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Quarta continua, Brindisi in trasferta

BRINDISI – Roberto Quarta tira diritto. Mette sulla panchina del Città di Brindisi l’allenatore delle giovanili, Enzo Gagliano, ex calciatore biancoazzurro come lui, e manda la squadra sulla Costiera amalfitana, a Camaldoli, per la partita di domani pomeriggio con l’Internapoli. Se dopo la sconfitta di misura in casa con il Nardò arrivasse una vittoria o almeno un pari, non sarebbe male per puntellare il morale della squadra in mezzo alla tempesta che si è scatenata nelle ultime 48 ore.

BRINDISI – Roberto Quarta tira diritto. Mette sulla panchina del Città di Brindisi l’allenatore delle giovanili, Enzo Gagliano, ex calciatore biancoazzurro come lui, e manda la squadra sulla Costiera amalfitana, a Camaldoli, per la partita di domani pomeriggio con l’Internapoli. Se dopo la sconfitta di misura in casa con il Nardò arrivasse una vittoria o almeno un pari, non sarebbe male per puntellare il morale della squadra in mezzo alla tempesta che si è scatenata nelle ultime 48 ore.

Cosa abbia realmente in testa il presidente, non è ben chiaro. Per adesso continua caricandosi l’intero onere societario. Secondo i suoi avversari non farà molta strada, Roberto Quarta, ma chissà. Intanto Annino De Finis, Giuseppe Roma, Roberto Galluzzo, Mario Spinelli e Guido Sernicola non mollano l’osso. Lo scenografico abbandono della compagine sociale avvenuto ieri sera all’Internazionale davanti alle videocamere ed ai taccuini serviva appunto per la stampa, perché a quanto pare stasera il gruppo si è riunito per assumere importanti decisioni.

Risulta invece spento il cellulare di Gigi Boccolini (forse non per tutti), che ieri sera ha lasciato il Città di Brindisi assieme ai vecchi compagni di avventura Diego Giannattasio e Aldo Sensibile. Per loro, hanno detto sono venute a mancare le condizioni per proseguire con il progetto che li aveva convinti e che avevano abbracciato.

Sembra strano, in tale clima, ricevere la lista dei convocati per la trasferta con l’Internapoli. Comunque, eccola. Portieri: Di Gregorio e Rosti. Difensori: Ciano, D’Amanzo, De Padova, Rea e Ujkani. Centrocampisti: Caravaglio, Dell’Anna, De Roma, Greco, Guadalupi, Kettlun, Mignogna e Spagnolo. Attaccanti: D’Amblè, Galetti, Gennari, Prisco e Scarcella. Inizio alle ore 14.30 come al solito, per la decima giornata del campionato nazionale di serie D, girone H. L’incontro sarà arbitrato dal signor Pierantonio Perotti della sezione di Legnano, assistito dai signori Paolo Bernabei della sezione di Tivoli e Paola Culicelli della sezione di Ostia Lido.

Ed ecco cosa pensa della vicenda il nostro commentatore Antonio Caputo: “La cronaca sportiva in quanto tale diventa avvincente ed interessante, quando sul campo di gioco vi è agonismo, competizione, confronto. Ecco, confronto, proprio quello che pare sia venuto a mancare in questi giorni nell’ambito societario del neonato sodalizio calcistico Città di Brindisi".

"A noi, non interessa da quale parte stiano le ragioni, ci preme, però, far notare che alla chiamata dell’ex sindaco, Domenico Mennitti, avevano risposto senza alcuna esitazione, anzi con entusiasmo, Boccolini, Giannattasio e Sensibile, insieme ad una bella figura d’atleta e calciatore nostrano, Roberto Quarta e, tutti insieme d’amore e d’accordo, furono osannati, presente l’indimenticato trainer Luis Vinicio, nel Salone Reale del Grande Albergo Internazionale, da una folla festante di sportivi".

"Ora, a circa due mesi di distanza, lo sconforto, la delusione, la paura per un futuro quanto meno incerto, hanno la meglio su quell’entusiasmo che vedeva il mondo calcistico locale, all’unisono, accomunato e pronto a riconoscersi con la nuova società. Ma sembra, purtroppo, che quando a Brindisi si parla di calcio ci sia un qualcosa che poi, con l’andar del tempo, vanifichi tutto, rendendo l’aria irrespirabile".

"E qui, come non far riferimento ad una espressione, rimasta storica, che il commendator Franco Fanuzzi pronunciò circa la metà degli anni Settanta: ‘Se vado via io, i brindisini il calcio lo vedranno solamente per televisione’. Lungimiranza, presa d’atto di una realtà e condizione che il presidentissimo conosceva fin troppo bene. Chiamiamola come vogliamo; sta di fatto, e motivo di riflessione vuole, che ogni qualvolta la squadra di calcio, dopo mirabolanti peripezie, sta per rilanciarsi, segue, precipitoso e puntuale, un collasso a cui da anni, si cerca di porvi rimedio, ma, ahinoi, senza riuscirci”.

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