lacune già da tempo emerse e segnalate ma che evidentemente non sono state valutate con il dovuto peso. Segnali preoccupanti di calo di concentrazione e di tenuta fisica.

BRINDISI - In attesa dei due punti che consegneranno alla storia del basket brindisino l’eccezionale evento della permanenza in serie A e la certezza di poter disputare due campionati consecutivi fra i giganti del basket nazionale, l’Enel Brindisi accumula la quarta sconfitta consecutiva (la quinta in sei partite) perdendo malamente anche ad Ancona contro il Montegranaro.

Così, dopo aver meritato il trionfale accesso alle final eight disputate da “grande” contro le migliori formazioni del campionato, dopo aver vinto a Sassari, Reggio Emilia e Bologna, battuto in casa Siena e Cantù, per non voler guardare alla zona play off più a portata di mano e per mirare, invece, ad evitare accuratamente la “zona retrocessione”, dopo la quarta sconfitta consecutiva l’Enel Brindisi si ritrova in “zona depressione”e con il rischio concreto di cadere in “zona anonimato”.

La sconfitta di Montegranaro ha messo in evidenza lacune già da tempo emerse e segnalate ma che evidentemente non sono state valutate con il dovuto peso. Segnali preoccupanti di calo di concentrazione e di tenuta fisica erano apparsi evidenti già a Cremona,dove la squadra aveva perso la partita giocando senza grinta e determinazione, finendo i tempi  parziali senza commettere falli opponendo una difesa blanda, incapace di opporsi ad una squadra avversaria che in quel periodo denunciava scarsa consistenza tecnica.

La successiva e prestigiosa vittoria contro Cantù aveva fatto illudere tutti e credere che Cremona potesse ritenersi un episodio isolato e, invece, la squadra ha poi smarrito le sue principali caratteristiche, quelle che ne avevano fatto la rivelazione del campionato. La prestigiosa “banda Bucchi” si è trasformata nella “banda del buco” e la difesa che era il fiore all’occhiello del coach viaggia ora con oltre 90 punti a partita subiti da Sassari, in formazione rimaneggiata e sconfitta sette giorni dopo ad Avellino, ma soprattutto da due formazioni modeste come Pesaro e Montegranaro che di certo non dispongono di un potenziale tecnico pari a quello dell’Enel Brindisi.

Montegranaro segna anche il punto critico  più alto dell’involuzione tecnica della squadra ed impone il momento delle decisioni importanti se non si vuole compromettere definitivamente tutto quanto di buono è stato realizzato finora dalla società, dallo staff tecnico e dalla squadra, con il sostegno di una tifoseria che non ha uguali in tutta Italia e che non merita di essere mortificata da prestazioni sconfortanti.

La squadra è stata per tre quarti della partita alla mercè degli avversari con il solo Simmons disposto a lottare, ed ha riacquistato la sua dignità solo nel quarto finale dopo essere stata ripetutamente in svantaggio e sotto di ben 21 punti (65-44), quando coach Bucchi ha deciso di schierare la “squadra del cuore” affidandosi finalmente con più decisione al capitano Klaudio Ndoja ed a tutta la panchina (Fultz, Formenti, Zerini, Grant ed anche un Viaggiano determinato e volenteroso in difesa) che ha dato il massimo in termini di volontà e determinazione e consegnando agli americani  finiti in panchina una lezione di umiltà ed attaccamento alla squadra.

L’Enel ha così realizzato una rimonta impossibile che negli ultimi secondi di gara ha riaperto il punteggio fino a -2 punti (85-83 a 31” e 87-85 a 25” dalla fine) quando però ormai era troppo tardi per definire una vittoria che sarebbe stata straordinaria. Alla squadra è mancato l’apporto  determinante di Gibson, rimasto in panchina per un intero secondo tempo, e per il quale il campionato sembra già concluso da un pezzo probabilmente convinto che il suo traguardo è la famosa conquista della “storica” permanenza in serie A, ed appare privo di stimoli e di motivazioni per riprendere il suo ruolo di leader.

Ora che la permanenza in serie A è definita, coach Bucchi e la società devono intervenire con ogni mezzo disponibile, ognuno con il proprio ruolo, per favorire il  recupero di Gibson e quello di Reynolds, ma anche di Robinson, che risulta indispensabile  e vincolante per dare un nuovo senso a queste ultime partite di campionato e valorizzarlo con forti motivazioni, tali da coinvolgere tutta la squadra e la tifoseria in attesa di due confronti consecutivi da giocare al PalaPentassuglia, contro Avellino e Reggio Emilia e per evitare di cadere fino a maggio nella più delicata ed imprevista “zona depressione”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Enel ora rischia la "zona depressione"

BrindisiReport è in caricamento